Bocuse d’Or 2017: Martino Ruggieri rappresenterà l’Italia nel 2018

02/10/2017

Il Bocuse d'Or 2017 ha un vincitore: Martino Ruggieri. Sarà lui che rappresenterà l'Italia nel 2018 alle selezioni europee del Bocuse d'Or, uno dei concorsi più ambiti in fatto di alta cucina. Ruggieri è attualmente al fianco di Yannick Alléno, nello staff del 3 stelle Michelin Pavillon Ledoyen di Parigi e la sua carriera è assolutamente tutta in ascesa.

Bocuse d’Or 2017: Martino Ruggieri rappresenterà l’Italia nel 2018

@martino_ruggieri

Il vincitore del Bocuse d’Or 2017 è Martino Ruggieri, che rappresenterà l’Italia nel 2018 alla finale europea di queste “Olimpiadi della cucina”. Originario della Puglia, Ruggieri ha gareggiato per l’ambito titolo assieme ad altri 3 chef: Giuseppe Raciti del ristorante Zash – Country Boutique Hotel di Riposto, in provincia di Catania; Paolo Griffa del due stelle Michelin Restaurant Serge Vieira a Chaudes-Aigues, in Francia; e Roberta Zulian dell’Alpen Suite Hotel di Madonna di Campiglio. Ma alla fine è stato lui ad aggiudicarsi il premio italiano per il Bocuse d’Or 2017, titolo che gli apre le porte al successivo step della competizione di alta cucina, che terminerà nella gara mondiale a Lione del 2019.

Chi è Martino Ruggieri

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Nato nel 1986, il vincitore del Bocuse d’Or 2017, Martino Ruggieri, è originario di Martina Franca, un paese in provincia di Taranto. La sua passione per la cucina è cominciata con l’arte dolciaria, allorché dopo scuola si reca nel laboratorio di una pasticceria del proprio paese, dove l’anziano proprietario gli insegna tutti i trucchi del mestiere. Crescendo, Ruggieri matura in sé la consapevolezza che la cucina è il suo futuro, ciò per cui si impegnerà e studierà sodo: e così sarà.

Sceglie di frequentare l’istituto professionale alberghiero di Castellana Grotte e, nel mentre, comincia le sue prime esperienze nei ristoranti della Puglia per poi approdare ad incarichi sempre più prestigiosi. Martino Ruggieri ha lavorato a Villa Fiordaliso con Riccardo Camanini, a La Pergola con Heinz Beck, e all’Atelier di Joël Robuchon a Parigi. Sempre nella capitale francese, nel 2014, entra nello staff del 3 stelle Michelin Pavillon Ledoyen al fianco di Yannick Alléno.
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Identità italiana e determinazione

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In una sua recente intervista rilasciata proprio al sito del concorso Bocuse d’Or 2017, Martino Ruggieri alla domanda (posta a tutti i concorrenti ndr) “Perché vincerà il Bocuse d’Or 2017?” rispondeva “Vincerò io il Bocuse d’Or perché a questo punto della mia carriera professionale mi sento abbastanza completo da affrontare tutte le prove del concorso mentali e fisiche. Perché ho un gruppo alle mie spalle pronto a sostenermi ed a spingermi moralmente e tecnicamente a vincere questo concorso. Perché sto lavorando sodo tutti i giorni per questo obiettivo e non me lo lascerò scappare.”

Dunque, la determinazione e il duro lavoro hanno giocato un ruolo fondamentale nella sua vittoria, così come la sua spiccata voglia di realizzare piatti con una forte identità e carattere, contraddistinti da quelle sfumature che strizzano l’occhio alla propria terra, la Puglia. Non è un caso, infatti, che Ruggieri abbia scelto come coach Luigi Taglienti, anche lui pugliese e “con la voglia di stupire e di inventare la ristorazione del domani, mai a discapito del gusto”.
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Il plauso della giuria del Bocuse d’Or 2017

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Entusiasti i giurati del Bocuse d’Or 2017. Il presidente di giuria Enrico Crippa, già presidente dell’Accademia Bocuse d’Or Italia, ha spiegato che la speranza finalmente realizzatasi “è quella di riportare un candidato italiano a rappresentare il nostro paese in Europa e nel mondo. Lo stiamo facendo per una nazione”.

Membro della giuria è stato anche Carlo Cracco, che ha auspicato una maggiore attenzione e diffusione di competizioni culinarie di alto livello anche in Italia. “In Francia esistono da tempo immemorabile, in Italia abbiamo iniziato poco tempo fa.” – ha spiegato Cracco – “Ma facendo gruppo, un gruppo di altissimo livello, come quello che abbiamo visto oggi ad Alba, l’Italia arriverà lontano”.