5 Borghi siciliani per un food trip da leccarsi i baffi!

Laura Pistonesi
  • Esperienza di 20 anni in comunicazione e PR
  • Esperta di beauty, fashion e viaggi
23/05/2024

La Sicilia è una culla di sapori e piatti tipici. Ogni borgo, ogni città ha il suo piatto che per bontà conquista tutta l'isola. Ecco il nostro food trip Siciliano

5 Borghi siciliani per un food trip da leccarsi i baffi!

Le vacanze in Sicilia sono un’ottima destinazione che accontenta sempre tutti. Chi ama il mare sa che può trovare l’isola un vero Paradiso dove fare nuotate incredibili, chi ama la storia gli sembrerà di aprire un libro e vivere del vivo il fasto dei tempi passati, chi ama i borghi può scoprire piccole gemme meravigliose, chi ama il cibo e il vino sa che tornerà dalla Sicilia con l’acquolina in bocca solo ricordando quello che ha assaggiato avrà voglia di ripartire. La Sicilia ha una ricchezza di ingredienti davvero immensa e allo stesso modo ha interpretazione di piatti superba. La cucina in Sicilia è cultura, è storia, è arte. Non esiste piatto che non racconti un luogo, una conquista, una popolazione. Insomma un foodtrip in Sicilia abbinato alla vacanza è il modo per rendere il viaggio davvero indimenticabile…

Si dice arancino o arancina, non importa: questo il protagonista della cucina Siciliana

Un dilemma, una curiosità, una diatriba che  non finierà mai è proprio quella del dire arancino o arancina. Il piatto protagonista della cucina siciliana ha una lunga storia e origini poco chiare al punto da essere chiamato diversamente a seconda di dove lo si mangia. Questo piatto è per sua natura, un street food,  una “polpetta” di riso con un cuore ricco di ingredienti diversi tra cui piselli, mozzarella e pomodoro poi panata e fritta è un piatto popolare che ha origine nell’Alto Medioevo durante il periodo della dominazione musulmana. In realtà la panatura è un invenzione successiva di Federico II di Svevia. L’arancino si può assaggiare ovunque in Sicilia, ma diciamo che ci sono due differenze non solo legate al femminile o al maschile. L’arancina della Sicilia occidentale è perfettamente tonda, mentre L’arancino che potete trovare nella Sicilia orientale,  appuntito per ricordare, forse, il profilo dell’Etna.

Caponata: il piatto che ha un infinito numero di varianti, ma che va scoperto a Salina

Un altro piatto che non deve mancare nel vostro food trip siciliano è la Caponata, che ha tutta l’anima della Sicilia in una “ratatouille” di verdure che ha conquistato il resto del mondo. Il piatto è un mix di verdure in agrodolce, un insieme di ortaggi fritti, quasi sempre melanzane, condite con sugo di pomodoro, sedano, cipolla, olive, capperi e una salsa di zucchero e aceto. Il suo nome sembra derivare da “capone” il termine dialettale per indicare un pesce tipico. Anche se questo piatto lo potete trovare ovunque in Sicilia la sua culla può essere considerata Salina. E’ questa l’isola degli scenari selvaggi e incontaminati che producono i capperi, i più profumati e saporiti della Sicilia, che sono uno degli ingredienti chiave di questo gustoso piatto.

Cous Cous più buono si mangia a San Vito Lo Capo

 

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Il cous cous, è un altro piatto tipico siciliano che racconta il periodo della dominazione araba in Sicilia in particolare nella zona di Trapani. Questo piatto è diventato un’usanza, uno scambio di culture e quello più autentico si più assaggiare a San Vito Lo Capo. Qui il cous cous a differenza di quello africano ha il pesce. Secondo la tradizione, il cous cous deve essere rigorosamente fatto a mano cioè la semola viene lavorata fino ad essere trasformata in granelli e poi cotta nella couscoussiera. L’importanza di questo piatto a San Vito Lo Capo, si conferma con la presenza del Cous Cous Fest, evento gastronomico di fama oramai internazionale.

Nella Valle del Belice non potete perdervi la Vastedda

 

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Per i golosi di formaggi la Valle del Belice sarà il luogo della felicità. E’ in questo agglomerato di borghi che si puù assaggiare la Vastedda un formaggio presidio slow food. La Vastedda è l’unico formaggio di pecora a pasta filata italiano. Questo formaggio in origine era prodotto dagli abili casari della Valle del Belìce nel periodo estivo, tentando di recuperare i pecorini che presentavano dei difetti. Il nome deriva infatti dal dialetto “vasta” cioè guasta, andata a male. La sua fragranza è straordinaria come il suo gusto, essa va gustata freschissima e in bocca prevale una nota di burro con sottofondo di erbe della Valle del Belìce, come le graminacee e la valeriana. Quelle migliori potete assaggiarle a Salemi, Gibellina e Menfi.

A Milazzo non andate via senza aver assaggiato il pane cunzato

Il pane cunzato siciliano è un’istituzione! E’ il panino tanto veloce quanto gustoso ed è un piatto povero ricco di gusto per la molteplicità degli ingredienti. Pane cunzato significa, infatti, pane condito. In origini si realizzava con quel poco che si aveva in casa, come qualche pezzo di pomodoro o, nei casi più fortunati, di formaggio e tutte le spezie che si trovavano in casa. Oggi gli ingredienti che lo farciscono sono tantisismi e diversi a seconda delle zone di provenienza. I luoghi che lo rappresentano di più sono sicuramente Milazzo, Vulcano, Palermo, Scopello.