I dieci diamanti più grandi al mondo [FOTO]
I dieci diamanti più grandi del mondo dal Cullinan e le sue pietre eccezionali al Millennium Star di De Beers, una carrellata delle pietre più grandi mai trovate
Quali sono i dieci diamanti più grandi al mondo?Alcuni sono davvero entrati nella storia. Pietre talmente grandi da suscitare ammirazione e stupore, ritrovate nelle miniere africani o in quelle indiane e poi riportate alla luce grazie a precisi quanto ammirevoli tagli. La storia dei diamanti spesso di intreccia con quella dei potenti: fin dalle epoche passate le pietre preziose erano simboli di potere perché rare e perché splendide. Alcuni diamanti sono entrati nella storia anche solo per il loro percorso, dalla miniera alle corone, altri sono attorniati a un alone di mistero, tra leggende e mito. Ecco quali sono i dieci diamanti più grandi al mondo.
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Il primo posto è occupato da Cullinan, il più grande diamante grezzo mai trovato, con
un peso di 3.106,75 carati, pari a 621,35 grammi. Il nome della pietra arriva dal luogo del suo ritrovamento, avvenuto il 26 gennaio 1905, Cullinan, in Sudafrica, così come era Cullinan anche il cognome di Sir Tomas, proprietario della miniera Premier Mine da cui fu estratto. La particolare grandezza e la purezza della pietra richiese le migliori competenze per il taglio, effettuato tre anni dopo da Asscher, esperti di diamanti di Amsterdam.
Dalla pietra originaria sono state ricavati 105 diamanti di varie forme e dimensioni di cui molti sono entrati a far parte del tesoro della Corona inglese. Oltre al Cullinan I e II di cui parleremo più avanti il tesoro reale, conservato nella Torre di Londra, comprende Cullinan III (94,40 carati), Cullinan IV (63,60 carati), Cullinan V, Cullinan VI, Cullinan VII, Cullinan VIII e Cullinan IX.
Al secondo posto troviamo l’Excelsior, diamante che per lungo tempo è stato il più “sconosciuto” tra i diamanti più famosi. Il motivo della sua “mancanza” nelle classifiche è dovuto alla sua storia e alla sfortuna: la pietra fu infatti tagliata in pezzi troppo piccoli perché si conservasse traccia della sua grandezza, a differenza con quanto fatto con il Cullinan.
Il diamante venne trovato la sera del 30 giugno 1893 nella miniera Jagersfontein, in Africa, da un lavoratore che trovò qualcosa di strano a ostruire la pala di ghiaia. L’operaio consegnò la pietra al gestore della miniera ricevendo in dono un cavallo e circa 500 sterline, poco in confronti al peso della pietra: 971 carati.
La pietra era splendida, con un colore bianco dai riflessi blu ed era di altissima qualità, oltre ad avere una forma particolare, simile a una pagnotta. Una serie di coincidenze, come la scadenza del contratto tra la compagni mineraria e il consorzio di imprese londinesi che gestiva il commercio dei diamanti nel giorno della sua scoperta, minarono però la sua grandezza.
Il diamante venne infatti spedito a Londra, ma non si trovò un compratore disposto ad acquistare una pietra così grossa, finché si decise di tagliarlo in varie pietre più piccole, circa 11 pezzi, di cui il più grande da 69,68 carati. Una decisione che Alfeo F. Williams De Beers, succeduto al padre come direttore generale della maison, definì nel suo libro “Some Dreams Come True” “imperdonabile”.
Al terzo posto c’è il Gran Mogol, scoperto in India nella miniera di Kollur, tra il 1650 e il 1658: il suo peso grezzo è di 787,50 carati. La sua storia è avvolta nel mistero anche perché della pietra oggi non c’è traccia.
All’epoca venne donato allo scià Jehan, il grande monarca quinto fondatore della dinastia mongola dell’Indostan, l’antico regno degli indù: da qui il nome dato al diamante di Gran Mogol. Lo scià lo diede al veneziano Ortensio Borgis per il taglio a rosa con forma di mezzo uovo: sfortunatamente il taglio si rivelò imperfetto e si dovette intervenire di nuovo portando il peso a 280 carati.
