Posto su uno sperone di tufo, il paese di Genazzano si snoda dall’alto verso il basso, dominato in cima dall’imponente Castello Colonna. È un borgo piccolo ma interessante da visitare, tra vicoli caratteristici, chiese storiche e un parco con i resti di un antico acquedotto romano. Genazzano è la città dell’Infiorata, che proprio oggi, domenica 6 luglio, ricopre le strade del borgo medievale di composizioni artistiche con petali colorati. Tipico borgo medievale nella splendida valle del Sacco, tra i Castelli Romani e i monti Prenestini, si colloca sulla Via Francigena del Sud, nella quarta tappa sulla Direttrice Prenestina – Casilina: nell’anno giubilare, se vi trovate a percorrere anche solo per curiosità le tante strade dei pellegrini verso Roma, potrete scoprire piccole perle di storia e d’arte come questa.
- Cosa vedere nel borgo di Genazzano, perla sulla via Francigena
- Il Castello Colonna, fortezza e residenza signorile
- Il Santuario della Madonna del Buon Consiglio
- Il Ninfeo Bramante, un tesoro artistico nascosto tra la vegetazione
- La Chiesa della Santa Croce, dagli affreschi ancora intatti
- L’infiorata di Genazzano
- Gli altri eventi: la Festa del Buon Consiglio e il Palio di Brancaleone
- Mangiare a Genazzano
Cosa vedere nel borgo di Genazzano, perla sulla via Francigena
Fin dall’epoca romana, Genazzano fu sede di ville e dimore imperiali e aristocratiche per la vicinanza a Roma e per l’amenità del luogo. Punto di accesso una volta saliti al paese è la Porta Romana, chiamata comunemente dai genazzanesi “la puorta”. Tra il Castello e la Porta, si snoda il borgo, tra vicoli, botteghe e ristoranti tipici, dove sostare e incontrare i cordiali cittadini, per una vera esperienza slow. Oltre al Castello e al Santuario della Madonna del Buon Consiglio, i due monumenti più noti, il borgo riserva altre sorprese, come la piccola Chiesa della Santa Croce o il Ninfeo Bramante.
Il Castello Colonna, fortezza e residenza signorile
Il Castello Colonna ha la forma di una fortezza, dalle basi squadrate e senza accessi al di fuori delle mura della città. Fu prima una fortezza militare, con torri e un imponente sistema difensivo, e poi nel Cinquecento una residenza pontificia. Importanti trasformazioni avvennero con Ottone Colonna, divenuto Papa nel 1417 con il nome di Martino V, che la rese una lussuosa dimora signorile. Filippo I Colonna, Signore di Genazzano tra il 1611 e il 1639 attuò il rifacimento del torrione nord-est, in cui fu inserito il suo appartamento privato, con una cappella affrescata dal pittore Marzio Ganassini nel 1616.
Visitabile solo in parte (il chiostro e qualche sala, come la piccola cappella privata), il Castello è una delle Dimore Storiche del Lazio, assieme all’area del Parco degli Elcini legata al complesso della Rocca, che oggi è l’attuale giardino comunale (nel Rinascimento il giardino della famiglia Colonna), dove si trovano i resti dell’acquedotto romano che riforniva di acqua le fontane e il pozzo del palazzo.
Il Santuario della Madonna del Buon Consiglio
Che siate devoti o meno alla Vergine Maria, non potevo fare a meno di iniziare con il Santuario della Madonna del Buon Consiglio. Si tratta della chiesa più grande di Genazzano, al cui interno è custodito un quadro miracoloso della Madonna col Bambino, che pare “cambi” colore della pelle quando si avvicinano eventi gravi nel mondo (ma probabilmente è una questione chimica legata all’umidità dell’aria). Sembra poi che la Madonna del Buon Consiglio abbia fatto moltissime grazie ai pellegrini che vi si sono recati in adorazione nel corso dei secoli, e molti Papi (tra cui Giovanni Paolo II) qui sii sono recati per pregare.
Il Ninfeo Bramante, un tesoro artistico nascosto tra la vegetazione
Perla nascosta tra le campagne, difficile da trovare se non si sa che esiste, è il Ninfeo Bramante. Più che al Bramante, l’opera viene attribuita a un allievo della scuola dell’artista al quale fu commissionata dai principi Colonna. Nei progetti dei Colonna, il ninfeo doveva diventare una sorta di foro molto elegante, dove fare incontri commerciali e politici, ma non fu mai utilizzato forse perché non sicuro. Quel che resta è comunque un insieme di strutture di stile bramantesco, progettato sul modello delle terme romane. La stanza ottagona ha grandi nicchie disposte diagonalmente, con sedili al loro interno che consentivano di riposare godendo del fresco ombroso e dei getti d’acqua.
