Nel mondo del design contemporaneo, il confine tra oggetto funzionale e opera d’arte è sempre più labile. Gli arredi si trasformano in sculture, le librerie diventano installazioni e i divani raccontano storie che vanno oltre la semplice comodità. In questo contesto, Robert Stadler rappresenta una delle figure più interessanti e originali del panorama internazionale. Designer viennese con base a Parigi, Stadler si muove con disinvoltura tra design industriale, arte concettuale e sperimentazione formale, con un approccio che unisce provocazione estetica, ironia sottile e un rigoroso senso della funzionalità. Il suo lavoro invita a riflettere sul significato degli oggetti che ci circondano, destrutturandone l’apparenza per svelarne nuove identità.
Questa visione si sposa perfettamente con la filosofia di Ghidini1961, il marchio italiano nato come costola creativa della storica Ghidini Giuseppe Bosco, specializzato in pressofusione di metalli e lavorazioni sofisticate. Dalla sua fondazione nel 2016, Ghidini1961 ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nel mondo del design di fascia alta, grazie a collezioni in cui artigianato d’eccellenza e innovazione formale convivono armoniosamente. La collaborazione tra Ghidini1961 e Robert Stadler ha dato vita a due progetti che incarnano alla perfezione questa tensione tra rigore e leggerezza, materia e concetto: Tasca e Flexor, due arredi molto diversi ma accomunati dalla medesima forza narrativa.
Due progetti di Robert Stadler per Ghidini1961
Il primo incontro tra Stadler e Ghidini1961 si concretizza nel 2024 con Tasca, una seduta dalla forte identità visiva e tattile. A metà tra citazione e invenzione, Tasca prende il nome dalle eleganti tasche in pelle cucite sui cuscini della seduta, all’interno delle quali si innestano gli elementi strutturali in metallo. L’effetto è quello di un sofisticato gioco di equilibri, in cui i riferimenti agli accessori equestri – fibbie, cuciture, finiture lucide – diventano un omaggio raffinato al mondo dell’artigianato di lusso. Disponibile come divano o poltrona, Tasca è una seduta accogliente, generosa nelle proporzioni, ma capace di mantenere una certa disciplina formale, tipica della poetica di Stadler. Il risultato è un arredo che riesce a essere al tempo stesso funzionale, scultoreo e inaspettato.
Nel 2025 arriva invece Flexor, un sistema di scaffalature modulare che sembra voler mettere in discussione l’idea stessa di parete. Composto da una struttura in alluminio estruso e da moduli contenitori in legno, Flexor consente una molteplicità di configurazioni, grazie a una serie di robusti elementi metallici che fungono da connettori strutturali ed estetici. L’impressione è quella di un sistema aperto, in continua evoluzione, che può adattarsi a esigenze domestiche o contract senza perdere coerenza visiva. Con Flexor, Stadler riesce a portare all’estremo la logica modulare, creando un arredo che non è mai uguale a se stesso e che trasforma l’atto del comporre in una forma di espressione creativa. Ancora una volta, il progetto riflette quella tensione tra ordine e disordine, tra industria e artigianalità, che rappresenta il cuore della sua poetica.
Tasca: la seduta che nasconde dettagli preziosi

Dietro l’apparente semplicità della forma, Tasca nasconde una complessa stratificazione di materiali e suggestioni. Il rivestimento in pelle, lavorato con cura artigianale, dialoga con gli elementi metallici in una composizione elegante e sorprendente. Le tasche non sono solo un elemento decorativo: definiscono il linguaggio dell’oggetto, richiamando la selleria di lusso e suggerendo un’idea di movimento e leggerezza. La seduta è ampia, i cuscini profondi, e l’inclinazione dello schienale è studiata per garantire il massimo comfort senza rinunciare a una certa compostezza. Tasca non è un divano qualunque: è un manifesto di design concettuale applicato alla quotidianità, un invito a esplorare nuove relazioni tra forma e funzione. La collezione è perfetta per ambienti residenziali sofisticati ma anche per lounge, studi e spazi direzionali in cerca di un tocco distintivo.
Flexor: la libreria modulare che rivoluziona gli spazi

Con Flexor, il concetto di libreria assume una nuova identità. Non più semplice contenitore, ma sistema costruttivo, architettura dinamica in grado di mutare nel tempo. I profili in alluminio, dal disegno rigoroso ma non rigido, disegnano la struttura portante, mentre i volumi in legno creano giochi di pieni e vuoti, contrasti cromatici e materici che animano la composizione. Il sistema può estendersi orizzontalmente o verticalmente, adattandosi a pareti intere o angoli più raccolti, e può ospitare non solo libri, ma anche oggetti, vasi, opere d’arte, diventando un palcoscenico domestico per raccontare la propria identità. L’uso di materiali nobili, la precisione nei dettagli e la versatilità compositiva fanno di Flexor una scelta ideale per chi cerca una soluzione raffinata, personalizzabile e fuori dagli schemi. Un vero e proprio “sistema aperto”, capace di dialogare con architetture classiche o contemporanee con la stessa intensità.