Home » Viaggi » Un Borgo della Valnerina sospeso tra storia e natura tutto da scoprire

Un Borgo della Valnerina sospeso tra storia e natura tutto da scoprire

Un Borgo della Valnerina sospeso tra storia e natura tutto da scoprire
Lettura: 5 minuti

Tra mummie, rocche e boschi, la Valnerina con questo Borgo mostra il suo lato più misterioso e autentico…


Proprio accanto ai Monti Sibillini, tra boschi fitti e vallate, si estende la Valnerina, una delle zone più autentiche e affascinanti dell’Umbria. È una terra di borghi medievali dove il tempo sembra essersi fermato, di abbazie che raccontano storie antiche e di paesaggi che cambiano colore a ogni stagione, trasformandosi in una tavolozza naturale di sfumature. Ed è proprio qui, nel cuore più intimo della Valnerina, che sorge Ferentillo, un borgo sospeso tra storia e natura. Il paese si arrampica lungo il versante di una collina, si specchia nel fiume Nera e si divide in due anime, Matterella e Precetto, che si guardano da rive opposte. Un luogo autentico, dove qregna la quiete, e dove ogni pietra, ogni angolo, sembra custodire una storia pronta a riaffiorare.

Ferentillo, il Borgo delle mummie

Ferentillo è conosciuto in tutta Italia come il borgo delle mummie, e la ragione di questo soprannome si trova nella frazione di Precetto, dove la storia incontra la scienza e il mistero. Sotto la Chiesa di Santo Stefano, una costruzione sobria e severa del XV secolo, si apre una cripta in cui il tempo si è fermato. Qui riposano ventiquattro corpi mummificati, insieme a numerosi teschi e resti, perfettamente conservati non per intervento umano, ma per un fenomeno naturale. L’aria secca, la composizione del terreno e la ventilazione costante hanno impedito la decomposizione, restituendo ai visitatori una galleria silenziosa di volti e vite sospese. Le mummie risalgono a epoche diverse, dal XVI al XIX secolo, e ciascuna racconta qualcosa. C’è una giovane madre con il neonato, morti durante il parto, due soldati napoleonici con le uniformi logorate dalla guerra, una contadina ancora avvolta nei suoi abiti, e un avvocato ucciso, riconoscibile nella sua bara sigillata. L’impatto non è macabro, ma commovente. Non c’è orrore, ma stupore. Ogni corpo racconta un frammento di vita e restituisce al borgo il suo ruolo di custode della memoria. Visitare la Cripta delle Mummie significa compiere un viaggio nella storia dell’uomo, nel mistero della natura e nella forza silenziosa del tempo.

Cosa vedere a Ferentillo

A Ferentillo la storia si intreccia con la pietra e il silenzio accompagna ogni passo. Le case sembrano crescere dal monte, i vicoli si insinuano tra archi e scalinate, e ogni angolo svela un dettaglio d’altri tempi. Il borgo si divide in due parti — Matterella e Precetto — che si guardano dalle sponde opposte del Nera, come due fratelli diversi ma inseparabili. Matterella, la parte più alta, è la più antica e nobile: qui resistono le rovine della rocca medievale che domina la valle, le mura longobarde e una fitta rete di stradine in salita, dove il tempo sembra essersi cristallizzato. Da lassù, lo sguardo spazia sull’intera vallata, tra il verde dei boschi e il profilo sinuoso del fiume. Precetto, più in basso, è l’anima intima del borgo: raccolta, discreta, eppure viva di storie. È qui che sorge la Chiesa di Santo Stefano, e proprio qui, scendendo pochi gradini, si entra nella celebre Cripta delle Mummie, simbolo e mistero di Ferentillo. Passeggiare tra Matterella e Precetto è un’esperienza che sa di scoperta lenta, fatta di piccoli dettagli: un balcone fiorito, un portone antico, una fontana dimenticata. È un viaggio nella semplicità autentica dell’Umbria più vera.

La Chiesa di Santa Maria e il Museo Parrocchiale

Nel cuore del borgo, la Chiesa di Santa Maria, costruita nel XII secolo, custodisce affreschi quattrocenteschi e opere d’arte che raccontano la vitalità artistica e religiosa della Valnerina. Le sue mura, austere e antiche, parlano di devozione e di comunità, testimoniando una fede radicata e silenziosa.
Accanto, il Museo Parrocchiale di Arte Sacra raccoglie reliquie, arredi e dipinti provenienti dalle chiese circostanti. È un piccolo scrigno che racconta la vita spirituale del territorio, un viaggio tra icone e ex voto che restituisce la dimensione intima della religiosità umbra. Qui si capisce come Ferentillo non sia solo mistero e mummie, ma anche arte, cultura e tradizione. È un borgo che unisce la sacralità alla quotidianità, in un equilibrio delicato che sopravvive intatto da secoli.

L’Abbazia di San Pietro in Valle: tra spiritualità e paesaggio

A pochi chilometri dal centro, immersa nel silenzio degli ulivi, sorge l’antica Abbazia di San Pietro in Valle, uno dei luoghi più suggestivi dell’Umbria. Fondata dai longobardi nell’VIII secolo, custodisce affreschi di epoche diverse e sarcofagi romani di straordinaria fattura. L’atmosfera è unica: tra il profumo della pietra bagnata e la luce che filtra dalle finestre gotiche, si percepisce un senso di pace profonda, quasi sospesa. L’Abbazia domina la valle e offre una vista mozzafiato sul paesaggio, dove natura e architettura si fondono in armonia. Camminando nel suo chiostro, si ha la sensazione che il tempo abbia davvero rallentato il passo, che tutto ciò che serve sia già lì: il silenzio, la storia, la bellezza.