3 Trucchi infallibili per risparmiare sulla Benzina!

Lorenzo Fiorentino
  • Laureando in Lingue, Letteratura e Giornalismo
  • Redattore esperto di auto di lusso
20/01/2023

Con l'anno nuovo ci siamo ritrovati di fronte ad una brutta sorpresa, ovvero il ritorno del caro carburante. Ecco allora alcuni trucchi infallibili per risparmiare sulla benzina!

3 Trucchi infallibili per risparmiare sulla Benzina!

Il 2023 è appena iniziato, ma già dal primo di gennaio tutti gli automobilisti sono accomunati dalla medesima sete di sapere: “Ma come si può risparmiare sulla benzina?”. Una domanda divenuta oramai amletica, e alla quale oggigiorno sembra quasi impossibile rispondere; o meglio, è quell’utopica realtà di risparmio che sembra tristemente impossibile da raggiungere. Ebbene sì, l’incubo più temuto dagli amanti dei motori, e dai semplici automobilisti che si ritrovano a possedere e a guidare un veicolo, è tornato più forte che mai; deciso a disturbare i loro sonni e a far piangere miseria ai portafogli dei malcapitati piloti. Stiamo parlando del caro carburante, ovviamente; due parole che messe così in correlazione sono capaci di generare una crisi isterica, e quindi preferiamo spesso non pensarci o addirittura negare la realtà dei fatti. Con una man o inseriamo la pompa all’interno dell’apposita fessura per il serbatoio, mentre con l’altra ci tappiamo la vista; d’altronde occhio non vede cuore non duole, si dice coì , no?

Ma forse è arrivato il momento di affrontare il problema a viso aperto; cercando, come noi Italiani siamo soliti fare anche con furbissimi metodi e geniali stratagemmi, di salvare i nostri risparmi in qualche modo. Oppure, detta in maniera meno disastrosa e allarmante, di risparmiare qualche spicciolo ogni qualvolta che ci ritroviamo a fare il pieno.

Insomma, volete conoscere quali sono i trucchi infallibili per risparmiare sulla benzina, quel poco o molto che sia? Allora non vi resta far altro che continuare con la lettura del nostro articolo…

Volete risparmiare sulla benzina? Scoprite come si fa…

Insomma, detta in poche parole siamo tornati alla medesima situazione vissuta allo scoppio della guerra, e stiamo parlando ovviamente dello scontro fraterno tra Russia e Ucraina. Lasciamo da parte qualsiasi commento sulla vicenda bellicosa, sulle cause e sulle eventuali conseguenze a livello globale; non è certamente di nostra competenza discutere di tali drammatici avvenimenti. Concentriamoci invece su un’altra angosciosa faccenda; ovvero quella che ci riguarda ancora da più vicino e con la quale abbiamo a che fare praticamente ogni singolo giorno.

A seguito dell’invasione dell’Ucraina messa in atto dalle truppe russe di Putin, e ai conseguenti dazi imposti da tutta l’Europa sullo stato del Cremlino, abbiamo assistito ad un vertiginoso innalzamento dei prezzi del gas, benzina e diesel. Materiali i quali venivano, e ancora vengono, importati per la stragrande maggioranza proprio dalla grande (per dimensioni) Russia.

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Come nostro solito, l’Italia, rimanendo fedele ad una storica “sfiga” che arieggia su di essa tipo nuvola di Fantozzi, si è ritrovato ad essere uno degli Stati maggiormente colpiti da questo drammatico caro benzina; tant’è che si è subito iniziato, maliziosi come siamo, a dubitare di quale magheggio e speculazione sui costi. Per ovviare a questo problema, e ad una crescente rabbia che senza distinzioni di classe o di luogo divagava per tutto lo Stivale italico, lo scorso Governo, ovvero quello presieduto da Mario Draghi, decise di agire con il cosiddetto taglio delle accise.

Per essere il più precisi, per accisa si intende un’imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo applicata sulla quantità del prodotto, invece che sul suo prezzo. In Italia a gravare sul prezzo del carburante sono presenti delle imposte risalenti ancora agli anni del Regno; e con un decreto, accolto con estrema felicità e gioia da tutti gli automobilisti nostri conterranei, si decise di tagliare tutti questi sovraccosti per un periodo di tempo abbastanza prolungato.

Ma dalla felicità e dalla gioia siamo ricaduti nel baratro della tristezza e della depressione, passateci il termine. Con l’arrivo del nuovo anno, infatti, sono tornate a farsi sentire tutte le accise, e i prezzi dei carburanti sono tornati a salire a ritmo serrato. Scopriamo dunque quali sono i trucchi infallibili per risparmiare e farsi beffa, più o meno, del ritorno del caro carburante.

Occhio alla velocità e alle brusche frenate e accelerazioni, mantenere un andamento calmo e costante

Il primo, forse banale, consiglio che vi diamo è quello di tenere sott’occhio la propria velocità di crociera; e più in generale il proprio stile di guida. Da questo, infatti, dipende molto… Dunque, per presentarsi sempre con un ritmo sempre minore di fronte alla pompa di benzina è consigliabile di ridurre di qualche chilometro orario la propria velocità e di evitare brusche frenate e accelerazioni; questi ultimi sono due delle cause principali del consumo eccessivo di carburante.

Se ci si trova in autostrada sarebbe meglio impostare il cruise control, qualora il proprio veicolo ne fosse fornito; il quale aiuta a rimanere costanti nel proprio andamento. E attenzione, mai fare benzina in autostrada!

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Scegliere i posti dove fare rifornimento costa meno…

Inoltre risulta fondamentale trovare quali sono le pompe di benzina che presentano i costi minori per fare rifornimento. La ricerca oggi è resa sempre più facile grazie soprattutto ad alcune applicazioni scaricabili sul proprio smartphone che permettono proprio di scovare il posto più economico.

Tra queste app la più conosciuta e usata è Waze; la quale, appunto, permette di valutare la pompa di benzina meno cara entro un certo raggio di chilometri precedentemente indicato.

Usufruire, quando si può, dei bonus statali

Oltre alle soluzioni ‘fai da te’ è possibile inoltre usufruire di alcuni bonus statali che il Governo ha deciso di rimettere in funzione. In modo specifico stiamo parlando del bonus di 200 euro per i dipendenti del settore privato. Ogni singolo datore di lavoro può cos’ì quindi garantire tale benefit ai propri dipendenti, senza che esso pesi sul reddito.