Sant’Angelo: il borgo laziale delle fiabe
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Pensate di fare entrare un bambino in un libro di favole, quanto sarebbe felice? Ecco esiste un’opportunità nel Lazio, un piccolo borgo dove passeggiare significa entrare in una fiaba, perdersi tra le vie dignifica diventare amici dei protagonisti delle favole che i nostri bambini amano leggere e vogliono sentirsi raccontare. Questo borgo si chiama Sant’Angelo, anzi più precisamente Sant’Angelo di Roccalvecce e si trova ed è poco lontano da Viterbo. Questo borgo è davvero piccolo poco più di 100 abitanti e il paradosso vuole che siano quasi tutti anziani. E proprio da questo è nato il progetto di far trasformare un borgo che rischia di diventare fantasma in un borho che può attrarre per una caratteristica particolare. Questo borgo isolato che piano piano si stava spopolando è stato preso in mano da un’associazione culturale che lo ha trasformato in un libro a cielo aperto. Questo progetto ha coinvolto nel tempo tantissimi artisti più o meno noti e anche artigiani. Questo obiettivo è stato raggiunto dipingendo i murales delle abitazioni, il primo risale al 2017 con le immagini delle favole più famose. La prima è stata proprio quella di Alice nel paese delle meraviglie un murales che si trova proprio nella piazza principale e che voleva essere proprio un messaggio di buon auspicio. Piano piano i murales si sono moltiplicati e l’entusiasmo ha coinvolto tutti, tanto che da 12 murales previsti oggi ce ne sono ben 36. Le fiabe però non sono soltanto nei dipinti e nelle immagini delle case, ma anche in decorazioni, sculture fatti da artigiani locali, mosaici che sono sempre ispirati ai tempi delle favole. Qui potete trovare il Brutto Anattroccolo, ma anche La bella Addormentata. Vi farà simpatia Alì Babà e i quaranta ladroni vi farà fare un viaggio nella fantasia Il giro del mondo in 80 giorni. La sorpresa? Come in ogni favola non manca un finale a sorpresa. A Sant’Angelo di Roccalvecce ci sono La Bella e la Bestia si incontrano e si amano per sempre e si dice proprio che questa favola risalga proprio ad una leggenda di questa zona. La bestia, infatti, sembra proprio essere un giovane nobile spagnolo che viveva qui e che morì proprio qui dopo il suo matrimonio.