3 borghi incantevoli dell’Appennino Reggiano da visitare in autunno

Laura Pistonesi
  • Esperienza di 20 anni in comunicazione e PR
  • Esperta di beauty, fashion e viaggi
14/09/2024

Luoghi di pace, ideali per una fuga di fine estate, ecco i borghi da scoprire per una gita inedita in Emilia Romagna...

3 borghi incantevoli dell’Appennino Reggiano da visitare in autunno

Quando l’estate finisce uno dei modi più belli per staccare è godersi il paesaggio, la nostra bella Italia che ha davvero tantissimo da offrire. Città d’arte, natura, laghi e borghi sono quello che, insieme alle tradizioni, il mondo ci invidia. Il nostro paese ha la fortuna di avere dei posti speciali, che incantano tutto il mondo, per la loro bellezza e il loro fascino. Sono luoghi “protetti” da un paesaggio autentico a tratti ancora incontaminato, sono borghi curati, con gente ospitale. L’Emilia Romagna è sicuramente una di quelle regioni che ha una vera e propria ricchezza in questo senso, basta muoversi nell‘Appennino Reggiano per avere conferma di tutto questo. L‘Appennino Reggiano è il territorio di confine con la Toscana e la Liguria, la terra diventata famosa per essere quella di Matilde di Canossa che qui lasciò una traccia importante, quella zona che nel Medioevo ebbe un ruolo cruciale in quanto protagonista delle investiture tra Papa e Imperatore. Siamo nel cuore del parco Nazionale Tosco- Emiliano e qui si trovano dei Borghi che vanno sicuramente visitati. Ecco i borghi più belli dell’Appennino Reggiano

Casina: il borgo dell’artigianato reggiano

E’ un piccolo borgo nel cuore dell’Appennino Reggiano che si trova in cima ad una collina, e questo da al borgo una connotazione paesaggistica molto bella. E’ uno di quei borghi che proprio sono l’esempio del caratteristico borgo medievale con le case in pietra, i castelli, le antiche chiese. La storia di questo borgo si sviluppa insieme ai piccoli centri vicini intorno al 1300, periodo in cui fu governata dai signori Fogliani  e successivamente dagli estensi. Per molto tempo il borgo fu dominato dal Castello di Sarzano e che vide accrescere la sua importanza solo con la costruzione della via ducale per la Garfagnana. E’ in questo momento che il centro abitato prese una forma più importante. Casina oggi tra tutti i borghi è uno di quelli più importanti seppur piccolo in quanto qui ha dete il Consorzio dell’Ars Canusina quello volto a mantenere le tracce dell’arte e dell’architettura del Casato Canossa nei loro prodotti artigianali, dai ricami su tessuto eseguiti a mano, agli oggetti in ceramica, agli arredi in ferro battuto. Casina è il borgo ideale per chi vuole fare anche una bella gita attiva perché intorno si trovano incantevoli sentieri e strade carraie per fare un pò di trekking, il clima di questo periodo aiuta molto.

appennino reggiano

Carpineti: il borgo tanto caro a Matilde di Canossa, il suo buen retiro

E’ immerso tra le valli del del Secchia e del Tresinaro, questo borgo che sembra prendere il nome dal castello delle Carpinete, che sovrasta il paese e dimora preferita di Contessa Matilde. E’ considerato uno dei più importanti centri agricoli della zona, ma in questo ultimo periodo si è distinto anche per lo sviluppo dell’artigianato che ha ridisegnato il suo assetto urbano che lo ha reso più accogliente e una destinazione turistica del territorio. E’ bello perché ha tutta l’essenza di questi borghi dell’Appennino Reggiano con il suo castello, le case a torre, le pievi. Il Castello è sicuramente il punto più iconico e la tappa da non perdere. Al suo interno si trova la chiesetta romanica di S. Andrea,  un luogo particolarmente caro alla contessa Matilde di Canossa. Una volta che si è a Carpineti, è consigliato concedersi una visita alla scoperta del paesaggio, in uno dei tanti percorsi e sentieri nei boschi. Poco lontano dal centro di Carpineti da non perdere la  frazione di Marola che, immersa in un castagneto centenario, è perfetta per fare una sosta al fresco.

Castelnovo né Monti: il borgo della Pietra di Bismantova

pietra

Piccolo quanto incantevole, questo borgo medievale è davvero caratteristico. Esso si trova alle pendici del Monte Castello, sulla cui cima resta ancora qualche resto della località fortificata. Si trova immerso tra tre suggestive pinete, nel cuore del Parmigiano Reggiano e poco lontano dalla Pietra di Bismantova. Pur essendo piccola si è distinta per essere uno dei borghi definiti del Buon Vivere e fa parte del circuito “città slow” grazie ad una buona qualità di vita, di mantenimento delle tradizioni e rispetto dell’ambiente. Il centro storico di Castelnovo, è stato recentemente ristrutturato, vale la pena passeggiare e andare alla scoperta di splendidi scorci come quelli del lavatoio o di piazza delle Armi. Una tappa da non perdere è la Pieve, una costruzione di origine romanica, ma profondamente alterata alla fine del ‘600, posta su un colle ai margini dell’abitato molto suggestiva. Come detto il suo simbolo è la Pietra di Bismantova, la montagna sacra e quasi magica, si presenta come un enorme scoglio roccioso arenaceo, famosa per essere stata scalata anche da Dante, che la cita nella Divina Commedia, e probabilmente lo ispirò nella descrizione del Monte del Purgatorio.