Ferrari, una storia italiana. I 5 modelli più iconici del Cavallino Rampante!

Lorenzo Fiorentino
  • Laureando in Lingue, Letteratura e Giornalismo
  • Redattore esperto di auto di lusso
01/12/2022

Ferrari è icona, emblema, tradizione; in una sola parola: storia. Allora viaggiamo indietro nel tempo per scoprire quali sono i 5 modelli più iconici del Cavallino Rampante!

Ferrari, una storia italiana. I 5 modelli più iconici del Cavallino Rampante!

Data di nascita: 12 marzo 1947. Luogo: Maranello. Padre: Il Drake, ovvero Enzo Ferrari. Questi sono, in poche lettere, i punti cardinali che tentano di segnare un’essenzialissima biografia di ciò che è diventato storia e tradizione; un vero e proprio emblema dell’italianità (e non solo a quattro ruote…) e delle sue capacità imprenditoriali, tecniche, artistiche e sportive. Un marchio automobilistico che è riuscito a diventare icona in tutto il mondo; forse il marchio per eccellenza, conosciuto ovunque e rispettato più di qualsiasi altro. Un brand che ha fatto della sua originalità il proprio marchio di fabbrica, consegnando all’albo storico dei motori modelli sorprendenti ed emozionanti, prodotti praticamente in serie (in senso di continuità) uno dopo l’altro; e stiamo parlando di vetture eleganti, raffinati, aggressive, prestanti. Insomma, per utilizzare una parola banale ma che riesce a racchiudere ogni tipo di pregio cristallizzato in questi veicoli, delle vetture assolutamente bellissime!

 

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E se ancora non avete capito di chi e cosa stiamo parlando, anche se francamente sembra impossibile ciò, la suddetta azienda risulta essere la mitica Ferrari; una vera e propria storia italiana… E per snocciolare un po’ di chicche storiche, ma soprattutto per presentare le auto storiche più importanti dell’intero corso dell’automobilismo italiano; noi di My Luxury abbiamo deciso di presentarvi una piccola raccolta che racchiude in breve il meglio dei tutte le quattro ruote, i prototipi più esclusivi e amati, quelli più desiderati e sognati e bramati da tutti gli automobilisti del mondo. Ovvero la lista dei 5 modelli più iconici del Cavallino Rampante! Ecco quali sono…

I Modelli più iconici di Ferrari, una rilettura della storia d’Italia su quattro ruote

Corsi e ricorsi storici hanno portato Ferrari ad essere ciò che è ora, e ovvero tutto quello che abbiamo scritto nelle righe precedenti; ma adesso è arrivato il momento di capire e di vedere le realtà “fisiche” che hanno permesso tutto questo. Ecco, quindi, un elenco essenziale delle migliori autovetture progettate e prodotte dal Cavallino Rampante più famoso del mondo, quello di Maranello.

In questa lista abbiamo deciso, inoltre, di seguire una sorta di cammino cronologico che dagli inizi, ovvero la fine degli anni ’40 nell’immediato secondo dopoguerra, ci porta fino ai giorni nostri; attraversando anni d’oro, i più clamorosi successi sportivi e i flop più devastanti, drammi personali (come la morte di Dino, figlio di Enzo, al quale è stata dedicata la famosa 196 S) e grandi vittorie sul campo economico e di vendite. Vicende che, in breve, hanno attraversato tutto il corso della Repubblica; e che ci accompagnano ancora ora onorando al meglio le proprie tradizioni industriali e (anche se zoppicando un pochino in queste) sportive. Ecco quindi i cinque modelli più iconici tra sportivi e “civili”) targati Ferrari, una coincisa sintesi del migliore automobilismo nostrano

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Ferrari 125 S, ovvero la prima, la sola, l’unica. L’origine di tutto!

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Il nostro percorso non può far altro che partire dall’origine, il vero “Big Bang” che ha dato il via a l’intera dinastia (produttiva e sanguigna) di Ferrari; l’anno è sempre quello del ’47 e il nome è Ferrari 125 S! Stiamo parlando della primissima vettura che presenta il marchio iconico del brand di Maranello, e cioè dell’origine del mito.

