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Tra ponti, leggende e natura: alla scoperta di questo gioiello del Friuli Venezia Giulia

Tra ponti, leggende e natura: alla scoperta di questo gioiello del Friuli Venezia Giulia
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Cividale del Friuli è il posto dove la storia longobarda incontra leggende di diavoli e valli incantate. Un borgo che non smette mai di stupire!


Cividale del Friuli non è un borgo qualunque: è un microcosmo sospeso tra mito, fede e natura, una città che ha saputo trasformare i suoi confini in ponti culturali. A metà strada tra le Alpi Giulie e la pianura friulana, adagiata lungo il fiume Natisone, Cividale del Friuli custodisce tracce di popoli che l’hanno scelta come casa: Celti, Romani, Longobardi, Patriarchi, Veneziani. Ogni epoca ha lasciato un’impronta riconoscibile, e il risultato è un luogo dove la storia non è chiusa nei libri, ma si respira tra vicoli, piazze e panorami.

Il Ponte del Diavolo, tra leggenda e identità

Impossibile iniziare altrove: il Ponte del Diavolo è il biglietto da visita della città. Un arco possente in pietra che abbraccia il Natisone, collegando le due anime di Cividale. La leggenda vuole che il ponte sia stato costruito dal demonio in una sola notte, ingannato poi dagli abitanti che gli offrirono l’anima di un animale al posto di quella promessa. Oggi, al tramonto, il ponte si accende di sfumature dorate e il fiume riflette l’armonia delle sue forme. È uno dei luoghi più fotografati, ma soprattutto il simbolo di una comunità che da secoli dialoga con il proprio mito fondativo.

Cividale del Friuli, una capitale longobarda

Fondata nel 568 d.C. da re Alboino, Cividale divenne la capitale del Ducato del Friuli, primo presidio longobardo in Italia. Qui si scrisse una parte decisiva della storia europea: un popolo guerriero che seppe trasformarsi in costruttore di civiltà.
Il Tempietto Longobardo, all’interno del Monastero di Santa Maria in Valle, è la testimonianza più preziosa di quell’epoca. Nonostante le dimensioni ridotte, custodisce un insieme di stucchi e decorazioni che non hanno eguali: sei figure femminili scolpite con grazia antica, motivi geometrici raffinati, un equilibrio di linee che parla di arte e fede fuse insieme. Entrarvi significa scoprire la delicatezza di un popolo che seppe esprimersi con grande eleganza, ben lontano dall’immagine esclusivamente bellica tramandata dai manuali scolastici.

Tra vicoli e piazze

Il cuore del borgo batte nelle sue strade medievali. Piazza Paolo Diacono, dedicata allo storico longobardo, è il salotto cittadino: elegante, vivace, punteggiata da palazzi di epoca veneziana e caffè storici. Qui il tempo rallenta, e l’atmosfera è quella tipica dei borghi che hanno mantenuto un’anima autentica. Il Duomo di Santa Maria Assunta, con la sua facciata sobria e l’interno luminoso, custodisce veri e propri tesori d’arte sacra, come l’Altare di Ratchis, uno dei capolavori della scultura altomedievale. Ogni passo tra le strade strette regala scorci inattesi: archi in pietra, facciate affrescate, cortili nascosti che raccontano la stratificazione di culture e dominazioni.

Misteri sotterranei e musei

Scendendo nelle viscere della città si incontra l’Ipogeo Celtico, un ambiente scavato nella roccia che continua ad affascinare studiosi e visitatori. Fu sepolcro, prigione o luogo di riti? La sua funzione resta incerta, e proprio questo alone di mistero lo rende così affascinante.
Per chi desidera approfondire la storia, i musei sono tappe irrinunciabili: il Museo Archeologico Nazionale, che custodisce corredi funebri longobardi e reperti romani; il Museo Cristiano e Tesoro del Duomo, con il Battistero di Callisto e l’Altare di Ratchis, autentici ponti tra fede e arte; il Palazzo Comunale, con le sue sale decorate, testimonianza del periodo veneziano.

Un borgo longobardo con tradizioni vive

La forza di Cividale sta anche nella sua capacità di mantenere vive le tradizioni. Ogni 6 gennaio si svolge la Messa dello Spadone, una liturgia unica nel suo genere: il celebrante brandisce una grande spada durante la cerimonia, rievocando il potere del Patriarcato di Aquileia e trasformando la liturgia in uno spettacolo solenne che affonda le radici nel Medioevo. In estate, invece, la città si trasforma in palcoscenico internazionale con il Mittelfest, festival che porta a Cividale compagnie teatrali, musicisti e danzatori da tutta Europa. Una dimostrazione di come la città sappia unire memoria e contemporaneità.

Natura e dintorni

A rendere Cividale ancora più speciale è il paesaggio che la circonda. Le Valli del Natisone offrono un mosaico di colline, boschi e piccoli borghi da scoprire a piedi o in bicicletta. È un territorio dove la natura incontra la tradizione gastronomica: dai rinomati vini bianchi friulani, come il Friulano e il Ribolla, ai piatti semplici e genuini che parlano di contaminazioni tra Italia e Slovenia. Non lontano sorge il Santuario di Castelmonte, uno dei più antichi d’Europa, da cui si gode una vista straordinaria sulla pianura friulana fino al mare Adriatico.