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A Genzano, borgo dei Castelli Romani, una delle infiorate più famose d’Italia

A Genzano, borgo dei Castelli Romani, una delle infiorate più famose d’Italia
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Genzano di Roma è la Città dell’Infiorata e del Pane Casareccio IGP. In questi giorni la 247° edizione di una delle manifestazioni folcloriche che ci rendono famosi in tutto il mondo: l’Infiorata. Siamo in uno dei 17 borghi immersi nel Parco dei Castelli Romani, meravigliosamente affacciato sul cratere del lago di Nemi: approfittate subito per…


Da ieri, 21 giugno, al 23 giugno 2025 (oggi l’inaugurazione ufficiale con le autorità), il paese di ricopre di tappeti di fiori curati da maestri infioratori: una tradizione – l’infiorata di Genzano è uno degli eventi folclorici più longevi e famosi d’Italia – che si ripete dal lontano 1778 per celebrare il Corpus Domini, nella seconda domenica dopo la Pentecoste (quindi sempre nel mese di giugno). L’Infiorata di Genzano è stata riconosciuta dal Ministero del Turismo come “Patrimonio d’Italia”, una delle più antiche e spettacolari manifestazioni nel suo genere.

A novembre del 2024, i maestri infioratori di Gerano e di Genzano di Roma sono stati protagonisti in Florida, negli Stati Uniti, al Sarasota Int’l Chalk Festival, il primo Festival internazionale di Arte pavimentata che raduna gli artisti provenienti da tutto il mondo. Lungo l’antica via Livia si stende un tappeto floreale per oltre 2000 metri, diviso in 15 quadri. Tradizionalmente, si usano i petali dei fiori per comporre sul selciato della strada veri e propri quadri disegnati secondo un tema diverso per ogni anno. Per la realizzazione occorrono almeno 350.000 fiori. I petali sono come i colori di una tavolozza: il giallo della ginestra, l’azzurro della torenia, il rosso dei garofani.

La 247° edizione dell’Infiorata di Genzano, dal 21 al 23 giugno 2025

Il tema scelto per questa 247° edizione dell’Infiorata di Genzano è “Coltiviamo speranza”. Un chiaro richiamo al Giubileo recentemente inaugurato, il cui motto è “Pellegrini di Speranza”, e un invito a guardare al futuro con fiducia, attraverso il linguaggio universale dell’arte e della tradizione. Come ogni anno, Via Italo Belardi si trasformerà in un suggestivo tappeto di fiori, grazie all’impegno dei Maestri Infioratori e dei tanti volontari che con passione daranno vita a 15 maestosi quadri floreali, al quadro di apertura e alla spettacolare decorazione sulle scalette. Un’esplosione di colori e profumi che ogni anno incanta migliaia di visitatori, italiani e stranieri.

Riconosciuta nel 2011 come “Patrimonio d’Italia per la tradizione”, l’Infiorata di Genzano rappresenta un’eccellenza culturale e artistica a livello nazionale, e continua a distinguersi per originalità e profondità simbolica, confermando il titolo di Città dell’Infiorata.

Qualche dettaglio sull’Infiorata di Genzano di Roma

Dal 1778, in occasione della festa religiosa del Corpus Domini, si realizza la tradizionale Infiorata di Genzano. La tradizione prevede che l’antica Via Livia, oggi Via Italo Belardi, venga rivestita da un tappeto floreale artistico di circa 2000 metri quadrati, formato da 15 quadri con un larghezza di 7 metri e un altezza di 11 metri, più quello sulla scalinata e quello di apertura, per un totale di 17 quadri.

Vengono impiegati circa 400.000 fiori, nella maggior parte garofani di tutti i colori, e altre essenze botaniche. I quadri dell’Infiorata sono realizzati dai Maestri Infioratori di Genzano che realizzano prima il bozzetto in formato ridotto che verrà riprodotto poi, in scala, nei quadri dell’Infiorata con l’aiuto delle loro squadre di collaboratori.

La “posa dei petali” e la creazione dei quadri floreali avviene tra il sabato sera e la domenica mattina. La domenica pomeriggio si svolge la suggestiva Processione sulla via Infiorata che prosegue il lunedì con cortei e bande. Il lunedì, c’è il gran finale allo “spallamento”, ovvero la corsa dei bambini dalla scalinata della chiesa di Santa Maria degli Angeli per disfare i quadri infiorati.

Cosa vedere a Genzano di Roma in un giorno

Se stai facendo un tour dei Castelli Romani o se vuoi fare una gita fuori porta in Lazio, approfitta proprio di questi giorni per visitare Genzano di Roma. Questa cittadina di circa 24000 abitanti ha un piccolo centro storico estremamente vivace. Passeggiando per le sue vie scoprirai un bel centro, che si anima incredibilmente in occasione dell’infiorata, e potrai godere di un panorama suggestivo sul lago di Nemi. La visita della città è abbastanza veloce e potrai quindi approfittarne per vedere qualche altro borgo dei Castelli Romani nelle vicinanze.

