L’Italia è un tesoro di meraviglie, ma non tutte sono conosciute come meritano. Ogni regione custodisce infatti angoli di rara bellezza, piccoli scrigni di storia e tradizione che raccontano il passato del nostro Paese in modo autentico e che non aspettano altro che essere scoperti…e amati. Il Molise, spesso sottovalutato, è una di quelle terre che sorprendono chiunque scelga di visitarlo. È una regione intima, genuina, fatta di natura e borghi dal fascino antico. Tra questi, spicca un luogo che ha conservato intatta la propria identità e che oggi si svela come una delle mete più interessanti per un weekend autunnale.
Parliamo di Venafro, un borgo in provincia di Isernia che incanta con la sua eleganza discreta, le sue chiese ricche di storia e le sue testimonianze di epoche lontane. Conosciuta anche come la città delle 33 chiese, Venafro è una destinazione che intreccia arte, fede e natura in un equilibrio perfetto. Visitandola in autunno, quando il foliage colora le colline, si ha la sensazione di vivere un viaggio nel tempo, tra case antiche e panorami che sembrano dipinti.
Un borgo del Molise da sogno
Venafro è uno di quei borghi che sembrano sospesi tra passato e presente, dove ogni vicolo racconta un frammento di storia. Immerso in una conca naturale ai piedi dei rilievi del Parco Regionale dell’Olivo, questo borgo molisano affascina per il suo intreccio di stradine medievali, edifici storici e atmosfere autentiche. In autunno, il paesaggio che la circonda si tinge di calde tonalità dorate e ramate, regalando scorci di rara bellezza. È la stagione perfetta per perdersi tra i vicoli del centro storico, lasciarsi catturare dai profumi della tradizione e scoprire, passo dopo passo, una delle località più affascinanti del Molise. Venafro ha attraversato secoli di storia, dalle battaglie con Roma fino alle invasioni longobarde, diventando un crocevia strategico per il passaggio tra Molise, Lazio e Campania. Ogni pietra del borgo custodisce una traccia del suo passato, ogni edificio una pagina di un racconto che continua a vivere ancora oggi.
Cosa vedere a Venafro
Visitare Venafro significa entrare in un museo a cielo aperto. La prima cosa che colpisce è la quantità e la bellezza delle sue chiese che sono ben trentatré, secondo la tradizione. Un numero che le è valso il soprannome di città delle 33 chiese, e che racconta la profonda spiritualità di questo luogo. Tra le più significative, spicca la Concattedrale di Santa Maria Assunta, un edificio che affonda le proprie radici nel V secolo e che conserva elementi architettonici di epoche ancora più antiche. All’interno, la luce filtra dalle finestre gotiche e illumina un ambiente solenne, denso di storia e devozione.
Da non perdere anche la Chiesa dell’Annunziata, splendido esempio di architettura barocca, che accoglie opere d’arte e affreschi di pregio. Ma Venafro non è solo spiritualità: è anche testimonianza di una storia civile e militare di grande rilievo. La Palazzina Liberty, costruita agli inizi del XX secolo, racconta il gusto raffinato dell’epoca e rappresenta una delle architetture più eleganti del borgo. A pochi passi, nel cuore della città, si trova il Verlasce, l’antico anfiteatro romano, oggi perfettamente integrato nel tessuto urbano e testimone dell’epoca imperiale. A dominare dall’alto, infine, il Castello Pandone, maestoso e imponente, che conserva al suo interno affreschi di straordinaria bellezza raffiguranti cavalli a grandezza naturale, simbolo della potenza e del prestigio della famiglia Pandone.
Alla scoperta di Venafro e del suo paesaggio
Venafro è incastonata in una cornice naturale che amplifica il suo fascino. La città si trova in una piana attraversata da due fiumi e circondata da rilievi che si accendono di colori in autunno. Il panorama è una sinfonia di verdi, ocra e ruggine, che si fondono con il grigio delle pietre medievali del borgo. Non a caso, Venafro è conosciuta anche come la porta del Molise, perché rappresenta un punto di passaggio ideale tra le regioni confinanti. Da qui, si può facilmente raggiungere il Lazio e la Campania, ma anche intraprendere escursioni nel Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, un’area naturale unica, dove crescono alcuni tra gli ulivi più antichi d’Europa. Passeggiare tra questi alberi millenari, con il profumo dell’olio nuovo nell’aria e la vista del borgo sullo sfondo, è un’esperienza che racchiude l’essenza stessa del Molise: autentica, silenziosa e profondamente legata alla terra.
Una lunga storia da raccontare
Le origini di Venafro si perdono nella leggenda: si dice infatti che questo splendido borgo sia stato fondato da Diomede, eroe greco figlio di Tideo e Deipile, che, dopo la guerra di Troia, approdò in queste terre. Ma la storia documentata racconta di una città che esisteva già in epoca preistorica, come dimostrano i numerosi reperti rinvenuti nei dintorni. Da allora, Venafro ha visto susseguirsi epoche, dominazioni e culture diverse, ognuna delle quali ha lasciato un segno tangibile nel suo patrimonio architettonico e culturale. Passeggiare tra le sue vie è come leggere un libro aperto: i resti romani convivono con le architetture medievali, i portali rinascimentali si alternano alle case in pietra e le piccole botteghe artigiane mantengono viva una tradizione che resiste al tempo.


