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In questo Borgo marchigiano va in scena la leggenda: torna la storica “Sciò la Pica”

In questo Borgo marchigiano va in scena la leggenda: torna la storica “Sciò la Pica”
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In questo borgo si torna indietro nel tempo con un evento suggestivo ed avvincente tutto da vivere…


In estate nelle Marche ci sono davvero tantissime opportunità per trasformare la propria vacanza in un insieme di esperienze che vanno da quelle da vivere al mare a quelle da vivere in montagna e in tutto questo c’è anche qualcosa in più. Le Marche è la regione al plurale, l’unica in Italia, ed è anche quella caratterizzata da piccoli borghi.

Per lo più medievali, in posizioni diverse e diversi per loro personalità e caratteristiche tutti hanno un fil rouge che li collega ovvero quelli di essere dei veri e propri tesori per scoprire le tradizioni locali, tornare indietro nel tempo, degustare prodotti tipici della zona.

Chi sceglie le Marche come metà di vacanze estive sa che ogni sera avrà qualcosa da fare, chi ama le feste in spiaggia troverà quella che lo farà divertire, chi ama i mercatini sa che ha tantissime possibilità per tornare a casa con un oggetto artigianale della zona, chi adora le sagre e fare un turismo enogastronomico ha solo che l’imbarazzo della scelta chi è amante delle usanze di folklore e storia, nelle Marche troverà un palcoscenico davvero vivace.

In provincia di Fermo per esempio c’è un borgo di origine medievale conosciuto per essere il paese dove si svolge una rievocazione storica molto particolare con un nome piuttosto inedito…la Sciò la Pica.

Il paese della Sciò la Pica: un borgo che sembra essersi fermato nel tempo

E’ un borgo davvero curato e delizioso, come i tanti paesini della zona del fermano di carattere medievale, stiamo parlando di Monterubbiano.

Questo paese di origine medievale è uno di quelli che sono adagiati sulla Valle dell’Aso, la valle caratteristica per i suoi frutteti, molto suggestiva a primavera e molto golosa, è proprio il caso di dirlo in estate. La sua bellezza è nota a tutti visto che fa parte di quei borghi in Italia che hanno ricevuto la Bandiera Arancione.

Il borgo che sia tipicamente medievale e questo si vede dal fatto si accede al paese attraverso 4 porte, di cui solo due sono ancora visibili quella del Pero e di San Basso. Il suo impianto urbanistico è quello inconico di centro che risale all’anno mille con piccole vie e piazzette che oggi ben curate invitano proprio ad una rilassante passeggiata.

Tra i suoi edifici da vedere sicuramente quelli religiosi sono i più degni di nota dalla piccola cappella S. Giovanni  alla chiesa di San Giovanni Battista ed Evangelista del 1238 e la Chiesa di Sant’Agostino del 1256. Non meno interessante e di espoca successiva, per la precisione del 600 è la collegiata di Santa Maria dei Letterati con una grande facciata a tre livelli ma con campanile ridotto a forma di vela al cui interno di trovano delle tavole di Vincenzo Pagani artista del cinquecento nativo di qui.

La Piazza principale luogo centrale di Monterubbiano è quella che ospita il Palazzo Comunale caratterizzato da un piccolo loggiato e torre civica merlata. Anche se il borgo ha perso un pò il suo carattere di borgo fortificato ci sono degli elementi che lo ricordano sempre come per esempio il torrione del Cassero e alcuni tratti delle mura.

Una chicca è il Teatro Pagani, che presenta un’unica sala a ferro di cavallo con tre ordini di palchi e una capienza di circa 250 posti e il giardino pubblico Giacomo Leopardi, interessante è il Polo culturale San Francesco, una struttura polivalente, riaperta al pubblico nel settembre 2007.

A Monterubbiano in estate va in scena la Sciò la Pica

Monterubbiano in estate richiama tanti turisti per due momenti molto goliardi ma ricchi di significato e tradizione, la Sagra della Tagliatella Fritta e la manifestazione della Sciò la Pica.

La Sciò la Pica è un evento che si svolge in concomitanza con la Pentecoste ha una storia molto lunga ed è un evento che unisce il Sacro e il Profano ed è un evento molto suggestivo.

La rievocazione storica dell’Armata di PentecosteSciò la Pica- risale al 1500 e rimanda la sua tradizione ad un omaggio sacro alla Vergine Maria del Soccorso, che liberò la nobile Terra da un tiranno, si unisce la tradizione dello Sciò la Pica, con cui si ricorda, la migrazione degli antichi giovani Sabini che, seguendo il volo del picchio, si stabilirono in queste terre divenendo Piceni.

A questa tradizione religiosa si nasce quella profana dei Guazzarò, giovani vestiti con un abito in tela bianca che al mattino chiudono la processione con un preciso rituale: uno di loro simula di piantare l’albero di ciliegio tra battiti di canne, mentre un altro sbruffa del vino bevuto da una borraccia in segno di buon auspicio e fortuna.

La festa diventa un momento molto importante della comunità che è divisa per l’occasione in quattro antiche Corporazioni ognuna delle quali ha un Capitano d’Armata, seguito dai suoi giovani armati che attendevano all’ordino pubblico durante il periodo di franchigia, in cui la Terra era libera da dazi e tasse. E’ in questo momento che si svolge una sorta di palio la  Giostra all’Anello a cui partecipano i 4 cavalieri.