Un appuntamento che intreccia arte, design e riflessione sui grandi temi dell’esistenza torna a illuminare Firenze dal 18 al 26 ottobre 2025. La XV Florence Biennale si prepara a occupare gli spazi della Fortezza da Basso con un programma ricco di esposizioni, incontri e progetti che esplorano il tema “The Sublime Essence of Light and Darkness. Concepts of Dualism and Unity in Contemporary Art and Design”. La manifestazione, riconosciuta come una delle più rilevanti piattaforme internazionali dedicate alle arti visive e al design contemporaneo, conferma anche quest’anno la propria vocazione cosmopolita, attirando oltre 550 artisti e designer da più di 85 Paesi, per un totale di 1.500 opere.
L’alto profilo della kermesse è testimoniato dal sostegno istituzionale, con il patrocinio del Parlamento Europeo, della Regione Toscana e del Comune di Firenze. Il tema di questa edizione invita a una riflessione profonda, che si declina non soltanto attraverso opere visive, ma anche mediante performance, talk, progetti educativi e installazioni di design. L’intento è quello di mettere in dialogo linguaggi, sensibilità e culture diverse, restituendo un mosaico di prospettive che, pur partendo dal contrasto tra luce e ombra, mirano a svelarne i punti di incontro e di armonia.
A rendere ancora più speciale il calendario di questa edizione sono due ospiti d’eccezione che incarnano il genio creativo contemporaneo: Tim Burton e Patricia Urquiola. Il primo, regista e artista tra i più influenti del nostro tempo, sarà protagonista con la sua mostra personale “Tim Burton: Light and Darkness” e riceverà il Premio “Lorenzo il Magnifico” alla Carriera. Patricia Urquiola, architetto e designer di fama internazionale, porterà a Firenze l’inedita installazione “Transitions” e sarà insignita del Premio Internazionale “Leonardo da Vinci” alla Carriera (Design). Due momenti che suggellano il legame della Biennale con le figure che hanno ridefinito il panorama creativo globale.
Un viaggio tra arte, design e ospiti internazionali
Nei 11.000 metri quadrati della Fortezza da Basso il pubblico potrà immergersi in un percorso visivo e sensoriale che unisce pittura, scultura, fotografia, installazioni multimediali e design d’avanguardia. Ogni artista selezionato porta con sé la ricchezza della propria provenienza culturale, offrendo un dialogo continuo tra identità individuale e linguaggio universale dell’arte. L’incontro tra diverse geografie e generazioni diventa così parte integrante del concept, trasformando la Biennale in un luogo di scambio e di contaminazione creativa.
Tra le presenze più attese spicca quella di Tim Burton, che con il suo stile visionario ha dato vita a un immaginario inconfondibile, capace di spaziare dal cinema all’arte visiva. La mostra a lui dedicata, “Tim Burton: Light and Darkness”, è un’esplorazione personale del tema della Biennale, dove i contrasti di luce e ombra diventano metafore visive e narrative. Il 21 ottobre sarà inoltre celebrato con il conferimento del Premio “Lorenzo il Magnifico” alla Carriera, in un evento che vedrà la sua partecipazione diretta davanti al pubblico fiorentino.

Non meno attesa la presenza di Patricia Urquiola, considerata una delle voci più autorevoli del design internazionale. La sua installazione “Transitions” nasce come riflessione sul metodo progettuale e sul concetto stesso di trasformazione. La designer riceverà il Premio Internazionale “Leonardo da Vinci” alla Carriera durante una cerimonia che includerà un dialogo aperto con la critica Silvia Robertazzi, direttrice di Marie Claire Maison. Sarà l’occasione per approfondire il rapporto tra creatività e progettazione, due poli che Urquiola interpreta sempre con sensibilità innovativa.
Accanto a questi due grandi protagonisti, la Biennale accoglie sette Guests of Honour di spicco, tra cui la scultrice britannica Emily Young, la designer giapponese Liku Maria Takahashi e il fotografo svedese Gabriel Isak. La varietà dei linguaggi conferma la natura poliedrica dell’evento, che non si limita a presentare opere, ma costruisce veri e propri racconti visivi in grado di emozionare e stimolare riflessioni.
Progetti speciali e nuove frontiere del design
Uno dei tratti distintivi della Florence Biennale è la capacità di affiancare alla mostra principale un fitto calendario di progetti speciali, che ampliano lo spettro di discipline coinvolte. L’edizione 2025 propone percorsi dedicati alla fotografia, al cinema, al design e alla ricerca accademica, con la volontà di mettere in dialogo diverse modalità espressive.
Particolarmente significativa la mostra fotografica “Art Comes Before”, che rende omaggio al compianto fotografo fiorentino Manfredo Pinzauti e affianca alle sue opere quelle di artisti emergenti. A questo si aggiungono progetti di forte impronta educativa, sviluppati in collaborazione con università e istituti, come la mostra “Florent in Auro. Gioielli per la Rosa D’Oro di Pio II” curata dal Prof. Paolo Torriti per l’Università di Siena. La dimensione formativa si conferma così elemento centrale della Biennale, che non solo celebra l’arte, ma la propone come strumento di crescita collettiva.
Il design è protagonista con iniziative come “Trame”, a cura di Silvia Fanticelli, e la mostra “Tuscany Means Design” promossa dall’ADI. Progetti che evidenziano la forza del tessuto creativo toscano e il suo ruolo nel panorama internazionale. Anche il tema della sostenibilità trova spazio attraverso esperimenti di economia circolare, come quelli presentati da Revet, R3Direct e WASP. L’innovazione tecnologica incontra qui l’etica del riuso, offrendo al pubblico nuove prospettive su ciò che significa progettare nel XXI secolo.
La sezione cinematografica arricchisce ulteriormente il programma con anteprime nazionali che spaziano dal documentario al cortometraggio d’autore, coinvolgendo autori provenienti da Germania, Afghanistan, Argentina, Nigeria e Italia. Un mosaico di visioni che si lega al tema generale della manifestazione, incentrato sul contrasto e sull’unità.
Grande rilievo viene dato anche ai talk e alle performance. Tra i momenti da segnalare vi è l’omaggio a John Cage dell’artista e compositore Sergio Maltagliati, che propone un’esperienza immersiva tra memoria storica e linguaggi digitali. Non mancano workshop pensati per tutte le età, tra cui quello dell’artista Liku Maria Takahashi, che esplora luce e oscurità attraverso una pratica tattile e inclusiva.
La Biennale dedica spazio anche a commemorazioni speciali, rendendo omaggio a figure come Oliviero Leonardi, Marcelo Mayorga e Mario Pachioli, celebrati con premi in memoriam e mostre a loro dedicate. Questi momenti di memoria sottolineano l’importanza di riconoscere il contributo degli artisti che hanno segnato la storia culturale recente.
Infine, un’attenzione particolare è riservata al rapporto tra creatività e manifattura con i “Design Days”, due giornate curate da Gabriele Goretti dedicate al dialogo tra progettisti e aziende, simbolo di un’eccellenza produttiva italiana sempre più orientata a sperimentare nuove forme espressive.