Varsavia: 5 luoghi unici e un Museo super originale. Assolutamente da non perdere!

Laura Pistonesi
  • Esperienza di 20 anni in comunicazione e PR
  • Esperta di beauty, fashion e viaggi
24/08/2022

Varsavia rappresenta una delle destinazioni europee sempre più interessanti per i viaggiatori. Ci sono almeno tre motivi per visitarla: l'architettura, la storia e la sua vivacità culturale contemporanea. Ecco a voi alcuni consigli per scoprire la vera essenza di questa città...

Varsavia: 5 luoghi unici e un Museo super originale. Assolutamente da non perdere!

Se sei alla ricerca di una capitale Europea che ti sorprenda per una vacanza del tutto inedita, sicuramente Varsavia è la città che devi visitare. La capitale polacca è l’ideale per respirare l’atmosfera fresca e vitale di una metropoli dalla bellezza inusuale, qui le strutture di realismo sovietico si sovrappongono a svettanti grattacieli. Varsavia è una città che va esplorata e compresa, ammirata per la sua forza e determinazione, è la città che si è rialzata con orgoglio ogni volta che le vicende storiche l’hanno tristemente colpita. Per apprezzarla è bello vedere tutti gli aspetti di questa capitale, noi abbiamo raccolto per voi alcuni suggerimenti per scoprirla insieme.

Città Vecchia

Città Vecchia Varsavia
Città Vecchia

Dopo la seconda guerra mondiale, la città vecchia di Varsavia è stata ricostruita meticolosamente rispettando il suo aspetto precedente. Quasi due decenni di lavoro sono valsi il riconoscimento dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. In questa zona della città si trovano i maggiori monumenti della capitale. Elementi come la piazza del Castello Reale, la cattedrale di San Giovanni e la chiesa della Madonna delle Grazie sono solo alcune delle attrazioni ritrovabili in questa parte della città, dislocate lungo una serie di vicoli e stradine che mantengono il loro aspetto caratteristico.

Castello Reale

Castello Reale Varsavia
Castello Reale

Il Castello Reale di Varsavia rappresenta la storia ed il passato di tutta la nazione essendo la testimonianza e il teatro di importanti eventi storici. Costruito nel 300 come un piccolo borgo medioevale, ha subito nei secoli diverse trasformazioni. Il suo massimo splendore l’ha raggiunto nel 600 durante i tempi dei re della dinastia Waza, diventando a quell‘epoca uno dei castelli più ricchi d‘Europa. Ciò che lo differenzia è il fatto che è stato completamente raso al suolo durante la rivolta di Varsavia del 1944. Ricostruito grazie ai contributi e allo sforzo di tutta  la nazione lo rende molto speciale valendo la pena di poter ammirarne i suoi interni. Al suo interno, benché molte opere siano state rubate dai nazisti, vi sono pezzi molto importanti di artisti famosi primo fra tutti Rembrandt.

Krakowskie Przedmieście

Varsavia
Krakowskie Przedmieście

A sud del Castello Reale si snoda probabilmente la strada più famosa della città, la Krakowskie Przedmieście. Inizia la cosiddetta Via Reale, utilizzata dai re per andare dal castello ai loro palazzi estivi. Oltre alla sua importanza storica, questo viale ospita alcuni degli edifici più importanti della città, tra cui il Palazzo Presidenziale, l’Università di Varsavia, la Chiesa di Santa Anna, la Chiesa di Santa Croce e il Palazzo Potocki. Percorrere il tratto reale è un bel modo per godere della bellezza e della storia di Varsavia. Nei mesi estivi è piena di gente, varsaviani e turisti, che apprezzano anche gustare un gelato, o mangiare un gofry, mentre fanno la passeggiata.

Ghetto di Varsavia

Ghetto di Varsavia
Ghetto Ebraico

Il ghetto di Varsavia è il più grande ghetto ebraico in Europa dove sono morte oltre 400.000 persone. Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale questa zona ospitava la più grande comunità ebraica dopo quella di New York. Originariamente il ghetto di Varsavia occupava uno spazio di 4 chilometri di lunghezza e circa 2,5 km di larghezza e comprendeva, oltre l’antico ghetto medievale, le vie del rione industriale e l’autostrada per Berlino e per Poznań che lo attraversava dividendolo in due parti. Esso fu istituito nell’estate del 1940 come campo di quarantena al fine di evitare il pericolo di epidemie. Oggi La Via della Memoria all’interno dell’antico ghetto ricorda le atrocità commesse in quegli anni. Si parte dal Monumento agli Eroi fino ad arrivare alla Umschlagplatz. Il percorso della Via della Memoria è segnato da 16 blocchi di granito, con iscrizioni in polacco, yiddish ed ebraico, che commemorano i 450.000 ebrei uccisi nel ghetto di Varsavia e gli eroi della rivolta. Poco lontano si trova anche il Monumento al Bunker un grosso masso posto su una collinetta che ricorda la posizione del bunker.

Palazzo della Cultura e della Scienza

PKiN Varsavia
PKiN palazzo della Cultura e della Scienza

PKiN, come è chiamato comunemente, è l’edificio iconico della città. Questo edificio controverso, anche odiato da alcuni, è stato un dono di Stalin al popolo polacco nel 1955. Con i suoi 231 metri di altezza, è l’edificio più alto del paese. Oggi serve come un centro espositivo e complesso di uffici. Si può salire al ponte di osservazione al 30 ° piano e la vista sulla città è notevole. Nei suoi ambienti anche il Bar Studio e il Cafe Kulturalna, meeeting point della tribù creativa: dove si consumano da uno smoothie salutista a una steak tartare, e si discute fino a tarda notte.

Museo del Neon

Museo del Neon Varsavia
Museo del Neon

Il Museo del Neon si trova a Praga, ex quartiere industriale di Varsavia, un po’ fuori dai circuiti turistici e oggi nuovo quartiere culturale della città. Il Neon Muzeum, come è chiamato dai polacchi, infatti, si trova all’interno della Soho factory, un’ex fabbrica di motociclette che oggi ospita gallerie di arte contemporanea. Esso raccoglie la più grande esposizione dedicata alle insegne neon in Europa e nasce dall’idea della fotografa inglese di origini polacche Ilona Karwinska, che nel 2005 organizza un viaggio in Polonia e si innamora della vecchie scritte al neon di epoca sovietica che ancora si trovano in giro per la città. Dopo la morte di Stalin, infatti, si ebbe un grande uso di neon come forma di propaganda, un modo economico di abbellire le città e dargli un aspetto più moderno e colorato, una sorta di risposta al grigiore e austerità avuta fino a quel momento.