Il centro sorge sul crinale di una collina ed è quindi in pendenza: la parte più bassa è la Genzano Nuova, mentre quella più alta è la Genzano Vecchia. Genzano Vecchia è la parte più antica del centro cittadino e ha origini medioevali, quando l’intero borgo della città era racchiuso all’interno delle mura del castello. Solo nel seicento c’è stata un’espansione che ha portato alla costruzione del resto del paese.

Palazzo e Parco Sforza Cesarini

Nato come castello medioevale agli inizi del duecento, venne trasformato in palazzo nel 1590 quando lo acquistò la famiglia Cesarini (signora di questo feudo) per farne una residenza estiva. Con questo obiettivo Giuliano II Cesarini acquistò anche le proprietà limitrofe, per poter ampliare maggiormente l’edificio. Il Complesso del Palazzo Ducale e Parco Sforza Cesarini è una delle Dimore Storiche nel Lazio. Il Settecentesco Palazzo Cesarini Sforza appartenne ai baroni di Genzano di Roma. Il Parco ottocentesco è un raro esempio di giardino all’inglese, un patrimonio storico – paesaggistico digradante fino alle sponde del sottostante lago di Nemi. Il Parco Sforza Cesarini è dedicato alla duchessa Carolina Shirley, consorte di Lorenzo Sforza Cesarini. Al piano nobile, sono esposte un centinaio di opere d’arte del Seicento e Settecento della collezione di Hellmut Hager, uno dei massimi studiosi degli architetti barocchi Carlo Fontana, Gian Lorenzo Bernini e Filippo Juvarra. Nel mezzanino, c’è “Symposium, a tavola tra mito e cultura”, la mostra permanente di manufatti legati alla cultura del vino con un nucleo di opere recuperate dalla Guardia di Finanza nell’ambito di operazioni di contrasto al traffico illecito di opere antiche.

Una parte del Palazzo Cesarini Sforza è dedicata ai reperti archeologici provenienti dalla villa degli Antonini del I secolo d.C., laddove nacquero due imperatori romani, Antonino Pio e Commodo. Le visite guidate al Parco e al Palazzo Sforza Cesarini sono previste solo ed esclusivamente di sabato e domenica, previa prenotazione.

Chiesa della SS Trinità intitolata a S. Tommaso da Villanova

Tra le diverse chiese da visitare a Genzano di Roma, è imperdibile la Chiesa della Santissima Trinità, intitolata al Patrono San Tommaso da Villanova. Su progetto di Pietro Camporese, fu terminata alla fine del 1700. Sono splendide le decorazioni e gli affreschi che impreziosiscono l’altare e le cappelle. La porta centrale esterna raffigura il mistero della SS. Trinità e le vicende della vita di San Tommaso da Villanova, in bassorilievo bronzeo. I genzanesi chiamano questa chiesa Duomo Nuovo, contrapponendola alla vicina chiesa di Santa Maria della Cima, nota come il Duomo Vecchio. Infatti in epoca seicentesca, mentre il vecchio duomo cittadino veniva ristrutturato, iniziarono una serie di lavori urbanistici che rividero completamente l’assetto di Genzano di Roma. Fu in quel contesto che la città iniziò un progressivo sviluppo che portò, nel 1781, alla costruzione della chiesa collegiata della Santissima Trinità, dedicata anche al patrono San Tommaso di Villanova. Nel 1808 venne aperta al pubblico.

Piazza IV Novembre e piazza Tommaso Frasconi

Prendi corso Don Giovanni Minzoni e in appena un minuto a piedi giungerai in piazza IV Novembre. Divisa solamente dalla strada c’è piazza Tommaso Frasconi. Questo è il cuore del centro storico di Genzano di Roma e rappresenta un grande spazio a pianta rettangolare totalmente sgombero che dal tardo pomeriggio si riempie di genzanesi che qui si ritrovano per trascorrere qualche ora in compagnia. La piazza Tommaso Frasconi è titolata al sindaco socialista che all’inizio del novecento morì al confino e prende il posto della chiesa di San Sebastiano, distrutta nel 1916. Al termine della piazza puoi vedere gli alti alberi che si innalzano del parco sottostante, su cui puoi affacciarti. Qui trovi anche il monumento ai caduti, risalente al 1928 e creato in travertino e bronzo. Ospita nella sua struttura le lapidi dei caduti della prima guerra mondiale alle quali, successivamente, si sono aggiunte quelle della seconda guerra mondiale. Dalle lapidi si innalza un’asta che porta il tricolore italiano.

