Le Nike protagoniste di Challengers sono il big come back del momento!

Lorenzo Fiorentino
  • Laureando in Lingue, Letteratura e Giornalismo
  • Redattore esperto di auto di lusso
14/05/2024

Dal grande schermo al successo sul mercato? Le Nike protagoniste di Challengers necessitano di una seconda possibilità.

Le Nike protagoniste di Challengers sono il big come back del momento!

E se le vere sneakers della stagione le avessimo guardate al cinema ancora prima di indossarle. Ecco la storia di un particolare modello di Nike, e soprattutto ecco per questo merita una seconda chance da noi. Le scarpe in questione sono tornate alla ribalta grazie al film Challengers del regista italiano Luca Guadagnino (lo stesso di Chiamami col tuo nome), con protagonisti il trio formato da Zendaya, Mike Faist e Jack O’Connor. Anzi, più che un trio bisognerebbe dire triangolo. Un triangolo amoroso ricco di intrecci e che dura più di dieci anni. Ma anche un triangolo sportivo, che si gioca sui campi da tennis. Va da sé che il cosiddetto tenniscore si rivela una sorta di colonna portante di questa opera. Si vede, sempre, ma non attira mai l’attenzione. Un personaggio importante, ma che non cerca di rubare la scena, eppure riesce lo stesso a lasciare il segno. Così come hanno lasciato il segno le Nike Killshot 2, il big come back del momento!

Cinema, tennis e moda, le Nike Killshot 2 uniscono tutto (e tutti)

A quanto pare esiste un filo conduttore, forse invisibile all’occhio umano, almeno a quello meno esperto e attento, che riesce a unire universi come quello del cinema, del tennis e della moda. Tra grandi passioni dell’uomo moderno, ma non solo, che oggi più che mai riescono a parlare a un pubblico sempre più vasto. Il cinema con le sue varie ramificazioni, che passano anche per le piattaforme streaming ormai, il tennis che sta vivendo un periodo florido (soprattutto qui in Italia) grazie a una scuola di nuovi e giovanissimi campioni capitanati dall’italiano Jannik Sinner e dallo spagnolo Carlos Alcaraz. E poi la moda, che forse non ha bisogno né di presentazioni né tantomeno di spiegazioni. Il fashion oggigiorno è un mondo aperto letteralmente a tutti, sia per quanto riguarda il mercato, sia per la produzione e la sua progettazione. Ma qual è, quindi, questo filo?

Il suo nome, più italiano che mai, è quello di un signore che negli ultimi anni è riuscito, partendo dalla sua Palermo, a conquistare Hollywood. Sì, stiamo parlando proprio di Luca Guadagnino, l’uomo che ha ridato al gioco a tre, il classico Triangolo tanto cantato da Renato Zero, una nuova luce; ancora più romantica, sessuale, ma soprattutto passionale. Il compito del regista italiano non è soltanto quello di rappresentare le varie fasi a cui un rapporto a tre può arrivare, come per esempio ha fatto Christophe Honoré con il suo Chansons d’Amour, qui ad avere la luce sono piuttosto i singoli personaggi e i loro singoli rapporti con gli altri piuttosto che il rapporto totale. Ma a parte questa digressione, stiamo parlando dell’uomo che ha creato Chiamami col tuo nome, perlomeno l’opera cinematografica, che ha riportato in vista (ma a modo suo) Suspiria, classicone degli anni ’70 diretto da Dario Argento, e che adesso è arrivato a calcare i campi di tennis con un racconto più fresco che mai.

 

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E raccontare il tennis senza il tenniscore è semplicemente impossibile. Forse questo Guadagnino, grande esteta (e non solo in termini cinematografici) lo sa, e lo ha sempre saputo. Come non si può raccontare una storia ambientata nel 1983 senza gli shorts troppo short, le scarpe da barca e le biciclette. O ancora, come non si può raccontare una storia d’orrore ambientata nella Berlino ovest del 1977 senza riprendere gli edifici tedeschi e i loro giochi cromatici del tempo. Ecco, e nel 2024 non si può raccontare una storia, sportiva e sentimentale, sui campi da tennis senza mostrare (in modo elegante) un paio di calzature da ginnastica. E che paio…

Le Killshot 2 hanno bisogno di una seconda possibilità, Challengers è la dimostrazione

Protagoniste, forse innocue, di Challengers sono sicuramente anche le Nike Killshot 2; anche se non prendono parte al triangolo  O’Connor-Zendaya-Faist. Si tratta di un modello apparso per la prima volta sul mercato durante gli anni, ma riesploso solamente nel 2009. rivitalizzato da J.Crew. Si tratta di una classica sneaker dalla suola piatta in gomma, realizzata, nella sua vita degli anni 2000, in pelle (invece che in mesh), con dettagli scamosciati, e contraddistinta dallo Swoosh colorato.

Le Killshot 2 in Challengers di Guadagnino, parlando di abbigliamento, o meglio ancora (per usare una terminologia cinematografica) di costumi, sono seconde solamente alla mitica t-shirt “I Told Ya” indossata dai protagonisti, anche nella vita reale, e prima di loro addirittura da John F. Kennedy Jr. La maglia ora è in vendita sul sito di Loewe a circa 330 euro. Ma non preoccupatevi, le Nike Killshot 2 sono ancora le sneakers più accessibili del mercato con i loro 95 euro.

Nike Killshot

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