La leggenda di questo borgo calabro è citata anche nell’Odissea. Vi stupirà!

Laura Sandroni
  • SEO Editor
  • Esperta di Beauty, Lifestyle e Viaggi
18/05/2024

Questo borgo calabro è un susseguirsi di storie, leggende e bellezze senza fine, una perla della Costa Viola che non dovreste perdervi per nulla al mondo.

La leggenda di questo borgo calabro è citata anche nell’Odissea. Vi stupirà!

Viaggiando il lungo e in largo per la nostra penisola, si incontrano luoghi che vale davvero la pena di visitare, in cui sostare e in cui farsi travolgere dalla loro storia e da tutto il fascino che sanno emanare. Luoghi talmente caratteristici da essere diventati i protagonisti di storie e di leggende narrate dai più grandi scrittori mai esistiti e che rientrano in capolavori assoluti della letteratura. Come accade per un borgo calabro, talmente bello e affascinante da essere stato citato all’interno dell’Odissea.

E in cui viene narrata la leggenda che gira intorno a questa meta da sogno della Calabria e che dovreste inserire nel vostro itinerario di viaggio in Italia verso una delle regioni più straordinarie del nostro Paese.

Un borgo calabro ricco di bellezze uniche

Una bellezza da scoprire e che è impossibile non amare all’istante, entrando nel cuore delle sue tradizioni e della sua storia, oltre che delle leggende di cui si è reso protagonista nel tempo. Una meta in cui si può godere di paesaggi che lasciano letteralmente senza fiato, tra i colori del mare e quelli della natura, ma anche di bellezze storiche che riportano indietro nel tempo, come il Castello Ruffo.

Uno dei borghi più belli d’Italia, che vi permetterà di viaggiare in Calabria e scoprire le sue perle nascoste ma anche un luogo in cui staccare la spina, sedersi e lasciarsi raccontare storie che portano verso mondi lontani e che fanno sognare. Miti e leggende che caratterizzano questo borgo calabro, come quella delle sirene che con il loro canto attiravano i marinai (riportate anche nel mito di Ulisse) e dei due mostri Scilla e Cariddi che, li facevano naufragare.

La leggenda che da il nome a questo borgo calabro

 

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Un borgo il cui nome è appunto legato alla figura di Scilla, una giovane ninfa che rifiutava l’amore di Glauco. Questi, imperterrito nel tentativo di conquistare la ninfa, decise di rivolgersi alla maga Circe, che però era innamorata di lui. La maga, quindi, offesa per la richiesta del giovane, decise di vendicarsi e di avvelenare le acque in cui la ninfa era solita bagnarsi, trasformandola in un mostro dotato di sei teste di cani, che distruggevano le navi che passavano nello Stretto di Messina

Insomma, un borgo calabro che merita in ogni senso di essere scoperto e che non dovreste perdervi per nulla al mondo se state programmando un viaggio in Italia alla scoperta dei borghi calabri più belli. Borghi unici come Scilla, un luogo raccontato nell’Odissea e che saprà travolgervi di emozioni.

Scilla, una vera bellezza da scoprire

 

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Una rinomata località turistica calabrese, sita in provincia di Reggio Calabria e centro turistico della Costa Viola, un tratto di costa che viene definito così per lo straordinario colore che assumono le acque del mare in determinate ore della giornata, appunto violacee. Un panorama decisamente unico e suggestivo e che solo qui potrete osservare e ammirare davvero nel suo pieno e nella sua totale bellezza.

Un borgo ricco di storia e di caratteristiche viuzze in cui lasciarsi conquistare dalla bellezza delle sue piccole casette, delle chiese e delle fontane, tutte dominate dall’alto dal Castello dei Ruffo, posto sulla “rocca di Scilla” e che è, senza dubbio, il monumento più importante di questo borgo calabro assolutamente da scoprire e visitare durante il vostro tour della regione.