Borghi più Belli d’Italia: le new entry da scoprire subito!

Laura Pistonesi
  • Esperienza di 20 anni in comunicazione e PR
  • Esperta di beauty, fashion e viaggi
20/10/2023

Piccoli centri tra montagne, colline e laghi, ecco le nuove new entry tra i Borghi più Belli d'Italia

Borghi più Belli d’Italia: le new entry da scoprire subito!

E’ il momento dei premi, quelli importanti e quando si parla di borghi, il riconoscimento a cui, ogni piccolo centro ambisce è sicuramente quello di far parte dei Borghi più Belli d’Italia. Tra le tantissime conferme ogni anno ci sono anche diverse new entry, che vengono premiate per la loro bellezza e per come sono curate dagli abitanti. Questo premio permette ai borghi di far parte della importante associazione che riunisce i borghi più belli, e contribuisce in qualche modo a favorire la promozione del territorio. Sicuramente il riconoscimento non si ottiene facilmente in quanto vengono presi in considerazione bene 72 parametri. Dal Nord al Sud Italia esistono tantissimi borghi favolosi, immersi tra montagne, boschi vigneti, arroccati su colline e in contesti marinari. Quest’anno le new entry sono ben 6, eccole…

Fontainemore: il delizioso Borgo della Valle d’Aosta

 

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Si trova nella valle del Lys, ad un’altitudine di 760 metri, è un piccolo centro che vive di cultura rurale e di tradizioni forti, lo testimoniano le sue costruzioni in pietra e legno le affascinanti mulattiere. Esso si trova all’interno della Riserva Naturale del Mont Mars, che è la riserva più grande della regione. E’ proprio da questo parco, caratterizzato da laghi, boschi, sentieri che si entra nel piccolo e meraviglioso borgo si svolge la famosa Processione di Oropa, una delle più antiche della regione che si svolge ogni 5 anni e raggiunge il Santuario piemontese. Il suo punto caratteristico è il Ponte Guillemore un bellissimo ponte medievale attraversa il torrente Lys con un’arcata di 22 metri. Questo borgo è una destinazione ideale per chi vuole regalarsi una domenica tra la natura.

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Barolo: il borgo conosciuto più come un vino

 

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Quando si parla di Barolo si pensa ad un buon bicchiere di vino rosso, eppure bisogna sapere che dietro c’è, invece, un borgo davvero unico. Immerso tra l’incantevole paesaggio delle Langhe, in provincia di Cuneo, questo borgo si trova un piccolo altipiano a forma di sperone e la sua posizione lo rende il borgo che domina su tutti i paesi circostanti. Le sue origini risalgono al medioevo e questo si vede subito dalla sua pianta e dal suo centro storico, fu eretto infatti come borgo di difesa dai saraceni. Questo è il borgo per inebriarsi, la presenza del vino si sente ovunque, per i vicoli, nel territorio intorno. Una tappa da non perdere è  il Castello dei Marchesi Falletti, all’interno del quale è ospitato il WiMu, il Museo Etnografico ed enologico del Barolo e la Cappella del Barolo di Sol LeWitt e David Tremlett è uno dei primi e più riconoscibili progetti di recupero e valorizzazione del contesto ambientale delle Langhe. Per lungo tempo il borgo di Barolo è stato dimenticato, oggi invece è una meta tanto amata dagli amanti del vino e del tartufo.

Clusone: il borgo amato da Giuseppe Verdi

 

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Siamo in Lombardia, in alta Val Seriana e ne costituisce il centro più importante. Il suo centro storico è ben conservato ed è un vero e proprio labirinto da conoscere e scoprire dove si intersecano strade e vicoli che rendono questo centro davvero suggestivo. Qui hanno soggiornato personaggi illustri, tra i quali spicca  come Giuseppe Verdi. Il borgo è dominato dalla Basilica dell’Assunta a cui si entra da una scenografica scalinata fiancheggiata da un porticato. Dofronte ad essa si trova quello che è l’edificio più emblematico di Clusone l’Oratorio dei Disciplini, in cui si trovano affreschi molto importanti come Trionfo della Morte e Danza Macabra, del XIV secolo, che si ammira all’esterno. Se cercate il fulcro del paese lo trovate nella  piazza dell’Orologio, su cui si affaccia il quattrocentesco Palazzo Comunale, con  una massiccia torre medievale con un ingegnoso orologio planetario, considerato il simbolo della città. Stiamo parlando dell’Orologio Astronomico Fanzago.

Caldes: il borgo delle leggende

Siamo in Val di Sole in Trentino, qui si trova Caldes il piccolo borgo rurale entrato a far parte dei più belli borghi d’Italia in questo 2023. Tra i meravigliosi frutteti, qui si coltiva la Melinda, spicca questo centro custodito da antiche mura. Le sue origini risalgono al 1230, fu ricostruito più volte e teatro di antiche leggende, soprattutto il suo castello Castel Caldes, che è il simbolo del borgo. Bellissima da vedere è la piccola cappella dedicata alla Vergine Maria, che racchiude al suo interno alcuni splendidi affreschi di Elia Naurizio.

Nemi: il borgo delle fragole e per gli innamorati

 

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Poco lontano da Roma si trova questo piccolo centro famoso per la coltivazione delle fragole. Nemi è uno dei paesi dei Castelli Romani e a contribuire alla sua bellezza è la sua posizione a strapiombo sul lago. Il suo centro storico è ideale per concedersi una piacevole passeggiata ed accorgersi quanto siano vive le tradizioni in questo piccolo centro. Qui troviamo  botteghe di artigiani, specie di prodotti enogastronomici che diventano delle tappe imperdibili. All’ingresso del paese, a fianco della Chiesa del Santissimo Crocifisso dentro al quale si trova il “Roseto di Nemi“ che regala un panorama molto suggestivo sul lago di Nemi. Da non perdere Palazzo Ruspoli e la “Terrazza degli Innamorati“, una sorta di balconcino dove si può ammirare il lago da una prospettiva diversa e più amena. Nemi è proprio il borgo ideale per gli innamorati!

Maratea: la perla del Tirreno

 

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Che dire di Maratea, è la Perla del Tirreno nonché la più famosa meta balneare della Basilicata. Essa è chiamata anche la “Citta delle 44 Chiese”, che è il numero dei tanti edifici religiosi che si trovano qui: da piccole cappelle a grandi basiliche. Maratea è un posto da scoprire per accorgersi di quanti paesaggi doiversi possa raccogliere un unico centro, dai lidi sabbiosi ai promontori frastagliati, mentre nell’entroterra si trova lussureggiante vegetazione della macchia mediterranea. Le sue origini molto antiche, essa risale all’età del Bronzo come testimoniano i numerosi resti rinvenuti e ha poi subito, nel corso dei secoli, diverse dominazioni come quelle dei romani, dei bizantini, dei normanni, degli angioini e degli aragonesi. Il simbolo del paese è la Statua del Redentore, sulla vetta del Monte San Biagio, a picco sul mare. Misura circa 22 metri ed è tra le statue più alte d’Italia.