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Innamorarsi in Sicilia: il borgo Medievale di Erice che regala panorami da sogno

Innamorarsi in Sicilia: il borgo Medievale di Erice che regala panorami da sogno
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Un borgo siciliano sospeso tra cielo e mare, affacciato sullo splendido Golfo di Trapani. Visitare Erice vi regalerà un’emozione unica, tra storia, tradizione e panorami meravigliosi


Si narra che le sue mura siano state fatte costruire dai Ciclopi, creature mitologiche figlie di Urano (il cielo) e Gea (la terra). E non stupisce che gli antichi li abbiano immaginati proprio qui, sulla punta nord ovest della Sicilia, perché è così che appare Erice: un misterioso castello, protetto da enormi mura, che racchiudono un pezzo eterno di storia, intriso di bellezza e fascino unici.

Cosa vedere e cosa fare a Erice: le meraviglie del piccolo borgo sospeso

Posto a 751 metri sul livello del mare, dai suoi affacci lo sguardo si perde sulla meraviglia del Golfo di Trapani, fino alle isole Egadi e, a volte, addirittura arriva a scorgere Pantelleria e Cap Bon. Il delizioso borgo di Erice mescola culture e architetture diverse, una mescolanza che dall’arte arriva al cibo e ci conquista anche oggi. Arabo, barocco, liberty, medievale… tutto qui si intreccia in una complessa stratificazione nel tempo e nello spazio che concentra in questo borgo torri e castelli, monasteri e ben più di sessanta chiese. Se d’inverno gli abitanti non arrivano a 500, d’estate Erice diventa un vivace luogo dove arrivano turisti da ogni dove, attratti dalla storia, dal cibo speciale, dai dolci al cous cous, e dalla meraviglia. Tra le sue strade piccole e strette, si aprono terrazze panoramiche sul Mediterraneo che vi faranno innamorare: del luogo come della persona che avrete accanto! Data la posizione elevata, un po’ di aria arriva anche nelle giornate più afose, per trovare un po’ di refrigerio specialmente in questa che si preannuncia una delle estati più calde della storia recente. Ma prima di scoprire il borgo di Erice, scopriamo qualcosa in più della sua storia.

La storia e le origini di Erice, tra mito e leggenda

Le origini di Erice sono molto antiche e mescola nei secoli accadimenti reali a miti e leggende, sin dalla sua fondazione: il nome affonda le origini nel mito, deriva infatti da Erix, figlio di Afrodite, che venne ucciso da Eracle. Secondo alcuni, la storia di Erice inizia con gli esuli troiani, che durante la fuga dalla loro patria scelsero Erice come nuova patria, mescolandosi alla locale popolazione degli Elimi. Divennero poi legati a Cartagine, per la loro posizione strategica sul canale di Sicilia, e fu in questo periodo che vennero erette le maestose e imponenti mura che ammiriamo ancora oggi. Contesa durante le guerre puniche, divenne poi terra dei Romani, che nel 214 a.c. qui eressero un grandioso tempio per la venerazione della dea Venere Ericina. Tra l’831 e l’841, arrivò la dominazione araba e successivamente quella normanna, epoca in cui fu costruito il castello. Ancora una leggenda nasce in questo periodo: si narra che il conte Ruggero invocò San Giuliano perché lo aiutasse a cacciare i Musulmani e venne esaudito: così fece erigere la chiesa dedicata al Santo e cambiò il nome di Erice in Monte San Giuliano.

Il Quartiere spagnolo

Il Quartiere Spagnolo è un rudere che sorge su una scenografica piattaforma rocciosa, uno dei punti panoramici più belli di Erice. La sua costruzione risale al 600, periodo della dominazione spagnola.

Doveva essere il quartier generale e alloggio dei soldati spagnoli, ma l’opera non fu mai completata, forse perché in quel periodo gli aragonesi furono cacciati dagli Asburgo. Oggi il Quartiere Spagnolo è stato restaurato e viene utilizzato come ricezione turistica.

