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A che temperatura impostare l’aria condizionata per stare bene e risparmiare

A che temperatura impostare l’aria condizionata per stare bene e risparmiare
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Con l’arrivo del caldo, trovare il giusto equilibrio tra comfort e consumi è fondamentale. Questo articolo ti guida nella scelta della temperatura ideale per usare l’aria condizionata in modo intelligente e senza sprechi.


Con l’arrivo dell’estate, la questione dell’aria condizionata torna puntuale a dividere: c’è chi la vorrebbe più fredda, chi la tollera appena e chi la spegne per principio. Ma al di là delle preferenze personali, c’è un parametro chiave che orienta ogni decisione consapevole: la temperatura ideale da impostare, quella che permette di vivere bene in casa evitando sbalzi termici, disagi fisici e bollette salate. In un momento storico in cui il tema dell’efficienza energetica si incrocia sempre più con la qualità dell’abitare, sapere come regolare correttamente il climatizzatore non è solo una scelta pratica, ma un gesto di cura per lo spazio domestico, il pianeta e soprattutto te stesso.

Non si tratta di una semplice questione tecnica: la temperatura giusta è parte integrante di un progetto di benessere quotidiano, che coinvolge comfort, estetica e sostenibilità. E proprio per questo è diventato un tema sempre più centrale anche nel mondo del design e dell’arredo, dove il microclima indoor viene ormai studiato con la stessa attenzione riservata ai materiali o alla disposizione degli arredi. Insomma, la climatizzazione è un elemento “strutturale” del vivere contemporaneo.

22-26 gradi: il range perfetto per stare bene (secondo la norma, ma anche secondo buon senso)

A che temperatura impostare l’aria condizionata per stare bene e risparmiare

Secondo la normativa italiana il limite minimo per la climatizzazione estiva negli edifici pubblici è fissato a 27 gradi, con una tolleranza di due gradi verso il basso. Ma se ci spostiamo in ambito domestico, il ragionamento diventa meno rigido e più calibrato sul comfort reale. La maggior parte degli esperti consiglia di mantenere la temperatura dell’aria condizionata tra i 24 e i 26 gradi, un intervallo che permette di raffrescare gli ambienti senza creare quello shock termico tipico dei locali commerciali o degli uffici troppo freddi.

La tentazione di impostare il climatizzatore su valori molto bassi – soprattutto nelle giornate più afose – è comprensibile, ma controproducente. Non solo si rischiano malesseri fisici, come mal di gola o torcicollo, ma anche un consumo energetico eccessivo che si riflette in bolletta. Ogni grado in meno può far aumentare il consumo di circa il 7-8%, un dato tutt’altro che trascurabile nel bilancio di fine stagione. Inoltre, il raffrescamento troppo intenso spesso produce un effetto contrario: appena si esce di casa, la sensazione di caldo diventa ancora più opprimente per il corpo, che si trova costretto a compensare continuamente le variazioni.

Ecco perché il vero obiettivo non è solo “fare fresco”, ma mantenere una temperatura interna stabile, il più possibile vicina a quella esterna, con una differenza che non superi mai i 6-7 gradi. In questo modo si garantisce un clima gradevole, continuo, e si preserva l’organismo da inutili sollecitazioni termiche.

Dove si vive conta: orientare la temperatura in base all’esposizione e alla zona geografica

A che temperatura impostare l’aria condizionata per stare bene e risparmiare

Un altro aspetto spesso sottovalutato riguarda il rapporto tra temperatura impostata e caratteristiche dell’abitazione. Non tutte le case sono uguali, e il contesto in cui si vive fa una grande differenza nella percezione del calore. Una casa al sud, con grandi superfici vetrate esposte a ovest, reagirà in modo molto diverso rispetto a un appartamento in una zona collinare del nord. Anche l’isolamento termico, la ventilazione naturale, l’orientamento e la tipologia dei materiali impiegati nelle finiture incidono fortemente sulla capacità degli ambienti di trattenere o dissipare il calore.

In un’abitazione ben isolata, dotata di infissi moderni e schermature solari, il bisogno di raffrescamento sarà inferiore, e si potrà mantenere una temperatura costante intorno ai 25 gradi con un consumo contenuto. Al contrario, in case più vecchie o esposte al sole diretto, il sistema di climatizzazione dovrà compensare maggiormente le dispersioni e il surriscaldamento, richiedendo un utilizzo più attento e bilanciato.

Anche la disposizione degli arredi può fare la sua parte. Un climatizzatore collocato vicino a una finestra o diretto verso una parete assorbente sarà meno efficiente, mentre una posizione centrale e libera da ostacoli favorisce una distribuzione uniforme dell’aria, riducendo la necessità di impostare temperature troppo basse. In molti casi, una progettazione più accurata può fare la differenza tra un ambiente che necessita costantemente del condizionatore e uno che resta naturalmente fresco per buona parte della giornata.

Comfort termico: il ruolo invisibile ma essenziale del climatizzazione nella definizione del comfort domestico

A che temperatura impostare l’aria condizionata per stare bene e risparmiare

Negli ultimi anni, l’interior design ha cominciato a integrare in modo sempre più consapevole il tema della climatizzazione all’interno della progettazione degli ambienti. I migliori progetti di arredo non trascurano mai l’importanza della temperatura, non solo per motivi tecnici ma anche per ragioni legate all’esperienza sensoriale dello spazio. Un soggiorno perfettamente arredato ma troppo freddo, o una camera da letto elegante ma surriscaldata, rischiano di diventare luoghi poco vivibili, dove la bellezza visiva non basta a garantire il benessere.

La temperatura è, a tutti gli effetti, un componente dello stile di vita domestico. Incide su quanto tempo si trascorre in una stanza, su come si vivono i momenti quotidiani, sulla percezione dei materiali e delle superfici. Un divano in pelle, ad esempio, può risultare sgradevole al tatto in un ambiente eccessivamente caldo, mentre un tessuto naturale come il lino restituisce una sensazione di freschezza solo se lo spazio circostante è ben ventilato e correttamente climatizzato.

Anche l’acustica, la luminosità e la qualità dell’aria concorrono a definire un habitat equilibrato, ma è la temperatura a fare da regia invisibile. Progettare un clima domestico ideale significa, oggi più che mai, pensare la casa come un sistema integrato in cui tecnologia, estetica e funzionalità dialogano tra loro. E in questo dialogo, il termostato del climatizzatore diventa uno strumento di precisione al servizio dell’abitare.