Luoghi di Manzoni sul Lago di Como: un itinerario letterario
Scopriamo i luoghi di Manzoni sul Lago di Como: ecco per voi un itinerario letterario e davvero unico nel suo genere
Il Lago di Como è uno dei luoghi più famosi della letteratura italiana, se non il più famoso in assoluto. Grazie al romanzo immortale de I Promessi Sposi, milioni di lettori sono rimasti affascinati dagli scenari descritti nell’opera, desiderando vederli di persona. Ancora oggi è possibile visitare i posti in cui si trovava la casa di Lucia, benché vi siano delle controversie in merito alla sua collocazione, o la chiesa in cui professava Fra’ Cristoforo.
Il “ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno” è quello che si affaccia su Lecco, ed è quindi da qui che parte l’itinerario dedicato ai luoghi manzoniani. Nella parte meridionale della città si trova il rione di Pescarenico, dove è alloggiata la piazza dedicata a Fra’ Cristoforo. Poco distante si può visitare la chiesa dei Santi Materno e Lucia, l’antico tempio dei Cappuccini in cui Manzoni ambientò il convento di Fra’ Cristoforo; la chiesa venne iniziata nel 1575, dedicata a San Francesco nel 1600, e quindi affidata ai frati francescani. Al suo interno si possono ammirare nove composizioni in cera policroma del Seicento, rappresentanti scene di vita di Cristo, della Vergine e dei Santi Francesco e Chiara. Questa è anche la zona di Lecco da cui Lucia prese il largo in barca, per sfuggire alle insistenti persecuzioni di don Rodrigo.
Nella parte opposta della città, a nord-est, si trovano invece i rione di Acquate e di Olate. Queste due frazioni si contendono ancora adesso l’appartenenza della casa di Lucia, così come il merito di aver dato i natali ai due promessi sposi del titolo.
In prossimità di tali rioni c’è invece il promontorio dello Zucco, dove avrebbe avuto luogo il famoso incontro tra don Abbondio e i due Bravi. Sempre in questa zona era collocata la residenza di don Rodrigo: edificato durante il Sedicesimo secolo, il palazzotto ha mantenuto fino al 1930 la conformazione originaria, quella che Manzoni stesso descrisse e conobbe. In seguito subì delle modifiche che intervennero sulla torrette e sulle finestre; purtroppo si può ammirare solo dall’esterno, in quanto adesso ospita la sede del CONI.
L’inquietante dimora dell’Innominato sorgeva nel rione Vercurago; il castello era stato costruito su un dirupo e sovrastava il lago posto ai suoi piedi, ma di esso oggi non restano che ruderi. La famosa conversione dell’Innominato ebbe invece luogo nel rione Chiuso, nella stessa zona in cui abitava il Sarto che ospitò Lucia. Il paese esibisce una targa a testimonianza della sua rilevanza letteraria: ‘Chiuso – il paese della conversione dell’Innominato, della liberazione di Lucia, del sarto erudito.’
L’itinerario non può che concludersi con la visita alla Casa Manzoniana, appartenuta alla famiglia dello scrittore e da lui venduta a malincuore. L’edificio ospita oggi il Museo Manzoniano, ricco di documenti, manoscritti, reperti e oggetti personali appartenuti al grande romanziere.