Castello di Venere ed una passeggiata nell’incantevole Giardino del Baglio

Il Castello di Venere sorge arroccato sulla cima del monte. Da qui, nelle giornate più terse, potrete scorgere addirittura le coste tunisine. È forse la più affascinante e romantica terrazza sul Mediterraneo, e in fondo è della dea dell’Amore che si parla. L’impianto giunto fino a noi risale all’epoca normanna, ma è qui che i romani avevano eretto il tempio di Venere Ericina, che attirava fedeli da ogni dove. Il tempio fu poi sostituito dal castello, con le torri del Balio (il territorio attorno al castello) collegate da un ponte levatoio. Sul portale d’ingresso è ancora visibile lo stemma di Carlo V di Spagna. Quando lo scopo difensivo del Castello di Venere venne meno, anche le torri diventarono solo ruderi. Alla fine dell’800 il conte Agostino Pepoli recuperò l’area a proprie spese e ricostruì una delle torri ed il giardino pubblico del Balio.

Le principali tra le oltre 60 chiese: il Duomo e Sant’Orsola

Chiamato anche Chiesa Matrice, sorge sulla piazza omonima, a pochi passi da Porta Trapani ed è l’edificio religioso principale del borgo. Risale al IV sec d.c. ed è stato costruito con parte dei materiali derivanti dall’antico tempio pagano dedicato a Venere Ericina, come testimoniano le nove croci greche incastonate sulla parete esterna. Fu poi rimaneggiato secondo lo stile gotico e ancora modificato a metà settecento dai Borbone, che realizzarono la bellissima scala esterna. Merita una visita il Tesoro del Duomo dove sono conservate preziosissime collezioni di argenti, tra le più pregiate dell’intera Sicilia.

La Chiesa di Sant’Orsola venne costruita nel 1413, su una probabile preesistente struttura del XII sec. È stata rinnovata più volte del corso dei secoli e ampliata nel 1631. Per fortuna conserva ancora la bellissima struttura originaria delle volte a crociera di stile gotico. Sono custoditi all’interno della Chiesa di Sant’Orsola anche i resti degli affreschi medievali della chiesa rupestre di Santa Maria Maddalena. L’ingresso più antico della chiesa è quello esposto ad est, preceduto dalla bellissima scalinata. Oggi la chiesa è sconsacrata e utilizzata come auditorium.

Le spiagge a due passi da Erice, dalla sabbia alle rocce, su un mare turchese e cristallino

Attorno a Erice, troviamo alcune delle spiagge più belle della Sicilia Orientale. La Costa val d’Erice, così è chiamato questo tratto di costa, regala sia spiagge attrezzate che zone rocciose, paradiso per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni. Vi consigliamo di visitare almeno una volta la Spiaggia di San Giuliano, una meravigliosa distesa di sabbia finissima e dorata che si estende dal Lungomare Dante Alighieri alla Baia dei Mulini, circondata da un mare dal colore incredibile. La costa digrada lentamente, quindi è ottimale per anche i nuotatori meno esperti e per le famiglie con bambini. A seconda delle vostre necessità potrete scegliere se fermarmi nel tratto più frequentato o spingervi fino alla bellissima e intima Baia dei mulini.

La Spiaggia di Pizzolungo è poco distante dalla spiaggia di San Giuliano. Qui la costa è rocciosa, a tratti potrete trovare delle piccole e intime baie di ciottoli dove restare lontani dalla folla. Tra rocc e e mare cristallino, circondati dalla natura, potrete trascorrere una giornata tra acqua e sole indimenticabile.

La Baia di Santa Margherita a Macari, lungo la costa del trapanese, è una delle spiagge più belle e famose, in una baia dal mare turchese e dalla sabbia dorata, meta imperdibile per chi ama la natura incontaminata e vuole trascorrere una giornata all’insegna della bellezza del mare e della costa.