Piazza IV Novembre è invece il vertice del tridente, ovvero delle tre vie che da qui partono e salgono lungo il crinale della collina su cui è costruito il centro storico: via Garibaldi, via Buozzi e via Belardi.

Fontana di San Sebastiano e le fontane Clementine

Su piazza IV Novembre il monumento principale è senza dubbio la fontana di San Sebastiano, a ricordo della chiesa abbattuta che occupava la confinante piazza Tommaso Frasconi. Questa fontana, risalente al 1776, è dotata di una recinzione esagonale ed è interamente costruita in tufo peperino. Le decorazioni e le statue che ospita sono frutto di grandi abilità. Dalla vasca tondeggiante della fontana di San Sebastiano si innalza una colonna su cui è scolpita a spirale un tralcio di vite ed uva. Per questo motivo è anche nota come Fontana del Vino. Sul culmine della colonna trova posto una croce. Sul basamento che emerge dalla vasca ci sono invece tre stemmi papali. Collegate al basamento della colonna ci sono inoltre tre teste antropomorfe dalle quali fuoriesce l’acqua.

Le fontane Clementine sono due fontane gemelle, poste ai lati della scalinata che conduce verso la parte più antica del centro cittadino. Entrambe costruite nel 1776 devono il loro nome ai papi Clemente XIII e Clemente XIV, a cui sono dedicate, come recitano le targhe che vi sono apposte.I genzanesi erano particolarmente grati a questi due papi perché fu grazie a loro che arrivò acqua corrente e potabile nella città. Le fontane Clementine sono interamente costruite in travertino e sono composte da una vasca che ricorda un sarcofago in cui l’acqua viene gettata da due facce. A sinistra c’è quella più giovane, mentre a destra c’è quella più anziana. Al di sopra delle vasche c’è un’edicola con l’iscrizione dedicata ai papi, sormontata dagli stemmi papali.

Chiesa di Santa Maria della Cima

Dalla scalinata tra le fontane Clementine, si raggiunge la chiesa di Santa Maria della Cima, ovvero il duomo vecchio di Genzano di Roma. In questa posizione era già presente una chiesa fin dal trecento, ma l’attuale risale al seicento. Anticamente questo era il borgo di Genzano Vecchio, ovvero il nucleo più antico sorto come castello fortificato sulle sponde del lago di Nemi. In epoca seicentesca aveva l’aspetto di un borgo medioevale sviluppatosi dentro la cinta muraria e attorno alla vecchia chiesa che aveva dimensioni più piccole rispetto all’attuale. Durante la seconda guerra mondiale subì alcuni bombardamenti che, insieme ad alcuni successivi terremoti, richiesero un intervento di restauro agli inizi degli anni ottanta. Questi lavori portarono alla luce alcuni reperti archeologici risalenti all’età imperiale.

Olmata di Genzano di Roma

A rendere celebre Genzano di Roma, e quindi immancabile nell’itinerario in città, è la sua olmata. Siamo sempre nella parte superiore del centro storico cittadino e qui si origina una lunga via alberata che fa parte di un antico progetto di riqualificazione cittadina. L’olmata di Genzano di Roma risale infatti al 1643, creata su volontà di Giuliano III Cesarini, quando decise di trasformare il piccolo borgo sorto all’interno del castello cittadino in una vera e propria città che si aprisse anche al di fuori delle mura fortificate.

La vista sul lago di Nemi (e una tappa d’obbligo al lago)

Prima di lasciare la città, imperdibile l’affaccio dal punto panoramico sul lago di Nemi, che regala scorci suggestivi e unici, specialmente al tramonto. Dal paese è possibile percorrere a piedi la strada che scende alla spiaggia del lago, per godere della vista su tutto il lago di Nemi e sulle sue sponde verdeggianti. Dalla parte opposta del lago si scorge il borgo di Nemi, un’altra delle tappe imperdibili quando si vogliono conoscere e visitare i meravigliosi Castelli Romani.

Il pane, l’altra tradizione secolare per cui è famosa Genzano di Roma

Il pane casareccio di Genzano I.G.P. è un prodotto tipico locale di farina di grano tenero. Grazie al lievito naturale, si conserva perfettamente per giorni la fragranza della crosta croccante e scura, in delizioso contrasto con la mollica spugnosa. Il 18 settembre, si celebra il Patrono San Tommaso da Villanova alla tradizionale Festa del Pane Casareccio IGP. Laboratori, show cooking, mercatini e spettacoli, fanno da contorno alla “Bruschetta più lunga del mondo” e alla Corsa del Pane Genzanese.