Milano Fashion Week: arriva Gucci in passerella per la collezione Primavera-Estate 2023!
Gucci va dritto al sodo e propone un gioco di prospettive che vi farà perdere la testa. La Milano Fashion Week continua e Alessandro Michele non smette mai di stupire!
Il direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, non ha lasciato spazio alla fantasia durante l’esposizione della nuova capsule Primavera-Estate 2023: il suo messaggio arriva forte e chiaro come un pugno nello stomaco. Questa sua ultima collezione non è solo legata al mondo della moda ma è molto di più, così di più che il suo peso lo si percepisce nell’aria, nel cuore e attraversa l’anima. Non c’è partecipante che non sia rimasto folgorato da questo evento, tale è stata la sua grandiosità. Ma a pensarci bene, Alessandro Michele è proprio questo, immensità ed intelletto creativo allo stato puro. L’evento si è rivelato un trionfo senza fine di amore intenso, passionale e irremovibile; quel sentimento così insediato dentro il corpo che colpisce una volta sola nella vita. E quando arriva quella volta, tutto si trasforma in un gioco armonioso di specchi e di riflessi. Probabilmente tutto ciò suona più complicato di come si presenta nella realtà ma non fermatevi all’apparenza. Inizia il bello!
La sfilata Primavera-Estate 2023 di Gucci
Su una delle passerelle più ambite di sempre, Alessandro Michele ha portato in scena 68 coppie di gemelli, dichiarando così a cuore aperto il tema centrale della nuova collezione SS23: il doppio e la ricerca dell’identità. Sebbene il filo conduttore dell’evento fosse sconosciuto a tutti, poco prima della sfilata il direttore creativo di Gucci ha annunciato un piccolo spoiler, pubblicando su Instagram una tenera dedica alle sue due mamme, Eralda e Giuliana. Le dolci parole di Alessandro Michele descrivono il rapporto tra le due donne gemelle come profondo e viscerale, a tal punto che le ha portate ad essere una la proiezione dell’altra. Il suo discorso così toccante e profondo ha dato una piccola anteprima di ciò che la sfilata avrebbe potuto contenere ma una cosa è certa: nessuno si aspettava una tale meraviglia!
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Nella città immaginaria di Twinsberg, tutto si duplica, niente escluso. In questo luogo incantato, la singolarità lascia spazio al collettivo e al forte senso di condivisione; non esiste mio e tuo ma solo nostro. Ed è proprio questo “nostro” il concept celato dietro ogni capo curato minuziosamente. Ma è ora che arriva il meglio: per quanto questi due mondi gemelli possano incontrarsi e ballare abbracciati senza staccarsi e stancarsi mai, ognuno rappresenta un prolungamento dell’altro, dando vita così ad un insieme composto da due sfere che non coincidono ma coesistono.
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Ed ecco spiegata la prospettiva messa in scena! Prima di tutto i modelli hanno sfilato singolarmente in un’area divisa in due da una galleria piena di ritratti a dir poco singolari e successivamente è stato messo in atto il vero tocco fatale: questo separé si è aperto sul finale, e senza lasciare spazio all’immaginazione, i modelli si sono ricongiunti uno ad uno con i propri gemelli, rivelando così dei look identici. Non si trattavano di specchi infatti, ma di un gioco ottico che ha fatto centro!
Gucci ss 23: l’originalità unica di Alessandro Michele
Abiti da sera lunghi, luminosi e appariscenti; completi eleganti leggermente meno formali del solito, indossati a vita bassa e con top a pancia scoperta; giacche over che più over non si può, creando così degli attenti contrasti di volume a dir poco stupefacenti grazie alle camicie caratterizzate da un delizioso fiocco altezza collo. Per non parlare dei pantaloni-cuissardes dai tagli netti, protagonisti indiscussi (e discussi) della collezione; ma non finisce qui perché la lista è così lunga che metà basterebbe a creare dei look all’ultimo grido.
Concedetemi però un’ultima immancabile osservazione: grande ritorno in pista dei Gremlins, piccoli personaggi spiritosi da portare sempre con sé, o nella borsetta o come stampa di un abito. Insomma, tutto si può dire meno che sia una collezione banale, quella presentata da Alessandro Michele. Ma d’altronde, potevamo davvero aspettarci qualcosa di negativo da lui?
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