Home » Viaggi » Il borgo piemontese legato alla storia di Papa Francesco è la meta in cui fare tappa

Il borgo piemontese legato alla storia di Papa Francesco è la meta in cui fare tappa

Il borgo piemontese legato alla storia di Papa Francesco è la meta in cui fare tappa
Lettura: 4 minuti

Un borgo piemontese da scoprire, un luogo profondamente legato alla figura di Papa Francesco e una meta che vi saprà far vivere dei momenti unici


Proprio in queste ore è in corso il Conclave con il quale si arriverà all’elezione del nuovo Papa. Ma se c’è una cosa che è sempre stata chiara in queste ore di attesa, è che la figura di Papa Francesco rimarrà per sempre nei cuori di moltissime persone, come uomo di fede ed esempio da seguire. Un uomo profondamente legato al nostro Paese anche grazie alle sue origini italiane, e in particolare piemontesi. Pur essendo nato in Argentina, infatti, la famiglia di Papa Francesco era originaria di un bellissimo borgo piemontese, una piccola perla in provincia di Asti circondata dai vigneti e in cui, il nonno di Papa Francesco, Giovanni Angelo Bergoglio, visse prima di emigrare in Argentina.

Un borgo piemontese che, dopo l’elezione di Jorge Mario Bergoglio a nuovo Pontefice avvenuta nel 2013, è diventato meta di pellegrinaggio di devoti ma anche di curiosi, nell’intento di conoscere meglio il nuovo Papa, le sue origini  i luoghi a lui cari. Luoghi che hanno dato il via in modo inconsapevole alla storia di un uomo che ha profondamente toccato e rivoluzionato la Chiesa e il cuore di molti.

Il borgo piemontese di Papa Francesco

Un borgo piemontese che nel 2022 venne visitato dallo stesso Papa Francesco, che qui incontrò i parenti della sua famiglia e gli abitanti del posto. Un luogo che, per queste e tante altre ragioni, merita di essere scoperto e visitato, organizzando subito un bel weekend in Piemonte e facendo tappa in questo luogo che, in un modo o nell’altro, è entrato nella storia.

Il borgo di Papa Francesco e un borgo piemontese da segnare sul proprio itinerario di viaggio, in cui staccare la spina e in  cui immergersi in atmosfere dense di emozioni. Parliamo del borgo di Portacomaro, un piccolo luogo nel cuore del Piemonte da scoprire durante questa primavera.

Cosa vedere a Portacomaro

Un luogo che spicca per le sue case in pietra e che merita la vostra attenzione, sia per la storia a cui è legato sia per le sue bellezze. Come la sua piazza centrale su cui si affacciano la chiesa di San Bartolomeo e la chiesa romanica di San Pietro che spicca per i suoi bellissimi affreschi. Un luogo dalle origini antiche e che sembra sia stata richiesta da una famiglia nobile romana, Gens Comara, da cui ha preso nome il borgo stesso. Degna di nota, poi, è anche la Chiesa confraternita dell’Annunziata

Un luogo che in passato fu il quartier generale di Federico Barbarossa e che nel tempo venne conteso tra i Comune di Asti e il Monferrato. Un luogo che pur non avendo un castello come i suoi borghi vicini, vanta un bellissimo “Ricetto”. Si tratta di un gruppo di case contadine che sono custodite e protette da una muraglia, che serviva per proteggere i raccolti e la popolazione in caso di attacco.

Cosa fare nel borgo di Papa Francesco

Un borgo devoto a Papa Francesco tanto che negli anni scorsi è stato creato un vero e proprio itinerario che aiuta a ripercorrere la storia e le tracce dei nonni Jorge Mario Bergoglio. Un bellissimo viaggio che viene fatto percorrendo delle stradine di ciottoli e che è lungo circa 8,5 chilometri, per viversi una bella passeggiata di due o tre ore nella natura e nella storia.

Altra bella passeggiata che potete dedicarvi a Portacomaro, poi, è il Cammino di Sant’Evasio. Si tratta di un itinerario di due giorni, lungo circa 51km tra Asti e quella Casale Monferrato, che vi porta alla scoperta delle  tracce di Sant’Evasio, attraversando bellissimi antichi borghi e paesaggi di collina

Ma non solo, perché Portacomaro è anche noto per essere il borgo del Grignolino, un celebre vino prodotto dai vigneti locali che è anche stato il vino preferito sia della Regina Margherita di Savoia che dello stesso Papa Francesco. Un vino a cui, nel 1973, venne riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata DOC.