Uno Yacht di Design ispirato alla Mitologia. Ecco il Concept del Trimarano da 130 metri!

Lorenzo Fiorentino
  • Laureando in Lingue, Letteratura e Giornalismo
  • Redattore esperto di auto di lusso
14/04/2023

Uno yacht di design ispirato alla mitologia dei nativi americani, ecco il concept che fa sognare tutti gli appassionati di nautica...

Uno Yacht di Design ispirato alla Mitologia. Ecco il Concept del Trimarano da 130 metri!

Può la mitologia navigare per mari? Secondo questo mega yacht di design sì! Scopriamo allora il concept che sta facendo sognare gli appassionati di nautica… Sapete cari lettori, a volte il concetto è più importante dell’opera stessa. Sembra strano ma è proprio così; esistono certi casi in cui un qualsiasi prodotto vive all’ombra delle concezioni e delle teorie romantiche, storiche o tecniche che hanno portato alla sua realizzazione. Ma esistono altri casi, come quello che stiamo per prendere da esempio, in cui concetto e sviluppo si trovano al pari livello. Uno dei pochi esempi in cui teoria e pratica coincidono, almeno a livello ideologico; e stiamo parlando di un meraviglioso trimarano da 130 metri ispirato alla mitologia dei nativi americani. Siete pronti a conoscere questo yacht di design?

Dalla mitologia americana nasce Wakíŋyaŋ, uno strepitoso yacht di design

 

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Stiamo parlando di Wakíŋyaŋ, ovvero l’ultima opera del designer Aras Kazar. La barca in questione, come è ovvio che sia, ancora non ha visto la sua realizzazione in “carne e ossa”, come si suol dire in questi casi, ma sono bastate le sue prime immagini diramate attraverso i profili ufficiali dell’artista turco (perché qui pur sempre di arte si parla) per mandare in visibilio tutti gli appassionati del genere.

Il concept in questione, inoltre, riprende alcuni dei punti focali del lavoro di Kazar. Linee sinuose e affilate, sviluppi longilinei (a parte qualche altra imbarcazione della gamma), e un’estetica votata mani e piedi al puro minimalismo. Nelle carrozzerie delle opere del designer, infatti, non sono presenti in alcuna parte orli di troppo, appesantimenti di nessun genere e dissonanze di natura cromatica o fisica/materialistica.

Alla base dell’intera opera di Kazar sembra esserci appunto la più totale pulizia del disegno; pulizia si ritrova a essere una prerogativa anche di Wakíŋyaŋ. Disegno e parole, infatti qui ha rappresentare una parte fondamentale del progetto è il suo stesso ‘titolo’. Una parola che sembra arrivarci da lontano, e in effetti…

Wakíŋyaŋ una parola che ha origine nella mitologia della tribù dei nativi americani dei Lakota; questa, anche nota come “uccello del tuono” o “tuono alato”, rappresenta per l’appunto un gigantesco rapace con una straordinaria apertura alare. Ed è stata proprio quest’ultima caratteristica a ispirare il designer turco nella realizzazione di questo concept senza mezzi termini utopico.

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Le forme sinuose di questa imbarcazione, nonostante ad un occhio ‘comune’ possano ricordare quelle di una punta di una freccia, il che non distaccherebbe poi tanto il discorso dalla tradizione dei nativi americani, sono una sorta di ricalco storico delle della silhouette dell’omonimo animale mitologico. Ma mitologia da parte, a noi è la barca in sé che interessa, ora più che mai.

E dunque non ci resta far altro che iniziare ad addentrarci nel vero senso della parola in questo sensazionale yacht di design, facendone venire a galla tutti i segreti e i dettagli più nascosti. Ecco, quindi, qual è il trimarano che sta facendo letteralmente impazzire armatori e appassionati di nautica…

Una struttura meravigliosa e (quasi) invisibile, ecco come si presenta questo yacht

 

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La curiosità che fa accorrere più curiosi, però, è legata proprio alla struttura di Wakíŋyaŋ. Stiamo parlando, infatti, di una particolare architettura che riesce a rendere lo yacht praticamente invisibile, o quasi. Le vetrature che circondano a 360° la barca, inoltre, non solo creano questa sorta di giochi di immagine, ma riescono soprattutto ad offrire una vista completa sul mare per chi si trova all’interno del mezzo.

A risentirne, in senso positivo, di una tale soluzione è anche l’illuminazione degli interni. Infatti, le finestrature garantiscono alla luce naturale un ingresso senza alcun tipo di problema. L’unico fastidio, se così possiamo definirlo, che rende vana questa tendenza all’invisibilità di Wakíŋyaŋ è rappresentata dalla sovrastruttura. Questa, infatti, è tinta di un particolare bianco brillante capace di rendere vano l’apporto della finestratura in vetro temperato.

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Gli interni di questo yacht, inoltre, svelano un’imbarcazione completamente votata al lusso e ad uno stile super esclusivo. In questo luogo infatti troviamo una piscina e una Spa posizionate a poppa; ma poi anche cinque lussuose cabine ospiti, una suite armatoriale e le cabine dell’equipaggio. Il bianco della sovrastruttura ritorna anche negli interni, questi decorati con una scala cromatica dai toni chiari appunto, che va dal bianco brillante fino al beige.

Per quanto riguarda, invece, l’argomento motorizzazione, un tema molto caldo in questi giorni (quasi bollente); Wakíŋyaŋ si presenta come una perfetta imbarcazione per il futuro, essendo dotata di una tecnologia completamente elettrica e aliscafo in grado di raggiungere una velocità massima di addirittura 32 nodi.