Il veneziano fu punito con una multa che lo privò di tutti i suoi averi. Tutto ciò che si conosce del Gran Mogol si deve oggi al mercante di gemme Jean Baptiste Tavernier che lo vide e lo ritrasse in un viaggio in India nel 1665: da allora non si hanno più notizie certe tanto che si sospetta che altri due grandi diamanti come il Ko-hi-noor o l’Orlov siano dei suoi frammenti.
Più recente e nota la storia di The Promise Lesotho, diamante trovato nella miniera di Letseng nel Lesotho, in Sudafrica, il 22 agosto 2006 con un peso complessivo di 603 carati con un perfetto colore bianco senza alcun difetto interno.
La pietra è stata acquistata all’asta a ottobre 2006 ad Anversa dal noto gioielliere londinese Laurence Graff per 12,36 milioni di dollari. Graff ne ha realizzato una collana con un costo di 50 milioni di dollari.
Passiamo al Golden Jubilee, Giubileo Dorato, attualmente il più grande diamante tagliato al mondo. La pietra ha strappato il primato del Cullinan I detenuto fin dal 1908: nella stessa miniera in Sudafrica, 77 anni dopo è stato trovata una pietra straordinaria dal peso di 755 carati.
Le dimensioni erano tali che si decise di usarlo come cavia per nuove metodologie di taglio al laser e venne affidato alle cure di Gabi Tolkowsky da parte della proprietaria De Beers. La maestria del tagliatore lasciò tutti stupefatti: Tolkowsky riuscì a ricavare una pietra da 545,67carati.
De Beers decise di mostrarlo al pubblico in occasione del suo centenario e lo portò in giro per il mondo: arrivato in Thailandia, fu accolto con tale stupore e curiosità che un gruppo del paese decise di acquistarlo nel 1995, donandolo poi al re Bhumibol Adulyadej in occasione del Giubileo del suo regno. Da allora è incastonato nel sigillo reale.
A lui segue il Cullinan I o Grande Stella d’Africa, la più grande delle pietre ricavata dal Cullinan, tagliata a goccia con un peso di 530,20 carati, che dal 1908 si trova sullo scettro di Sant’Edoardo, nel tesoro reale d’Inghilterra.
Dal Congo arriva un altro diamante eccezionale, Incomparable: trovata nei pressi di una miniera a Mbuji Mayi nel 1980, la pietra aveva un peso di 890 carati allo stato grezzo. I De Beers che riuscirono ad acquistarlo, lo diedero a un esperto per procedere al taglio anche perché la forma allungata era particolarmente difficile, ma la purezza e la bellezza del colore, definito giallo-bruno fancy, avevano fatto sognare in grande.
Si voleva ottenere una pietra più grande del Cullinan I, da 531 carati, ma il rischio di rovinare la perfezione del colore fece preferire per un taglio di minor caratura che fosse però perfetto: si arrivò così a varie pietre e la più grande pesava 407,48 carati.
Settimo è il Cullinan II, sempre ottenuto dal Cullinan con un taglia a forma di cuscino dal peso di 327,40 carati che lo rendono il terzo diamante tagliato più grande al mondo: è ancora oggi incastonato sulla Corona imperiale di Stato dei reali inglesi.
Il trittico finale comprende all’ottavo posto Centenary, diamante voluto da De Beers in occasione dei cento anni della maison. La pietra venne trovata il 7 luglio 1986 ancora una volta nella Premier Mine: 599 carati di purezza perfetta. La forma e la bellezza della pietra era tale che per lungo tempo Tolkowski, in assoluto il migliore tagliatore, lo studiò a lungo prima di procedere.
Dopo un anno di lavoro fu presentato il suo capolavoro: 273,85 carati e 247 faccette, numero mai visto su un singolo diamante. La pietra è ancora oggi quella con il grado di purezza maggiore.
A chiudere altri due diamanti targati De Beers, l’omonima pietra, appartenente ora a una collezione privata dal peso di 234, 65 carati di colore giallo e il Millenium Star, trovato nel 2000 e fin da allora definito come pietra perfetta: 203,4 carati con proporzioni, limpidezza e colori al limite della perfezione.