Il motore montato su questo prototipo, un 12 cilindri con disposizione a V di 60 gradi da 90 CV, fu opera di Gioacchino Colombo, con i contributi di Giuseppe Busso e Luigi Bazzi; la vettura, inoltre, venne realizzata sia nella versione Sport che in quella da Competizione, le due differivano nel tipo di carrozzeria, mentre la meccanica era praticamente la solita. L’esordio del modello avvenne al circuito di Piacenza l’11 maggio 1947, al volante si trovava il pilota italiano Franco Cortese; per descrivere questa indimenticabile prima volta non c’è modo migliore di utilizzare le parole dello stesso Enzo Ferrari, il quale commentò “Un insuccesso promettente”. Durante la gara, infatti, Cortese fu costretto al ritiro da un guasto alla pompa del carburante mentre conduceva la gara; attraversati i primi problemi, nei quattro mesi successivi si contarono tredici presenze in corsa e sei vittorie.

250 California, una Spider super lusso sotto il sole di Malibù

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Grazie alla repentina fama ottenuta (anzi, conquistata) dal giovane marchio di Maranello, quello degli Stati Uniti divenne ben presto un terreno fertile per le vetture di produzione Ferrari; grazie anche e soprattutto all’opera dell’importatore Luigi Chinetti. Nel 1957, allora, a Fiduciario per la West Coast John Von Neumann venne in mente l’idea di proporre un modello che si rifacesse proprio alla realtà californiana. Una Ferrari adatta al sole del cosiddetto Golden State, una sorta di 250 GT berlinetta aperta. Una sfida accettata da Chinetti, il quale riuscì a convincere lo stesso Enzo Ferrari nella creazione di questa vettura diventata oramai leggenda. Nasce così la Ferrari 250 California; un’auto esclusiva già allora, visto che venne prodotta in soli 106 esemplari…

L’auto in questione venne prodotta in due versioni; con “passo lungo” dal ’57 al ’60, la quale montava un V12 da 260 CV, e con “passo corto” dal ’60 fino al ’63, la quale invece proponeva il solito propulsore V12 da tre litri al quale erano state attuate alcune modifiche e ulteriori sviluppi di meccanica. La 250 California, inoltre, riusciva a raggiungere una velocità massima pari a 252 km/h.

Dino 196 S, una sport prototype dal nome che è tutto un programma

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Passiamo ora a questo veicolo prodotto in un solo esemplare nel 1958; si tratta della Dino 196 S, un’autovettura da competizione che fu sviluppata da Vittorio Jano. Partiamo dalla spiegazione del nome; allora di Dino oramai conosciamo il motivo, questo è stato il primo modello dedicato al giovane figlio di Enzo morto prematuramente, mentre per quanto riguarda 196 il significato è molto semplice. Allora, le prime due cifre della sigla numerica del propulsore erano collegate alla cilindrata totale, che era di circa 1,9 L, mentre l’ultima al numero dei cilindri. Infatti questa sport prototype nasconde al suo interno un particolare V6, progettato dallo stesso Dino Ferrari.

L’icona delle icone, il mito dei miti, la più rossa fra tutte. Ecco la Ferrari Testarossa…

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Forse la più riconosciuta di sempre, la vettura che viene pre prima in mente quando pensiamo “Ferrari”, ecco l’iconica Testarossa. Presentata al Salone di Parigi del 1984, per la realizzazione di questo pezzo storico Pininfarina disegnò una linea innovativa e di notevole impatto visivo, caratterizzata da prese d’aria laterali molto pronunciate e da dimensioni più grandi del modello precedente. Per quanto riguarda la parte tecnica, invece, si poteva trovare l’evoluto 12 cilindri boxer a quattro valvole per cilindro; questo era in poche parole il propulsore più potente installato su di un’auto sportiva di serie.

Ciò che contraddistingue fortemente questo veicolo è di certo il singolare design, il quale dà vita ad un’estetica meravigliosa e senza tempo. Oltre alle vistose e taglienti prese d’aria laterali, altri elementi caratteristici sono il singolo specchietto retrovisore esterno e l’indimenticabile tinta rossa.

Purosangue, un’innovazione di dimensioni e di categoria. Il primo SUV del Cavallino

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Come poteva mancare questo modello di ultima produzione in una lista del genere? Anno domini 2022, stiamo parlando della Ferrari Purosangue, il primo SUV (anche se a Maranello questa parola non piace affatto) del Cavallino Rampante; una vettura destinata a fare storia e a riscrivere alcuni stilemi storici del segmento automobilistico e dell’intera gamma Ferrari.

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Un modello che forse, alla sua “annunciazione”, ha fatto discutere i puristi del marchio; ma che di certo, una volta presentata ufficialmente, ha saputo come fare breccia nei cuori della maggior parte degli automobilisti. Infatti le domande hanno invaso Maranello e hanno superato di molto l’offerta. L’azienda, però, ha già annunciato che la produzione non aumenterà!