Ci sono case che non solo “belle” e vivibili, ma che riescono a trasformarsi in un vero e proprio universo sensoriale, dove ogni stanza ha una voce, ogni dettaglio una storia, e ogni angolo sembra uscito da una galleria d’arte. Non stiamo parlando di una mostra temporanea o di un hotel di design, ma di una villa privata a Shanghai progettata per chi non vuole solo abitare uno spazio, ma viverlo come un’esperienza. Benvenuti nella Kingdom Villa, il progetto firmato dallo studio MOOOMA Design e realizzato dalla designer Eva Liu, che ha letteralmente trasformato l’abitare in arte quotidiana. Qui non si tratta solo di interni ben arredati: si tratta di una visione integrata, tridimensionale, in cui estetica, funzionalità e opere d’arte coesistono in equilibrio perfetto.
All’interno di questa residenza su tre livelli, tutto ruota attorno a una scala scultorea che collega gli spazi verticalmente, ma anche emotivamente. I materiali si fanno racconto, la luce naturale plasma l’architettura e ogni scelta – dai colori ai mobili su misura – è pensata per riflettere una personalità che ama la bellezza, ma anche il comfort. Dalla cucina al soggiorno, passando per camere da letto, spa e sala cinema, Kingdom Villa è una casa che sorprende stanza dopo stanza, con ambienti che sembrano usciti da un sogno, ma che rispondono con intelligenza alle esigenze reali della vita quotidiana.

L’eleganza e funzionalità plasmano lo spazio della cucina
La cucina di Kingdom Villa è uno degli spazi più spettacolari dell’intera residenza, e non solo per la sua estetica. Realizzata in collaborazione con BEGIN SMART HOME, si presenta come un’oasi di design e tecnologia discreta, dove ogni elemento è stato pensato per fondere eleganza e praticità. Al centro domina una isola Artematica dal gusto minimalista, rivestita in vetro lucido Bianco Nuvola, che riflette la luce naturale con una leggerezza quasi eterea. È un volume puro, sospeso, che dialoga con il bancone fluttuante e rafforza l’idea di apertura e fluidità.

Ma il vero colpo di scena arriva con Air Logica, l’elemento speciale integrato nella parete: un pannello con anta scorrevole silenziosa, che si apre verso l’alto rivelando una zona di lavoro retroilluminata, perfetta per chi ama cucinare senza rinunciare allo stile. Quando è chiuso, questo sistema nasconde uno schienale attrezzato su misura, con vani e scomparti che portano ordine e razionalità nello spazio. Il linguaggio è raffinato ma mai freddo, grazie all’uso di superfici Vitrum in vetro bianco lucido, che amplificano la luminosità e mantengono una coerenza visiva impeccabile.
Non mancano tocchi artistici che trasformano la cucina in una vera installazione: il cassetto Genius Loci, decorato con un motivo piramidale intagliato artigianalmente nel legno, aggiunge una texture visiva affascinante, mentre le opere di Bernard Frize e i dipinti di Xu Zhen donano un tono vivace e colto. Il tavolo da pranzo in vetro artistico intagliato a mano è un omaggio alla stessa materia della scala, rendendo l’intero ambiente coerente e altamente scenografico.

Dove l’arte diventa parte del quotidiano
Il resto della villa non è da meno: ogni ambiente è il risultato di un progetto fluido e senza interruzioni, dove forme organiche e linee morbide si sostituiscono agli angoli retti, dando vita a un linguaggio estetico altamente contemporaneo. Il soggiorno, ad esempio, è dominato da una corona in acciaio inox specchiato che riflette la luce naturale del lucernario, creando un effetto scenografico che cambia a seconda delle ore del giorno. In questo spazio, un pianoforte Steinway rosso e una scultura in specchio nero sfumato di Jean-Michel Othoniel sembrano sollevarsi verso il cielo visibile dal secondo piano, prolungando lo sguardo e l’immaginazione.
La scala blu perla cangiante, che collega i livelli, amplifica la sensazione di leggerezza, come se si camminasse in una nuvola. Le aperture architettoniche non solo favoriscono la luce, ma aggiungono un senso teatrale e solenne che trasforma il passaggio tra le stanze in un’esperienza. La family room, invece, rappresenta il cuore più intimo e informale della casa. Qui le farfalle di Damien Hirst sembrano librarsi tra pareti verdi e arredi classici rivisitati con colori saturi e tessuti ricercati, creando una dimensione sospesa tra sogno e realtà.
Anche gli spazi privati seguono questo approccio sensoriale: la camera dei gemelli, con la sua palette gialla e blu, è un piccolo universo creativo pensato per stimolare la fantasia dei bambini, grazie a armadi su misura e pavimenti in rovere naturale. La camera padronale, invece, è un rifugio etereo: pareti vellutate, dettagli in pelle tono su tono, vetri artistici personalizzati e un impianto audio nascosto completano una stanza che sembra fatta per staccare dal mondo, in totale serenità.
Il bagno principale, infine, è un trionfo di materiali pregiati: marmi, mosaici, luci d’atmosfera e specchi intelligenti retroilluminati che valorizzano ogni gesto della beauty routine. Anche qui la tecnologia è presente ma mai invasiva, come nei diffusori musicali integrati nel soffitto, che rendono ogni momento un’esperienza di benessere.

Un piano dedicato al tempo libero
Scendendo al piano inferiore, la Kingdom Villa rivela il suo lato più spettacolare e dedicato al tempo libero. In questo livello sotterraneo – ma per nulla buio – trova spazio un bar curvo in acciaio inox specchiato, che riflette luci e colori creando un effetto avvolgente. I gradini sospesi in pietra accompagnano verso ambienti esclusivi pensati per il relax e l’intrattenimento. La zona piscina, con i suoi mosaici personalizzati, superfici madreperlacee e luci RGB intelligenti, sembra uscita da un tramonto a Miami, con un tocco glamour che sorprende e coccola.
C’è anche una spa privata per chi ama concedersi un momento di detox senza uscire di casa, mentre la sala cinema è un piccolo gioiello high-tech che non ha nulla da invidiare alle sale professionali. Schermo gigante, acustica perfetta e comfort totale: il modo migliore per chiudere la giornata in bellezza.
La Kingdom Villa non è una casa qualunque. È un manifesto di come arte, tecnologia e architettura possano fondersi in una quotidianità straordinaria. E forse anche un invito a ripensare lo spazio in cui viviamo non solo in termini di metratura, ma come scenografia perfetta per la nostra vita.