IMU Prima Casa, esenzione anche senza Residenza: Ecco quando, 4 eccezioni alla Regola…
I Proprietari di Prima Casa non devono pagare l'IMU ma è obbligo, per usufruire di questa agevolazione, la Residenza nell'Immobile. Cosa accade se questa condizione non viene rispettata? Quali sono le eccezioni alla regola? Quando l'esonero non viene concesso o revocato? Facciamo chiarezza...
Ci siamo, il 16 giugno scade la prima rata dell’Imu 2023. I proprietari di prima Casa godono dell’esenzione sull’immobile utilizzato come abitazione principale e dove dunque, hanno stabilito la loro residenza. Ma cosa accade se questa residenza non c’è? Analizziamo più da vicino ben 4 casi in cui, nonostante la mancata “residenza” si possa usufruire delle esenzioni. Più avanti vi sveleremo anche quando invece, fate molta attenzione, potreste non poter beneficiare o vedervi revocare questa agevolazione. Ma andiamo con ordine…
Quando è possibile mantenere i benefici della Prima Casa anche senza Residenza
Se possiedi una Casa di proprietà, ma la residenza è indicata da un’altra parte, di norma sei obbligato a pagare l’Imu, perché il tuo immobile risulta Seconda Casa, ci sono però casi specifici o situazioni temporanee che per fortuna non implicano la perdita dei benefici prima casa. Andiamo a scoprire insieme quando e chi può godere di questo “strappo alla regola”…
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Cause di forza maggiore: inagibilità, costruzione/ristrutturazione
Secondo legge è possibile mantenere i benefici prima casa anche se non si trasferisce la residenza nell’immobile acquistato entro 18 mesi dal rogito, a condizione che ciò avvenga per cause di forza maggiore. Una di queste cause potrebbe essere la temporanea inagibilità per via di lavori di ristrutturazione o magari l’immobile, acquistato su carta, non è ancora stato terminato.
Per i coniugi vale il principio della residenza e della dimora abituale
Una novità fondamentale è stata quella introdotta da una sentenza della Corte Costituzione del 2021 che ha riconosciuto l’esenzione per entrambi i coniugi anche se abitano in immobili diversi ubicati in Comuni lontani a patto, naturalmente, che rispettino il principio della residenza e della dimora abituale. In questo caso quindi, ne moglie ne marito perderanno la residenza nella Prima Casa e questo gli permetterà di continuare a beneficiare delle agevolazioni IMU.
Riduzione Imu in caso di Comodato
Un altro caso in cui il beneficio viene mantenuto – ma solo in parte con una riduzione del 50% della base imponibile dell’Imu – è se si stipula un contratto di comodato tra parenti in linea retta, come ad esempio genitori e figli. Bisogna però chiarire che: il contratto deve essere registrato di fronte a un notaio, e il comodatario dovrà effettivamente vivere e quindi utilizzare l’immobile come abitazione principale. Un’altra discriminante fondamentale è che il proprietario deve essere residente nello stesso Comune dove è situato l’immobile concesso in comodato.
Esenzione per le Forze dell’Ordine
Un altro caso soggetto ad esenzione è quello dei militari. Coloro che appartengono alle Forze Armate hanno infatti il diritto di usufruire di un esonero dal pagamento dell’ IMU su uno dei loro immobili, anche se non è quello in cui risiedono. Il perché di questa concessione è abbastanza ovvio, gli appartenenti alle Forze dell’ordine possono essere allontanati da casa per lunghi o brevi periodi proprio per esigenze di lavoro e magari avere la necessità di spostare la residenza nel comune dove lavorano. L’immobile per cui godono degli esoneri ovviamente non dovrà essere dato in locazione o in comodato d’uso, ne essere un immobile di lusso. Possono beneficiare di questa concessione le seguenti categorie:
- Arma dei Carabinieri
- Marina Militare
- Aeronautica Militare
- Esercito Italiano
- Guardia di finanza
- Vigili del fuoco
Quando non è concesso o si perde il diritto all’esenzione IMU Prima Casa
Abbiamo finora analizzato tutti i possibili casi in cui, nonostante la mancanza di regolare residenza nell’immobile, si può comunque usufruire dell’esenzione IMU prevista per la Prima Casa. Ma andiamo ora a scoprire quando invece questa concessione non è concessa o viene revocata. I casi sono 2: immobili rientranti nelle categorie catastali di Lusso oppure, concessi in affitto dai proprietari. Scopriamolo nello specifico…
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Gli Immobili di Lusso pagano sempre l’IMU
Le esenzioni IMU non sono applicabili agli immobili di Lusso anche se sono effettivamente una prima casa e abbiate stabilito in essa la vostra residenza. Le abitazioni identificate come di Lusso sono quelle appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9,ovvero case signorili, ville e castelli.
La Prima Casa non deve essere affittata o concessa in comodato
Si intende per Prima Casa l’immobile in cui si stabilisce la residenza e dunque il domicilio principale, nel caso l’abitazione venga però concessa in locazione o in comodato il proprietario perderà ovviamente l’esonero IMU. Se si procede infatti con l’affittare l’immobile, quest’abitazione non sarà più chiaramente intesa con la dimora abituale del Proprietario, condizione che lo obbligherà a rinunciare ai benefici Prima Casa.
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