La Chiesa della Santa Croce, dagli affreschi ancora intatti
La chiesa della Santa Croce è un altro luogo storico da scoprire a Genazzano. Si tratta di una piccola chiesa sconsacrata, il cui ingresso si raggiunge dopo una ripida scalinata in blocchi di tufo. Gli affreschi qui conservati sono ancora in ottimo stato. La chiesa fu edificata nel X secolo, dai Monaci Benedettini di Subiaco, allora i più importanti feudatari del Lazio. Molti dei dipinti risalgono a quando ai vertici della Chiesa Cattolica c’era Oddone Colonna, il Papa di Genazzano che prese il nome di Martino V (a lui si deve la ricomposizione dello Scisma d’Occidente: Roma fu ripristinata quale sede naturale della cattedra apostolica e Avignone chiuse la sua esperienza di centro della Cristianità). Fu Papa Martino V stesso a commissionare il secondo ciclo di affreschi in vista del Giubileo da lui proclamato del 1423. Il terzo ciclo invece risale agli anni 40 del 1400.
L’infiorata di Genazzano
Genazzano, come Genzano, è uno dei borghi del lazio che fa parte delle città dell’infiorata. Una tradizione, che quest’anno cade il 6 luglio, legata al giorno del Sacro Cuore di Gesù: le strade diventano un tappeto di fiori dove passa una processione storica. L’infiorata di Genazzano è una delle più antiche d’Italia e nel 2012 ha stabilito il record del tappeto floreale più grande. Nel 2013 le Poste Italiane hanno emesso un francobollo postale speciale in ricordo del Guinness World Records 2012.
Solitamente, i fiori vengono colti una settimana prima e poi vengono messi a conservare all’interno delle cantine di tufo scavate lungo il borgo. Il giorno prima si separano i petali che poi vengono utilizzati nella notte per comporre il tappeto floreale. La mattina dopo, Genazzano si risveglia con le strade decorate da cima a fondo e sono migliaia le persone che ogni anno vi si recano ad ammirare l’opera. Nel pomeriggio. Alle 18 circa, sul tappeto sfila una lunga processione in costumi storici, che rievocano scene dell’antico e del nuovo testamento.
Gli altri eventi: la Festa del Buon Consiglio e il Palio di Brancaleone
Nella prima settimana di settembre si svolgono gli Storici Festeggiamenti in Onore della Madre del Buon Consiglio a cui è intitolata la Basilica Santuario Madre del Buon Consiglio a Genazzano. Durante la festa si svolge la tradizionale fiera delle merci e lo spettacolo di falconeria al Ninfeo del Bramante.
Altro evento importante di Genazzano è il Palio di Brancaleone che rievoca la disfida di Barletta del 1503. Si tratta di un fatto storico realmente accaduto, durante il quale per una questione d’onore, si affrontarono 13 cavalieri francesi e 13 cavalieri italiani, tra cui appunto, Brancaleone (Giovanni de Carlonibus, originario di Genazzano). Causa del contendere fu una discussione tra il comandante delle truppe spagnole, che aveva sconfitto in battaglia alcune divisioni francesi miste a mercenari italiani, e il comandante (prigioniero) francese. Quest’ultimo etichettava i soldati italiani come codardi, addossando a loro la causa della sconfitta, mentre il comandante spagnolo Mendoza, controbatteva dicendo che erano fieri e coraggiosi non meno dei francesi. Fu per questo che organizzarono questa disfida da cui gli italiani (anch’essi prigionieri), con un abile stratagemma militare, uscirono vincitori e riguadagnarono la libertà. Sulla vicenda, è stato tratto un celebre un film degli anni 70 con protagonista Vittorio Gassman. Ogni anno, da allora, si rievoca per 3 giorni quel grande evento con un torneo cavalleresco tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Si aprono le cantine per degustare vini e piatti tipici, si svolgono gare di tiro con l’arco e sfilano per le vie di Genazzano personaggi in abito tipico dell’epoca.
Mangiare a Genazzano
A Genazzano non mancano prodotti tipici, dolci e salati, a partire dalle ciambelle all’Anice e dalla barachìa, un dolce con un cuore di marmellata di prugne avvolto in una pastafrolla profumata. Nei buoni ristoranti e trattorie della zona, troverete specialità a base di maiale nero dei Monti Prenestini, una particolare di suino qui allevata. Tra i piatti tipici, imperdibili gli gnocchetti di tiritello, ovvero grosse e spesse fettuccine di farina di crusca di frumento, mentre tra i vini potrete assaggiare il Cesanese di Olevano Romano DOC, da accompagnare con il tipico Cacio di Genazzano.