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E-Fuel, 4 curiosità sulla vera alternativa all’Elettrico!

E-Fuel, 4 curiosità sulla vera alternativa all’Elettrico!
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Gli E-Fuel, o carburanti sintetici, possono davvero rappresentare una valida alternativa all’elettrico? Scopriamolo…


E mentre sull’intero mondo dell’automobilismo si alza austero lo spettro della tanto famigerata (e chiacchierata) transizione ecologica, e cioè l’elettrificazione per intenderci, ecco che dai bassifondi si erge una flebile voce che si scaglia contro il pensiero unico del full electric. Questa grida a squarciagola “E-fuel! E-fuel!“; ma cosa è, o meglio cosa sono questi e-fuel? Lasciando nel dimenticatoio qualsiasi tipo di argomentazione e di ideologia politica, le quali di certo hanno un grande peso sull’oggetto in questione ma che non interessano minimamente a noi (almeno in questa sede), e cerchiamo di rendere il tema un pochino più chiaro anche per coloro che sono meno informati a riguardo. Insomma, ecco tutto quello che c’è da sapere sui cosiddetti carburanti sintetici! Saranno davvero loro l’alternativa all’elettrico? Scopriamolo…

Osannati e mistificati, ecco gli e-fuel e tutto quello che c’è da sapere a riguardo

Eh sì, lo sappiamo cari lettori e appassionati di motori, in questo momento capirci qualcosa è davvero un’impresa ardua; e ci stiamo riferendo alla questione dell’elettrificazione dell’intero parco auto europeo. Una tematica che sta tenendo banco oramai da qualche anno, mettendo sotto scacco dibattiti politici, ma soprattutto il futuro degli automobilisti. Ma facciamo un po’ di ordine in questa garbugliata successione cronologica di fatti, decisioni e ripensamenti, ma soprattutto di dubbi…

All’inizio era stata annunciata una data quasi simbolica che appariva come una sorta di passaggio in un mondo migliore; stiamo parlando del noto 2035. Dopodiché questo 2035 è divenuto cosa certa; l’anno in cui si sarebbe detto categoricamente stop ai propulsori termici e tutta l’Europa sarebbe passata ala guida di veicoli full electric a zero emissioni. Tanti applausi ma anche altrettanti pareri discordanti.

Una scelta così radicale, infatti, non poteva far altro che portare a galla dissensi, dibattiti feroci e anche accuse verso un futuro che lascia molti dubbi; sul piano politico, economico, produttivo ma anche sul piano ambientale…

E così i suddetti dubbi hanno portato ad un ripensamento; e in questo momento di stallo ecco che dal nulla nell’argomento in questioni si sono inseriti alcune alternative a quello che pareva, e pare ancora adesso, essere una sorta di pensiero unico. Delle alternative al full electric, le quali promettono non solo di limitare a zero le emissioni dei motori, ma anche e soprattutto di lasciare inalterata la produzione automobilistica che rappresenta un settore fondamentale nell’intero Continente.

Ed ecco, quindi, che per la prima volta sentiamo parlare di e-fuel. Divenuti una sorta di cavallo di battaglia di una determinata fazione politica, oltre che di Paesi interi e al contempo anche di alcuni colossi dell’automotive; questi carburanti sintetici promettono un avvenire ancora più aureo, e soprattutto equo, di quello che offrirebbe la mobilità elettrica.

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E-Fuel-carburanti

E mentre il 2035 sembra essere tornato data certa, ma sempre con qualche riserva, a noi non resta far altro che scoprire cosa sono realmente questi carburanti sintetici e se possono davvero rappresentare un’alternativa valida all’elettrificazione dei motori. Insomma, cerchiamo di fare un po’ di ordine nei tafferugli ideologici; ecco tutto quello che c’è da sapere sugli e-fuel…

Classificazione o meglio ancora definizione, ecco cosa vuol dire questo accostamento tra vocale e parola…

Il termine, benché anglosassone, è di facile comprensione. Infatti per e-fuel, oppure anche electrofuels o powerfuels, si intende qualsiasi tecnologia in grado di convertire elettricità in un combustibile liquido del tutto simile a benzina, diesel e kerosene (power-to-liquid) o gassoso come il metano (power-to-gas).

Una vera e propria variante sintetica dei carburanti fossili, generata utilizzando fonti di energia decarbonizzate.

Ma in fin dei conti da cosa sono composti questi carburanti sintetici?

Beh, a dirla tutta questi possono essere di varia natura, ma i loro costituenti, ovvero gli elementi che miscelati vanno a creare gli e-fuel, sono sempre gli stessi; e stiamo parlando di idrogeno e carbonio. Se il carbonio è preso dall’atmosfera e l’idrogeno è prodotto a partire dall’acqua attraverso l’utilizzo energia pulita, come abbiamo detto in precedenza, allora questi carburanti possono essere considerati neutri a differenza delle “tradizionali” e inquinanti emissioni di CO2.

È davvero possibile utilizzare gli e-fuel nelle nostre automobili?

A quanto pare sì, ed è soprattutto la Germania che sta cercando di “normalizzare” questa tecnologia in tutto il settore dell’automotive. I carburanti sintetici, infatti, hanno già dimostrato di poter essere utilizzati nei propulsori a scoppio. Certo, in questo caso sarebbe necessario apportare qualche modifica ai motori e ai vari apparati di questi, ma nulla di troppo sconvolgente, anzi…

Intanto la stessa Germania si porta avanti in questo discorso; cercando di introdurre questa innovazione a partire dalle supercar. A proposito di ciò Porsche collabora già con una azienda di e-fuel, mentre Audi uno stabilimento che produce gas sintetico a CO2 compensata a Werlte in Germania. Secondo Flavio Briatore poi, da sempre scettico a riguardo alla transizione elettrica, anche in Formula 1 ci si starebbe muovendo, anche se a piccoli passi, in questa direzione.

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Ma quindi perché non utilizziamo questa tecnologia già da adesso?

Risposta secca: costa troppo! E non stiamo parlando solamente di un fatto economico… Il dispendio di energia per produrre questi carburanti appare essere dunque semplicemente esagerata. Tre sono i procedimenti attraverso i quali è possibile ottenere gli e-fuel; questi sono: elettrolisi dell’acqua, gassificazione della biomassa e Power-to-liquid. Ma per tutti e tre i differenti casi si tratta di procedure altamente costose.

Solamente la Sun to Liquid potrebbe rappresentare una valida alternativa per la produzione di e-fuel; se non fosse che, secondo l’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), questa conversione avrebbe un’efficienza massima del 7%, e l’obiettivo oggi è quello di raggiungere almeno al 20% di efficienza.