E se vi dicessero che nell’entroterra Ligure c’è un luogo che in quanto a storia potrebbe davvero sorprendervi? Beh, in effetti un posto così c’è ed è un borgo bellissimo ma che oltre alle cose da vedere ha anche tante cose da raccontarvi e che meritano di essere scoperte.
Un borgo sito nell’entroterra Ligure e più precisamente in una posizione che lo pone a metà strada tra le Alpi Marittime, la costa francese e una bellissima veduta sul Mar Ligure. Insomma, una posizione unica e che rende ancora più interessante la visita a questo luogo straordinario.
Un borgo nell’entroterra Ligure davvero unico
Un borgo che, nel corso del tempo, ha avuto una grande importanza storica, soprattutto tra il 954 e il 1729. Nel 954, infatti, questo luogo divenne Stato indipendente, grazie alla donazione del Conte Guidone di Ventimiglia ai monaci benedettini dell’Abbazia di Lerino, e in seguito nel 1079, divenne Principato.
E questo ancora oggi non è cambiato, perché questo borgo dell’entroterra Ligure si dichiara ancora principato indipendente (cosa non riconosciuta dallo Stato italiano però), tanto da avere il suo re o regina, la sua moneta (i “luigini”) e le sue leggi.
Un borgo che ha acquisito il prestigioso titolo di bandiera arancione del Touring Club e che, oltre alla particolarità di essere un principato, quanto meno a livello di folklore, vanta anche delle bellissime architetture da scoprire e che lo arricchiscono ancora di più. Come il Palazzo dei Monaci, che è anche l’antica sede della Zecca e sulla cui facciata spicca lo stemma del principato. Avete capito di quale luogo stiamo parlando? Si tratta della bellissima Seborga, un borgo dell’entroterra ligure che vale la pena visitare e che vi saprà affascinare in ogni singolo dettaglio.
La storia di Seborga
Come detto, infatti, questo borgo è diventato principato in un modo piuttosto particolare. Per risollevare l’economia del paese, infatti, l’abate priore dei monaci benedettini a cui era stata donata Seborga e che aveva il titolo di Principe ecclesiale, fece coniare delle monete d’oro e d’argento, nel periodo che dal 1666 arriva al 1687, e che erano destinate ai mercati orientali.
Una volta che la Zecca venne chiusa dopo alcune polemiche religiose, i monaci decisero di mettere in vendita Seborga che dopo anni venne acquistata dai Savoia seguendo le fasi storiche della famiglia.
Nel 1963, poi, un seborghino, anche noto come Principe Giorgio I, dopo aver passato moltissimo tempo alla ricerca dei documenti storici su Seborga, dichiarò che non esisteva nessun atto di vendita poiché ne manca la registrazione, rivendicando quindi il titolo di principato per Seborga, cosa ancora oggi portata avanti con le bandiere del “Principato”, formate da nove strisce bianche e nove strisce azzurre orizzontali e a da un quarto bianco con scudo del 1760 e corona reale posto sulla destra.
Cosa vedere a Seborga
Un luogo che, al di là di questa sua storia così particolare, vanta anche un centro storico davvero unico, un intreccio di vicoletti che portano fino alla piazza principale di Seborga, in cui è sita anche la Chiesa Parrocchiale di San Martino di origine seicentesca e in cui ammirarne la bellissima facciata barocca.
Altra bellezza da scoprire in questo borgo dell’entroterra ligure, poi, è il Palazzo dei Monaci sopra citato. Un luogo dal grande valore storico, poiché aveva sede l’antica Zecca del borgo, ancora oggi visitabile e in cui un tempo venivano coniati i Luigini, l’antica moneta del Principato di Seborga.
Queste monete, che vengono ancora oggi utilizzate come “buoni” da spendere all’interno del borgo, si possono anche acquistare come ricordo presso il Palazzo del Governo, rappresentando di fatto un’idea bellissima per tenere vivo il ricordo e la storia del posto.
Le tradizioni di questo borgo nell’entroterra ligure
Un borgo dell’entroterra ligure famoso anche per la coltura di fiori, le mimose e la ginestra “seborghina”, e che nel periodo pasquale celebra La Festa di Primavera in cui ha luogo la rassegna di pittura ed il Concorso di Composizioni Floreali all’aperto. E per un’eccellenza del posto, l’olio extravergine di oliva “Riviera ligure”.
Insomma, un luogo ricco di sorprese e che vale la pena di scoprire, organizzando un viaggio in Liguria verso questo borgo-principato del nostro Paese.