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Questo villaggio francese ai piedi del Monte Bianco è la meta perfetta per una gita di settembre

Questo villaggio francese ai piedi del Monte Bianco è la meta perfetta per una gita di settembre
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Questo villaggio francese che sorge accanto al Monte Bianco è la meta perfetta verso cui partire per un weekend autunnale


Autunno, tempo di atmosfere avvolgenti per affrontare le temperature che diminuiscono e di viaggi in località magnifiche che scaldino il cuore e che vi permettano di sognare a occhi aperti. E cosa c’è di meglio se non partire verso una meta bellissima come un villaggio francese sito ai piedi del Monte Bianco? Una location perfetta per viversi dei momenti unici durante queste primissime settimane autunnali e che, una volta scoperta e visitata, vi farà venire voglia di andare alla scoperta dei tanti villaggi in Francia che riportano indietro nel tempo e che raccontano storie che meritano di essere ascoltate e ammirate con i propri occhi.

Un villaggio francese da scoprire questo autunno

Un piccolo villaggio francese che conta circa 3.000 abitanti, e che sorge adagiato morbidamente a oltre 1.000 metri di altitudine, proprio nel cuore della zona dominata dal Monte Bianco, nel dipartimento dell’Alta Savoia. Il luogo che incanta fin dal primo momento che lo si vede e che è la meta ideale soprattutto per gli amanti della montagna e di tutte quelle attività che si possono fare all’aria aperta, come delle belle passeggiate o delle escursioni all’insegna del trekking. Una meta bellissima da scoprire in autunno ma che in inverno, con i suoi 400 chilometri di comprensorio sciistico, rappresenta la destinazione perfetta se si vuole vivere una settimana bianca esclusiva e indimenticabile.

Un villaggio francese che è una vera oasi di tranquillità e che, durante questa stagione alle porte, è garanzia di quiete e benessere a 360°. Parliamo della bellissima Megève, un tranquillo villaggio agricolo e che solo nel 1914 divenne una località sciistica molto apprezzata, quando ospitò la prima competizione di sci. In seguito, poi, fu la Baronessa Noémie de Rothschild che richiamò in questo villaggio francese gli sciatori, tracciando il destino di Megève che divenne in breve tempo la culla dello sci in Francia.

La bellezza di Megève

Un titolo che le si deve anche grazie ai 400 km di piste, al comprensorio di sci nordico, e alle tante attività che vengono svolte in loco, oltre ai bellissimi paesaggi che caratterizzano la zona e che rendono Megève una delle mete ideali in cui staccare la spina e in cui immergersi nella cultura francese.

Un villaggio francese in cui, nel 1927, l’architetto Henry-Jacques Le Même progettò la casa delle vacanze della baronessa Rothschild, un’architettura che si ispirava cascine savoiarde e che fece da apripista al classico “chalet di montagna” iconico che è anche un simbolo delle vacanze nelle località montane. Un luogo che oggi ospita tre chalet costruiti da Henry-Jacques Le Même e che hanno tutti ricevuto il marchio di “patrimonio del XX secolo”. 

Ma non solo, perché questo villaggio francese è un luogo che primeggia anche per un altro motivo, molto più gustoso, perché qui a Megève è apparsa per la prima volta nel menù di un ristorante francese la famosa fonduta, un piatto amatissimo e che vale la pena di assaggiare durante il vostro tour in questo villaggio francese da sogno.

Un villaggio legato all’acqua

Un luogo che merita di essere scoperto e visitato e il cui nome deriverebbe da “media aquarum”, un termine latino che significa “in mezzo alle acque”. Il motivo sta nel fatto il priorato medievale di Megève, sorgeva tra due corsi d’acqua: il Planay, che oggi scorre dietro l’attuale municipio, e il Glapet, che fluisce costeggiando la sede Megève Tourisme. 

Un villaggio francese che tra l’altro, ospita anche Le Palais, il più grande complesso sportivo delle Alpi, che comprende piscine interne ed esterne, piste da pattinaggio, spazi adibiti alla balneoterapia, ecc. Ma anche zone naturali eccezionali come la cascata delle Belle aux Bois o il Lago di Javen. Un luogo che vive sotto il segno della sostenibilità, in cui vale la pena organizzare un viaggio anche solo per rallentare e per scoprire un posto nuovo, diverso e assolutamente unico sotto ogni