Nell’alto bacino del fiume Fegana, affluente del Serchio, nell’area naturale caratterizzata da alte montagne e ampie vallate attorno a Lucca, si trova un’area naturale davvero meravigliosa e affascinante, meta sempre più gettonata dagli escursionisti per visite guidate che – a meno che le condizioni meteo non lo rendano inaccessibile – si possono organizzare fino a fine settembre. Le visite – a numero chiuso, fino a 300 persone al giorno – consentono di conoscere da vicino l’habitat e la grande varietà di specie floro-faunistiche del Parco, una vera perla naturale capace di regalare emozioni uniche con il suo Canyon calcareo all’incrocio di due corsi d’acqua. I torrenti Mariana e Ribellino in questo punto si congiungono in un unico corso d’acqua, denominato prima Solco grande e poi Rio Pelago, e hanno dato vita a una profonda incisione nella roccia calcarea. La Riserva protegge il canyon naturale e le sue pareti, con un’altitudine che va dai 600 agli oltre 1300 metri.
L’Orrido di Botri, una meraviglia naturale nell’alta toscana
Una delle più spettacolari gole calcaree d’Italia si trova qui, in provincia di Lucca, alle pendici dei monti Rondinaio e Tre Potenze. L’intera area della gola rocciosa, le cui pareti arrivano fino a 200 metri e in alcuni tratti cosi vicine quasi da toccarsi, si estende per 192 ettari ed è un vero e proprio canyon carsico, protetto dagli anni 70, fatto che ha consentito la salvaguardia di un ambiente naturale di rara suggestione e di notevole interesse geologico e naturalistico. Tantissime le specie botaniche rare, che si trovano in pochissimi altri luoghi, come la pinguicola, una pianta insettivora dai suggestivi fiori viola.
Il percorso lungo la gola
Affascinante il percorso che si può percorrere solo d’estate, fino a fine settembre, quando la portata dell’acqua è più bassa e la temperatura più mite. Percorrerete un tratto tra ripide pareti e una vegetazione unica, in basso dominata da muschi e felci e più in alto caratterizzata da fitte ed estese faggete. Gli specchi d’acqua cristallina tra le rocce regalano giochi di luce e un azzurro intenso davvero unico. Non è improbabile osservare il volo dell’aquila reale, che in quest’area trova il luogo perfetto per nidificare. Il tratto che si può risalire è la parte finale, con partenza da Ponte a Gaio, l’unico accesso alla gola da cui partono le visite organizzate, fino al cosiddetto Salto dei Becchi, tra gole profonde, cascate e piccole insenature d’acqua. La visita vi guiderà attraverso un percorso che raggiunge tre restringimenti dell’alveo del torrente, La Guadina, le Prigioni e l’ultimo, il più impegnativo: il Salto dei Becchi, lungo un chilometro.
Cosa serve per la visita: casco e scarpe da trekking
Solitamente le escursioni guidate partono la mattina, alle 9,30, e nel costo del biglietto è incluso il noleggio del casco protettivo, obbligatorio. Il percorso è adatto per bambini dagli 8 anni in su, in modo che siano autonomi nel muoversi. Il fondo è scivoloso, per questo sono vietati sandali, scarpe da ginnastica o da scoglio ma si consigliano scarpe da trekking, pantaloni corti e una felpa (niente bastoncini). L’intera escursione dura 3 ore, e dopo potrete rifocillarvi con un picnic in autonomia nella circostante area verde o prenotare un pranzo alla trattoria vicina, l’unica della zona.
Due suggestivi borghi, antiche roccaforti medievali e rinascimentali, arricchiranno la vostra visita al canyon
Circondato da alcune delle più suggestive vette dell’oasi (Rondinaio, Tre Potenze, Pratofiorito e Coronato), a poco meno di venti minuti dal centro visitatori di Ponte a Gaio, si trova il suggestivo borgo di Montefegatesi, vera porta d’accesso all’Orrido di Botri. Un tempo castello d’avanguardia per la protezione della vallata del torrente Fegana, il suo nome è legato al colore della roccia su cui sorge, di un intenso rosso fegato. Una passeggiata al borgo vi porterà tra numerosi siti di interesse storico ed artistico, come la splendida chiesa del XIII secolo dedicata a San Frediano, nella cui sacrestia sono conservate due tavole di scuola fiorentina del XV secolo.
A pochi chilometri dall’oasi di Botri si trova anche il caratteristico borgo di Tereglio, la cui cinta muraria resta a testimonianza dell’importanza di questa roccaforte in epoca medievale e successiva. Custodisce una tra le più antiche vie di Toscana: la “Strada Maria Luisa Duchessa di Lucca”, che risalendo la valle del torrente Fegana, raggiungeva le cime dell’Appennino ed i passi di accesso alla Val Padana. Da questa strada si snodano suggestivi itinerari. La chiesa parrocchiale, di origine romanica, è dedicata a S. Maria Assunta. Oltre all’antico forte e alla porta Mezzana, risultano ben conservati diversi palazzi rinascimentali, arricchiti da portali in pietra e particolari di arredo sette-ottocenteschi, le cui facciate, con le caratteristiche logge e terrazze, dominano il colle sul quale il borgo è arroccato.