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5 cose da fare e vedere a Bruges, una delle città più belle del Belgio

5 cose da fare e vedere a Bruges, una delle città più belle del Belgio
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Bruges è talmente bella e caratteristica che vi lascerà senza parole. Scommettiamo?


Nel cuore delle Fiandre, Bruges con i suoi canali e le sue casette con le guglie appuntite, è uno dei gioielli meglio conservati d’Europa ed un perfetto esempio di come la storia possa intrecciarsi con il lifestyle contemporaneo. Passeggiare per Bruges significa immergersi in un’atmosfera unica, dove ogni angolo racconta storie di mercanti, artisti e religiosi che hanno contribuito a rendere la città celebre in tutto il mondo. Dall’architettura gotica dei suoi edifici storici, alle delicate acque dei suoi canali, fino ai profumi inebrianti della cioccolata e della cucina locale, ogni esperienza a Bruges è un invito a vivere con calma, eleganza e gusto. In questo itinerario, vi guideremo tra cinque tappe imperdibili, pensate per chi desidera scoprire non solo la bellezza storica della città, ma anche il suo lato più romantico e gastronomico.

Visitare il Markt di Bruges, il cuore pulsante della città

Il Grote Markt, conosciuto come il Markt di Bruges, è il cuore pulsante della città. Questa piazza era in origine il centro commerciale della Bruges medievale e oggi rappresenta uno dei principali luoghi di interesse turistico. Passeggiando tra le case dalle guglie appuntite, un tempo sedi delle corporazioni, ci si sente immediatamente trasportati indietro nel tempo. Le Hallen, risalenti al 1200, testimoniano il fervore commerciale che caratterizzava la città, mentre ristoranti e caffè moderni ne animano oggi le vie. Dominando la piazza, il Belfort, con i suoi 83 metri di altezza, rappresenta il simbolo indiscusso di Bruges e vanta l’onore di essere dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Salire i 366 scalini che conducono alla sommità del campanile è un’esperienza che ripaga ogni sforzo: il meccanismo di orologeria, il carillon con 47 campane e la vista mozzafiato sulla città e dintorni offrono un momento indimenticabile. La visita al Markt non è solo una lezione di storia e architettura, ma anche un’immersione nella vita quotidiana della Bruges contemporanea, tra turisti affascinati e locali che si godono l’animata atmosfera della piazza.

Il Burg di Bruges, l’anima storia e spirituale

Il Burg è un’altra piazza centrale di Bruges, intrisa di storia e fascino architettonico. Qui, in epoca medievale, sorgeva un castello fortificato costruito per difendere la città dagli attacchi vichinghi e la chiesa di San Donaziano, cuore religioso della comunità. Sebbene nulla rimanga delle strutture originarie, gli edifici storici che oggi circondano la piazza raccontano ancora la potenza e la ricchezza di Bruges nel passato. Il fulcro della piazza è il municipio gotico (Stadhuis), costruito nel Trecento e tra i più antichi dei Paesi Bassi. Le guglie, le torrette e la facciata finemente decorata sono un capolavoro di architettura e testimoniano la maestria artigianale dell’epoca. Passeggiare per il Burg significa percepire la centralità storica di questa piazza: un luogo che un tempo ospitava il potere amministrativo e religioso della città, e che oggi continua a incantare visitatori con la sua armonia e imponenza.

Il lago Minnewater, il romantico lago dell’Amore

Il Minnewater, noto anche come “Lago d’amore”, è uno dei luoghi più romantici e suggestivi di Bruges. Situato nei pressi del Beghinaggio, il lago è circondato da un parco curato e attraversato da un pittoresco ponte del 1720, da cui si può godere di una vista unica sulle torri e sui tetti a punta della città. Questo angolo di pace è ideale per chi desidera una pausa contemplativa lontano dal trambusto urbano. Nonostante la sua atmosfera poetica, il Minnewater ha origini funzionali: era stato creato canalizzando il fiume Reie, fungendo da porto fluviale e serbatoio d’acqua per i canali circostanti. Il nome “Minnewater” (acqua dell’amore) deriva da questa funzione di “acqua comune”, ma oggi la leggenda e il romanticismo hanno trasformato il lago in una meta amata dagli innamorati. Da non perdere la colonia di cigni, legata a una vicenda storica del 1488: l’imperatore Massimiliano d’Austria impose ai cittadini di Bruges di popolare i laghi di cigni in eterno, come punizione per una giustizia locale che aveva portato all’esecuzione di un suo amministratore.

Il Begijnhof di Bruges

Il Beghinaggio “De Wijngaard” rappresenta un’oasi di tranquillità nel cuore di Bruges. Protetto da un muro e accessibile attraverso un portale settecentesco rigorosamente chiuso dopo le 18:30, il complesso conserva l’atmosfera di un tempo. Le case bianche, raggruppate intorno a un giardino alberato, erano un tempo abitate dalle beghine, donne sole o vedove dedite a una vita religiosa semi-monastica. Oggi, alcune di queste abitazioni ospitano monache dell’Ordine di San Benedetto. Fondato nel 1245 da Margherita di Costantinopoli, contessa di Fiandra, il Begijnhof è uno dei meglio conservati tra i beghinaggi fiamminghi ed è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Passeggiare tra le sue stradine silenziose offre una testimonianza viva di una comunità che per secoli ha coniugato spiritualità, lavoro e vita quotidiana. Una delle abitazioni è stata trasformata in museo, permettendo ai visitatori di immergersi nello stile di vita delle beghine e di comprendere appieno la ricchezza culturale e spirituale di questo luogo unico.

Cosa mangiare a Bruges, tra patatine fritte e gustose praline

La gastronomia è un altro dei punti di forza di Bruges, e la città celebra i suoi prodotti tipici con due musei dedicati alla cioccolata e alle patatine fritte. Questo basta già a chiarire quali siano le icone della cucina locale. La birra, vera e propria istituzione in Belgio, accompagna pranzi e cene, mentre le Moules et frites (cozze con patatine fritte) restano un must immancabile in ogni menù. Il piacere della dolcezza è assicurato dalle numerose cioccolaterie artigianali, dove è possibile osservare i maestri al lavoro direttamente dalle vetrine. La tentazione è irresistibile, e concedersi una pausa tra un monumento e l’altro con una pralina in mano è quasi d’obbligo.