L‘Abruzzo è una di quelle regioni che sanno davvero regalare grandi sorprese, con le sue coste di spiagge lunghe e poi fatte di ciottoli, con le sue montagne e i suoi parchi ricchi e ideali per lunghe passeggiate e con i suoi borghi che hanno ancora il sapore di un tempo.
L’Abruzzo trova, infatti, il suo carattere proprio nelle piccole realtà, nei paesi di costa, ma anche e soprattutto in quelli nascosti in un paesaggio ancora sincero al punto da sembrare protetti non solo dalla natura stessa ma anche da chi ci vive che li conserva perfettamente e li rende anche dei musei a cielo aperto.
Conosciamo tanti di questi borghi che grazie a progetti di recupero si sono trasformati in opere d’arte e uno fra questi è proprio Tornareccio.
Tornareccio: il borgo dei colori di stampo medievale
Tornareccio, è un piccolo borgo che si trova proprio nel cuore della regione in provincia di Chieti. Le sue origini risalgono all’Alto Medioevo e lo si vede dalle tracce soprattutto benedettine. Il suo centro storico è protetto dalle mura e si accede ad esso attraverso la “Porta Nuova”. Una breve passeggiata serve a scoprire tutti i suoi angoli. Palazzi signorili, in parte ancora abitati, l’antica sede del municipio, la maestosa chiesa di Santa Vittoria, la parrocchia di Tornareccio sono solo alcune dei simboli di Tornareccio. Tra le tracce benedettine c’è l’importante monastero di Santo Stefano in Lucania. Il borgo di Tornareccio si sviluppa anche in tre contrade quella di San Giovanni, Colle Case e Torricchio davvero molto vivaci e caratteristiche. La più particolare e più popolosa è quella di San Giovanni, e la sua nascita fu favorita dal monastero benedettino di San Giovanni di Archiano, che ha lasciato in eredità il culto di San Giovanni Battista. Al di là di tutto questo il borgo di Tornareccio è famoso per un progetto molto interessante che lo ha trasformato in un museo a cielo aperto e fatto diventare il Borgo dei Mosaici.
Tornareccio: il borgo dei Mosaici
Camminando in questo piccolo borgo tra gli edifici storici spiccano tantissimi mosaici colorati, che appunto trasformano il paese in una affascinante galleria d’arte. Questo è dovuto al progetto “Un mosaico per Tornareccio”, manifestazione nata nel 2006. Il progetto oggi conta di ben 96 mosaici, 226 artisti coinvolti, 11 curatori e una collaborazione consolidata con Ravenna, la capitale mondiale dell’arte del mosaico.
Questo progetto è nato per volontà di un gallerista, collezionista e mecenate proveniente da questo paese e trasferito a Milano. Sin dalla sua nascita si sono alternati tantissimi artisti nel ruolo non solo di creatori di mosaici, ma anche critici e giornalisti a supporto dell’evento. Questo progetto ha dato davvero un nuovo impulso e una nuova ad un borgo quasi dimenticato e ha rafforzato il senso di appartenenza e legame con questo paese.
Tornareccio: borgo del Miele
Insieme all’aspetto artistico, Tornareccio è famosa anche per essere la “capitale” abruzzese del miele. Qui si trovano ben 10 mila alveari e circa trenta famiglie che vivono di questo lavoro, con una tradizione più che secolare tanto da essere tra i soci fondatori del prestigioso club “Le Città del Miele” che raccoglie i comuni con la tradizione apistica consolidata non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. A Tornareccio si può assaggiare il miele non solo di acacia o castagno, ma anche di agrumu, ciliegio, erica, millefiori di montagna e molti altri e ovviamente insieme a tutto questo anche altri prodotti legati all’apicoltura come la pappa reale e propoli. Il miele di Tornareccio è famoso per essere proprio come quello di una volta quindi gli apicoltori seguono proprio la tecnica antica del nomadismo per cui c’è lo spostamento stagionale degli alveari in altre regioni, Puglia e Calabria e in primis, alla ricerca delle piante migliori.
A Tornareccio non è solo il miele a fare gola
Questo borgo dell’Abruzzo è una meta per chi va alla ricerca dell’arte, per chi ama il miele, ma anche posti dove scoprire belle tradizioni gastronomica. Qui infatti si possono assaggiare altri prodotti tipici molto buoni. La tradizione casearia è olto importante perche la popolazione è da sempre dedita alla pastorizia. Qui si può assaggiare la mozzarella classica, la treccia, il nodino, il bocconcino, il fiordilatte e vari formaggi, freschi o stagionati. L’arte norcina, non è da meno: famosi sono salumi e prosciutti di grande qualità.
Tra i dolci tipici i Celli Pijne un dolcetto a forma di uccello riempito di gustosa marmellata che accompagna i ricevimenti e banchetti degli sposi, la gioia dei loro parenti e quella dell’intera comunità.