Utopia: la nuova hypercar milionaria firmata Pagani diventa realtà!

Lorenzo Fiorentino
  • Laureando in Lingue, Letteratura e Giornalismo
  • Redattore esperto di auto di lusso
18/09/2022

Si chiama Utopia la nuova Hypercar del marchio modenese Pagani Automobili. Un progetto lungo sei anni e che ha portato alla luce questo veicolo dal valore plurimilionario; scopriamo di cosa si tratta...

Utopia: la nuova hypercar milionaria firmata Pagani diventa realtà!

È nata la nuova Hypercar firmata Horacio Pagani, e si chiama Utopia… Bassa, sportiva, veloce, potente e rispettosa di tutte le norme imposte oggigiorno; la realizzazione di questo ambizioso progetto chiude un duro e lunghissimo percorso di sei anni fatto di studi, prove, esami e disegni. Una sorta di regalo per festeggiare i trent’anni del marchio Pagani Automobili. La terza Hypercar per il suo trentesimo anno. Un diamante su quattroruote che vale la bellezza di 2,6 milioni di euro; un pezzo unico di design e di prestazioni.

Tutto era iniziato con C8, la Zonda, il primo progetto che ha posto le basi del marchio emiliano. Poi è arrivato C9, la Huayra, il modello che ha portato in giro per il mondo il nome Pagani. E adesso è arrivato il momento di C10; cosa aspettarsi dal nuovo e rivoluzionario progetto? Più potenza, prestazioni maggiori, un telaio e un’aerodinamica più evoluti? Certamente, ma anche molto altro. Ecco Utopia…

Utopia una moderna Hypercar


“The wait is over” recita il post di Instagram nel quale Horacio Pagani presenta il suo nuovo pargolo a quattro ruote. Un breve video della durata di cinque minuti in cui, in breve, è contenuta la vita del fondatore dell’azienda. Si parte dal 1980 a Casilda in Argentina e si arriva a oggi, il 2022, negli stabilimenti di San Cesario (MO).Una vita, un’intera vita nell’attesa di questo momento; nell’attesa, cioè, di riscrivere la storia e il futuro delle Hypercar.

Nel video l’ultimo progetto viene presentato a mano a mano. Si parte da un ambiente scuro e piccoli e veloci dettagli della vettura, fino a svelare per intero il sinuoso corpo della nuova vettura. Il tutto è accompagnato dalle note musicali scritte dallo stesso Horacio. Una presentazione che sembra essere quasi una rivelazione.

Per la realizzazione di questa innovativa Hypercar, Horcaio Pagani, nonostante avesse da sempre le idee chiare, ha preferito rivolgersi ai suoi clienti più fidati, chiedendo loro cos’è che rende perfetta un’auto. Tre concetti fondamentali sono stati il risultato di questa ricerca: semplicità, leggerezza e piacere di guida. Ciò che si è rivelata poi essere la base per lo sviluppo di Utopia.

Un progetto inusuale per questo momento storico dell’automobilismo che stiamo vivendo , in controtendenza con gli ideali “green” contemporanei. La vettura, infatti, non presenta alcuna batteria pesante e nessun impianto ibrido è stato montato su di essa. A dare vita a questa stupenda Hypercar è solamente un meraviglioso motore V12. Niente doppia frizione, ma solamente un cambio manuale o robotizzato a sette rapporti. Un corpo che si modella a favore del pilota, restituendogli la sensazione classica e amarcord del piacere della vera guida sportiva.

interni-utopia

Per arrivare al risultato finale è stata necessaria un’interminabile attesa di sei anni. Un processo complicatissimo fatto di schizzi a mano, calcoli al computer e poi, dopo essere riusciti ad arrivare alla forma finale, di lunghissime ore di ricerca nella galleria del vento. Innumerevoli sono state le modifiche e le migliorie applicate in corso d’opera, al fine di poter contare su un’aerodinamicità praticamente perfetta; così da assicurare una grande maneggevolezza del veicolo anche ad altissime velocità. Aggiungendo poi degli ammortizzatori a controllo elettronico, l’Utopia presenta un comportamento dinamico perfetto in qualsiasi condizioni di guida. L’intera meccanica della vettura non è altro che il risultato di un percorso di sviluppo partito da quelle delle due precedenti Hypercar della Pagani; ma qui c’è un ‘però’ fondamentale, questo nuovo progetto è stato creato e studiato per l’utilizzo su strada, per affrontare cioè le condizioni di guida dell’asfalto quotidiano, per il traffico cittadino e per la vita di tutti i giorni.

Motore V12, come già detto in precedenza, un 6 litri biturbo prodotto da Mercedes-AMG esclusivamente per la Pagani. Un motore che è frutto di una continua evoluzione. Una potenza erogata di 864 CV e una coppia di 1100 Nm spinta al limite. Il cuore meccanico di Utopia gira più in alto, è più flessibile e più potente rispetto a quelli utilizzati per le due “vecchie Hypercar C8 e C9; ma nonostante ciò, è in regola con la legge, riuscendo a rispettare qualsiasi norma imposta sulle emissioni, anche quelle più severe. La decisione sul tipo di trasmissione da utilizzare è stata presa per pura filosofia, così come è accaduto per la scelta del nome che si rifà alla definizione del termine Utopia data nel 1516 da Thomas More. L’obiettivo era quello di rendere il guidatore completamente autonomo nella scelta dell’impostazione del ritmo di accelerazione della vettura. È stato montato poi un autentico cambio manuale a sette rapporti, una caratteristica fondamentale di questo progetto. Un’applicazione “analogica” che è comunque in grado di gestire una coppia di 1100 Nm.

Un progetto di design innovativo

hypercar-utopia

Design innovativo per Utopia. Un vero e proprio “shock estetico” come lo ha definito Robert Puyal. Semplice e dalle linee aggressive tipiche della Pagani, ma più fluida e sinuosa rispetto alle sue “antenate”. Il credo estetico che ha seguito il marchio modenese per la realizzazione di questo innovativo progetto è stato quello di creare un oggetto di design senza tempo, rifiutandosi di seguire le mode del momento.

Monoscocca in carbonio e pochi dettagli stilistici, il superfluo è stato accantonato. Quel poco che è rimasto si ispira allo stile anni ’50, come i fari affusolati a mo’ di Vespa o gli allestimenti dei motoscafi Riva. Le ruote Pirelli presentano il logo Utopia così da rendere evidente a una prima vista la propria unicità. In poche parole, un lavoro di innovazione e tradizione che ha dato vita a un’estetica mai vista prima.