Tra i borghi più belli d’Italia, questo paese che sembra minuscolo ma in realtà è ben esteso, gode tutto di una questione di prospettiva. Il suo lago non ha davvero una forma a cuore, fatto per cui è noto, ma è solo da un certo punto panoramico che così appare, divenendo tappa obbligata per i più romantici. E anche il borgo, che sorge su uno sperone di roccia preludio ai monti dell’Alta valle del Sagittario (e il suo nome in latino significa appunto “sgabello”), sembra piccolo perché seduto sulla roccia, ma in realtà è un intricato e complesso insieme di vicoli e scalinate che ha affascinato e ispirato maestri come Escher, famoso appunto per i giochi ottici e le scalinate impossibili, e ancora oggi è meta imperdibile per i fotografi, ai quali è dedicata proprio una delle vie più panoramiche.
Una passeggiata in Abruzzo che fa innamorare
Addentriamoci nei vicoli di questo bellissimo borgo abruzzese tra i più belli d’Italia, dove a settembre si respira un’aria rilassata e tranquilla, e da cui si può percorrere in tutta calma e serenità il famigerato “Sentiero del cuore”, per ammirare il suggestivo lago, ma solo dopo aver goduto non solo dell’architettura del paese, ma anche della sua vitalità, fondata caparbiamente su identità e tradizione. Il “cuore” è anche un valore simbolico per il borgo e i suoi abitanti, e non solo la vista del suo lago: è qui che nonostante una storia di nomadismo e di emigrazione, è tornata a ruotare la vita e ad essere portata avanti l’artigianalità che già durante il Regno di Napoli lo rendeva famoso: la lavorazione della lana e l’oreficeria, le cui realizzazioni vengono con orgoglio indossate dalle donne del paese che ancora vestono il costume femminile tradizionale.
Il borgo, il sentiero panoramico e il lago: un luogo incantato da scoprire
Il borgo di Scanno sorge su un pendio della Montagna Grande, tra il monte Genzana e il monte Marsicano, in provincia dell’Aquila. Settembre è un mese perfetto per visitare Scanno e i suoi dintorni: il clima più mite e i colori autunnali che iniziano a fiorire e indorare il paesaggio rendono la vista sul lago ancor più suggestiva che nei mesi estivi. Dal borgo storico al Sentiero, fino al lago e ai dintorni, potrete vivere un’esperienza di totale sintonia con la natura e il sapiente inserimento dell’uomo al suo cospetto.
Cosa vedere nell’antico borgo dalle scalinate che hanno affascinato pittori e fotografi di ogni epoca
Vicoli stretti, scalinate, prospettive, ampie piazze su cui sorgono le principali chiese, altre che invece spuntano in aree più nascoste, fontane e vie panoramiche: tutto questo è Scanno, che va visitato senza fretta, scoprendolo man mano che si sale e si scende. Quel che prima si nota è la grande chiesa di Santa Maria della Valle, che domina l’ingresso in città. Fondata nel XII secolo, oggi presenta un impianto cinquecentesco, quando subì un ampliamento e furono rivisti sia il campanile che il portale d’ingresso. Sul luogo dove sorgeva un’antica abbazia benedettina – difatti questi luoghi sono punteggiati dalla presenza di eremi e monasteri tra le montagne – sorge la chiesa di Sant’Antonio Abate, meno evidente rispetto alla precedente.
Punteggiano le vie le fontane, una volta fondamentali per l’attività pastorale del borgo, come la fontana del Saracco e del Pisciarello. Tra Palazzi storici e numerose altre sedi religiose più o meno antiche, arriverete a un piccolo vicolo, il vico Ciorla (dal nome del militare che ebbe il merito di arrestare l’ultimo e più potente dei briganti d’Abruzzo), il famoso “vicolo di Escher” che da questi scorci rimase affascinato tanto da realizzare una litografia. Alla cima della via ci troveremo in uno dei punti più alti del centro di Scanno, dove si trova la porta della Croce, l’unica delle tre porte originarie che si aprivano lungo le mura del paese.
Appena usciti dal centro storico, accanto alla chiesa più in basso di Sant’Antonio da Padova, un altro punto estremamente panoramico è la via dei fotografi: amatori e professionisti si danno appuntamento qui per una prospettiva unica sull’intrico di case, palazzi e vicoli che si ergono verso l’alto. La sua magia ha affascinato i fotografi Henri Cartier-Bresson, Hilde Lotz-Bauer e Mario Giacomelli che scattò la celebre fotografia “Il bambino di Scanno”, icona della cultura abruzzese.
Il sentiero del cuore e il famoso Lago
il Lago di Scanno è una destinazione ideale per escursionisti, innamorati e amanti della natura. Posto a 922 metri di altitudine, è uno dei luoghi più suggestivi della regione, immerso tra i boschi della Montagna Grande e parte della Riserva del Monte Genzana. Ha una profondità massima di 36 metri ed è il principale punto di attrazione turistica della valle del Sagittario. Il suo aspetto più affascinante è la forma a cuore, visibile da un punto panoramico raggiungibile tramite un sentiero escursionistico di circa 2,1 km, il Sentiero del Cuore, percorribile in un’ora di cammino.
Questa particolarità lo rende amatissimo da coppie e fotografi, è per questo che diventato un simbolo romantico unico in Italia. Oltre al suo fascino naturale, il lago vanta circa 3000 anni di storia e una leggenda suggestiva: si narra che sia nato da un incantesimo lanciato da un re locale per fermare i Romani. Immerso tra paesaggi mozzafiato, contrasti cromatici tra acqua, vegetazione e alte vette, godetevi l’atmosfera che unisce natura, mito e romanticismo.
Le altre meraviglie naturali nei dintorni
Risalendo per le Gole del Sagittario che portano a Scanno, è possibile visitare il lago di San Domenico caratterizzato dall’Eremo di San Domenico, una grotta scavata nella roccia calcarea nella quale, secondo la tradizione, intorno all’anno 1000, soggiornò San Domenico. L’eremo, che si raggiunge percorrendo un incantevole ponte in stile medievale, è dedicato al monaco benedettino proveniente da Sora in nome dei miracoli compiuti nel corso delle sue peregrinazioni.
In poco meno di un’ora di viaggio si arriva a un’altra valle meravigliosa, la Valle dell’Orfento, nel Comune di Caramanico Terme (Pescara), l’unico canyon della Majella ad avere un corso d’acqua perenne che dà vita ad uno dei più affascinanti habitat di questo massiccio. Qui il Merlo acquaiolo, simbolo della Riserva, cattura gli insetti con spettacolari evoluzioni subacquee nelle impetuoso acque dei fiumi di montagna.