Nel cuore del Cantone di Friburgo, a pochi chilometri dal confine italiano, c’è un luogo che incanta al primo sguardo. Gruyères è uno di quei borghi che sembrano disegnati per un racconto illustrato, dove ogni pietra, ogni profumo, ogni dettaglio custodisce una storia. Tra le sue vie acciottolate, il tempo scorre lento, accompagnato dal suono delle campane e dal profumo di formaggio fuso che aleggia nell’aria. Ma non è solo il fascino delle case medievali o l’atmosfera sospesa tra passato e presente a conquistare: qui convivono leggende antiche, arte visionaria e una tradizione gastronomica che ha reso celebre il nome di Gruyères nel mondo.
Il Castello di Gruyères e la leggenda del re vandalo
Come spesso accade nei luoghi più antichi, anche la storia di Gruyères si intreccia con una leggenda. Si racconta che la città sia stata fondata nel 400 a.C. dal re vandalo Gruerius. Un giorno, osservando il cielo tinto di rosso al tramonto, vide una gru attraversarlo maestosa: decise allora di costruire la sua città proprio in quel punto, adottando l’elegante uccello come simbolo. Ancora oggi, la gru campeggia sullo stemma del borgo, fiera su fondo cremisi, a ricordare quell’origine mitica. Il Castello di Gruyères, costruito nel XIII secolo, domina il villaggio dall’alto della collina, offrendo una vista spettacolare sulla campagna e sulle montagne circostanti. Le sue torri gotiche e le sale arredate con arazzi e affreschi raccontano otto secoli di storia svizzera, tra battaglie, conti e nobili famiglie. Passeggiando tra le stanze, si percepisce la stratificazione del tempo: dagli interni medievali si passa alle decorazioni rinascimentali e alle opere ottocentesche, in un dialogo continuo tra epoche diverse.
Ma Gruyères sorprende anche per il suo spirito contemporaneo. Proprio accanto al castello sorge il Museo di H.R. Giger, artista svizzero vincitore di un Oscar per la creazione degli “xenomorfi” della saga Alien. Nel 1997, Giger acquistò il castello di Saint-Germain per trasformarlo nel suo universo personale: uno spazio visionario dove le sue sculture biomeccaniche si fondono con l’atmosfera gotica del borgo medievale. Il contrasto è affascinante…tra pietre secolari e forme futuristiche, sembra di entrare in un sogno surreale, sospeso tra due mondi. Poco più avanti, il Giger Bar, con le sue arcate che ricordano costole di creature aliene, offre un’esperienza sensoriale unica: bere un caffè in un luogo che è al tempo stesso opera d’arte e rifugio dallo scorrere del tempo.
La tradizione gastronomica: il formaggio Gruyère DOP, cuore e anima del borgo
Se c’è un profumo che accompagna ogni passo tra le vie di Gruyères, è quello del formaggio caldo e fragrante. Qui nasce il celebre formaggio Gruyère DOP, una delle eccellenze più amate della Svizzera, esportata in tutto il mondo. La sua storia affonda le radici nel Medioevo: secondo la tradizione, furono i frati del monastero di Rougemont, nel lontano 1115, a mettere a punto la ricetta originale, poi tramandata di generazione in generazione. La produzione del Gruyère è ancora oggi un rituale rigoroso. Il segreto del suo sapore unico risiede nel latte crudo delle mucche che pascolano libere sui prati dell’altopiano, nutrendosi d’erba fresca d’estate e di fieno in inverno. A fare la differenza sono anche l’aria di montagna e l’acqua pura della regione. Tutto contribuisce a creare quel gusto inconfondibile, rotondo e leggermente dolce che conquista ogni palato.
Alla Maison du Gruyère, situata ai piedi del borgo, è possibile assistere alla lavorazione del formaggio dal vivo. Due volte al giorno, 22 agricoltori locali portano il latte fresco delle loro mucche, che viene trasformato in grandi forme di Gruyère seguendo le tecniche tradizionali. L’esperienza è multisensoriale: si osserva, si ascolta, si respira e infine si assaggia. Per chi ama la gastronomia autentica, è un appuntamento imperdibile. E dopo la visita, una tappa obbligata è in uno dei ristoranti del villaggio, dove la fondue moitié-moitié (a base di Gruyère e Vacherin Fribourgeois) e la raclette conquistano anche i palati più esigenti. Accompagnate da un bicchiere di vino bianco locale o da una birra artigianale, queste specialità trasformano ogni pasto in un momento di puro piacere alpino.
Gruyères, tra natura e bellezza senza tempo
Gruyères non è solo storia e gusto: è anche un rifugio perfetto per chi ama la natura e cerca un contatto autentico con paesaggi ancora incontaminati. La posizione strategica del borgo, incastonata tra i monti del Friburgo, offre panorami mozzafiato e una rete di sentieri ideali per trekking, escursioni e passeggiate panoramiche. Uno dei percorsi più suggestivi parte ai piedi della collina di Gruyères e conduce fino alla Chapelle des Marches, una piccola cappella immersa nel verde che regala viste spettacolari sul Moléson, sulla Dent de Broc e sulla catena dei Vanils. È un itinerario semplice, adatto anche alle famiglie, ma capace di regalare momenti di pura meraviglia. Proseguendo lungo il sentiero, si costeggia il fiume Sarine, fino ad arrivare al Pont qui branle, un antico ponte di legno che ondeggia lievemente al passaggio: un tocco di romanticismo sospeso tra cielo e acqua.

