Dimenticate per un attimo la Liguria delle spiagge, delle passeggiate sul mare e dei borghi color pastello che si specchiano sul blu. Perché per scoprire uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della regione bisogna risalire l’entroterra, arrampicandosi tra valli ombrose e paesaggi montani che profumano di boschi e di antichità. Qui, a 800 metri di altitudine, sorge Triora, minuscolo borgo di appena quattrocento abitanti che custodisce un’anima antica, fatta di pietra, leggende e storia. Non a caso è stato ribattezzato “il Borgo delle Streghe”: un luogo che incanta per la sua bellezza medievale e che allo stesso tempo affascina con le memorie oscure dei celebri processi per stregoneria che lo hanno reso unico in Italia.
Triora è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e camminare tra i suoi vicoli significa compiere un viaggio nel tempo, tra portici, case in pietra, antiche chiese e resti di castelli, ma anche tra simboli e racconti che ancora oggi fanno rivivere una delle pagine più suggestive e controverse della storia ligure. È un borgo da vivere lentamente, soprattutto in autunno, quando l’aria si fa frizzante, i colori della natura esaltano la pietra delle sue case e l’atmosfera si carica di magia.
Triora, il borgo delle Streghe perfetto da visitare in Autunno
Il cuore di Triora è il quartiere Sambughea, di origine medievale, un dedalo di casette in pietra, vie coperte e portici che sembrano usciti da un libro di fiabe. Passeggiare qui significa perdersi tra scorci pittoreschi, archi che si rincorrono e vicoli che custodiscono storie secolari. Ogni angolo racconta la vita di un tempo, quando il borgo era al centro di traffici e commerci della valle. Accanto alle suggestive stradine, meritano una visita la Chiesa di San Bernardino con l’oratorio di San Giovanni Battista e i resti del castello che, seppur in rovina, regalano una vista spettacolare sulle montagne circostanti. È il luogo ideale per osservare la natura che abbraccia Triora, uno scenario che cambia volto con il passare delle stagioni e che in autunno regala sfumature calde e avvolgenti.
La leggenda delle Streghe di Triora
Ciò che rende Triora unica nel suo genere è il suo legame con la stregoneria. Alla fine del 1500 una terribile siccità portò carestia e fame: la popolazione, spinta dalla paura, trovò un capro espiatorio accusando alcune donne del borgo di stregoneria. Da qui prese vita uno dei processi più celebri d’Italia, con storie di torture e superstizioni che segnarono per sempre la memoria del paese. Oggi questo passato è raccontato nel Museo Etnografico e della Stregoneria, che custodisce documenti, testimonianze e oggetti legati a quel periodo. E poi c’è la Cabotina, la casa dove, secondo la tradizione, abitavano le presunte streghe: un luogo che ancora oggi trasmette suggestioni particolari e che richiama visitatori da tutto il mondo.
Un vacanza nel borgo ligure tra storia e leggenda
Triora offre tre percorsi tematici che permettono di vivere in prima persona il suo legame con la stregoneria. C’è l’itinerario rosso, che mette in luce gli aspetti artistici e architettonici del borgo; l’itinerario azzurro, che svela curiosità e aneddoti storici; e l’itinerario giallo, pensato per i più piccoli, per avvicinarli al fascino delle leggende senza tralasciare il divertimento. Tre modi diversi di scoprire un borgo che ha fatto della memoria e della narrazione la sua ricchezza.
La festa della Strigora
Il momento in cui Triora esprime al massimo la sua anima è durante la Strigora, la festa dedicata alla stregoneria che si tiene la prima domenica dopo Ferragosto. Le stradine del borgo si popolano di figuranti, spettacoli, mercatini e rievocazioni che trasformano il paese in un teatro a cielo aperto. È un’occasione unica per vivere il borgo in tutta la sua vivacità e per assaporare tradizioni popolari che affondano le radici nella storia.
Oltre alle leggende, Triora è un borgo autentico, da vivere anche nei dettagli quotidiani: una passeggiata tra le case in pietra, un pranzo nei ristoranti tipici con i prodotti locali – dai formaggi alle castagne, fino ai piatti della tradizione ligure di montagna – e un bicchiere di vino da sorseggiare al tramonto. È l’essenza del turismo lento, che qui si fonde con la bellezza del paesaggio e la profondità della memoria storica.