Cosa vuole fare Mark Zuckerberg alle Hawaii? Il mistero sul mega Bunker…

Lorenzo Fiorentino
  • Laureando in Lingue, Letteratura e Giornalismo
  • Redattore esperto di auto di lusso
09/01/2024

Tra accuse di colonialismo, paure per il futuro del mondo, e una spesa ultramilionaria. Ecco cosa vuole fare Mark Zuckerberg alle Hawaii...

Cosa vuole fare Mark Zuckerberg alle Hawaii? Il mistero sul mega Bunker…

Ma cosa ci fa un mega bunker in un paradiso terrestre? Quella di Mark Zuckerberg alle Hawaii è una presenza alquanto ambigua. L’imprenditore statunitense, attualmente amministratore delegato di Meta, nel 2014 ha acquistato un terreno di oltre 1.500 acri nell’isola di Kauai. Da quel momento i lavori nella nuova proprietà di mr. Facebook non si sono mai fermati, e non si fermano nemmeno in questo momento. Ma qual è il suo obiettivo? La perenne (e incessante) costruzione in questi anni ha inevitabilmente attirato decine e decine di critiche nei confronti di Zuckerberg, c’è chi addirittura lo taccia di “colonialismo“, o comunque si una nuova forma di colonialismo, mentre altri sono solamente curiosi di questa opera che sembra essere gigantesca. In realtà, il vero obiettivo di Mark sembrerebbe essere oramai noto: un bunker mastodontico da realizzare nel sottosuolo dell’isola. Ma dovremmo preoccuparci? Intanto il cantiere sotterraneo continua ad andare avanti…

 

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Il colonialista Mark Zuckerberg ha un progetto per le Hawaii

Insomma, che Zuckerberg avesse intenzione di realizzare una sorta di magione personale dispersa nelle meraviglie esotiche delle Hawaii era cosa risaputa. Ciò che fa discutere sono le ambizioni dell’imprenditore riguardo alla sua nuova villa, sempre se di semplice villa è possibile parlare in questi casi. Ma soprattutto fanno discutere alcuni lavori sotterranei alla proprietà di Mark, e il grande silenzio che naviga intorno alla costruzione. Un grande bunker, immenso, e forse ancora più grande di così, sembrerebbe stia nascendo sotto le fondamenta della proprietà dell’uomo che ha cambiato il mondo con la creazione di Facebook. Qui, però, il condizionale è d’obbligo, visto che nessuno sa veramente cosa sta accadendo nell’isola di Kauai, e chi sa non parla; o piuttosto, non può parlare…

Il pressing dell’opinione pubblica sui lavori hawaiiani di Zuckerberg, si è fatto via via sempre più asfissiante da quando le comunità locali hanno cominciato ad accusare lo stesso Mark di essere un colonialista. Le gigantesche dimensioni della struttura che continua imperterrita ad essere costruita, come una sorta di Sagrada Familia hawaiiana, hanno sicuramente (e inevitabilmente) disturbato gli abitanti del luogo. Insomma, un progetto residenziale che si sviluppa su un terreno di oltre 1.500 acri si fa notare, no? Ma soprattutto, a farsi notare è stata una sorta di omertà tra i lavoratori del cantiere, i quali non vorrebbero in alcun modo rivelare cosa ci sia dietro tutta questa mole di lavoro.

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A indagare sul progetto di Zuckerberg è stata la rivista Wired, che ha condotto una ricerca capace di svelare alcuni dettagli finora rimasti segreti. Ma soprattutto numeri, dimensioni, strutture, costi e un’esclusiva sul particolare rapporto di lavoro tra i professionisti e lo stesso Mark Zuckerberg, il quale avrebbe imposto un veto alquanto singolare…

Il progetto anti-Apocalisse di Zuck, chi ci lavora non può parlare…

Stando a quanto rivelato da Wired, dunque, nella zona interessata dai lavori di Zuckerberg ci sarebbe costantemente un via vai di camion che trasportano materiali da costruzione in quantità a dir poco spaventevole. Questi, infatti, servirebbero a centinaia e centinaia di lavoratori impegnati nella grande opera hawaiiana del patron di Meta. Il progetto, inoltre, si rivela essere del tutto segreto. Non solo nessuno ne parla, anzi: ne può parlare, e poi vi diremo il perché, ma il cantiere, immerso nelle bellezze esotiche dell’isola, viene nascosto da un muro di mattoni che ne impedisce la vista. Si tratta di una cortina alta due metri, che all’inizio aveva alimentato non poche critiche.

Inoltre, si legge nell’articolo, “nessuno che lavora a questo progetto può parlare di ciò che sta costruendo. Quasi chiunque passi davanti ai controlli di sicurezza del complesso, dai falegnami agli elettricisti, dai pittori alle guardie di sicurezza, è vincolato da un rigido accordo di non divulgazione“. Inoltre, riguardo al bunker che starebbe nascendo sotto la proprietà di ‘Zuck’: “La proprietà, conosciuta come Koolau Ranch, secondo i documenti di pianificazione, includerà un rifugio sotterraneo di 5.000 piedi quadrati, avrà le proprie scorte di energia e cibo e, se abbinato ai prezzi di acquisto del terreno, costerà oltre 270 milioni di dollari”

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Dunque, il progetto di Mark vedrebbe la realizzazione di una vera e propria città sotterranea sotto la base della sua super villa hawaiiana. Questa città nascosta, infine, dovrebbe essere dotata anche di  un sistema idrico indipendente, un sistema di videosorveglianza, alcune stanze segrete, trenta camere da letto e altrettanti bagni. Insomma, il luogo perfetto in cui poter sopravvivere in caso di Apocalisse