Milano Fashion Week Uomo, Il meglio dell’edizione SS24: 4 Trend imperdibili!

Lorenzo Fiorentino
  • Laureando in Lingue, Letteratura e Giornalismo
  • Redattore esperto di auto di lusso
21/06/2023

Appuntamento imperdibile per la moda, ecco il meglio dell'edizione SS24 della Milano Fashion Week (per) Uomo!

Milano Fashion Week Uomo, Il meglio dell’edizione SS24: 4 Trend imperdibili!

È terminata solamente da un giorno, nemmeno intero, e già ne sentiamo una terribile mancanza. Di cosa stiamo parlando? Beh, della Milano Fashion Week (uomo) ovviamente! Sì uomo, e scritto anche senza parentesi; in fin dei conti questa è stata sempre la finestra che si affaccia sulla moda maschile, offrendone uno scenario non diciamo né bello né brutto, ma senza dubbio reale e contemporaneo. E dunque in questo caso non potevamo far altro che interessarci appunto sui nuovi trend presentati sulle (super) esclusive passerelle milanesi dei giorni scorsi relativi proprio al fashionmaschio“. La kermesse meneghina, che ha preso il via solamente dopo la chiusura del Pitti Immagine Uomo di giugno, organizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, tanto per far comprendere il livello aulico e allo stesso tempo istituzionale dell’evento, ha presentato una nuova visione di abbigliamento e più in generale di moda. Ecco allora le tendenze più cool che hanno preso parte a questa manifestazione scicchissima!

Tra grandi firme e spettacoli stilosissimi, ecco le “Le cinque giornate di Milano” Fashion Week Uomo…

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Milano Fashion Week (@milanfashionweek)

Le cinque giornate di Milano (alla moda), tanto per utilizzare una citazione storica riguardante il capoluogo lombardo, non hanno fatto altro che mostrare quello che potremmo definire senza mezzi termini, e soprattutto senza avere paura di essere contraddetti, l’essenziale del contemporaneo settore del fashion. Ed essenziale, nel nostro personalissimo vocabolario, vuol dire “perfezione”…

Nelle passerelle milanesi erette in giro per la città nei giorni scorsi, e addobbate a mo’ di scenografie teatrali, sono state per l’appunto teatro, scusate la ripetizione, del meglio della moda presente. Anzi, della moda che verrà; infatti in questi appuntamenti che sono passati alla ribalta nei dibattiti (sul tema) mondiali, ha sfilato l’idea stilistica che verrà messa in atto e in pratica solamente nella prossima stagione SS ’24. Vale a dire cioè la spring/summer, o se volete primavera ed estate, del 2024.

In tutto questo show Made in Milan ha contato addirittura 72 eventi; una delle edizioni più ricche per quanto riguarda il lato proprio degli appuntamenti ma anche per il lato artistico se vogliamo delle presentazioni. Quantità e qualità, dunque, all’unisono per indicare questa edizione come una delle più importanti dell’intera storia della Milano Fashion Week.

LEGGI ANCHE: Al via oggi Pitti Immagine Uomo: ecco cosa vedremo in questa edizione…

Snocciolando qualche numero relativo all’evento, in totale ci sono state 22 sfilate fisiche, 5 digitali, più di 30 presentazioni esclusive e un racconto anche emozionale e romantico fatto di debutti sorprendenti e di grandissimi ritorni da far lacrimare i fanatici del fashion, un programma mica da ridere…

E a proposito di ritorni, in questa edizione della Milano Fashion Week si sono registrati comeback, passateci l’anglicismo, del calibro di Valentino Neil Barrett e Ralph Lauren, bisogna aggiungere altro? Sì, bisogna annotare anche chi ha calcato per la prima volta le passerelle di questa kermesse fondamentale per l’intero mondo della moda. Debutti che vanno da Andersson Bell fino ai brand Maccapani, Maison Laponte, Marcello Pipitone – Bonola, Mcm, Setchu e Skin of Nature. A scolpire la parola fine su questa edizione invece ci ha pensato il Made in Italy di Zegna. Ecco, dunque, i trend da uomo che più segneranno la prossima stagione Primavera/estate del 2024!

La classe operaia (e non solo) va in paradiso, e questa volta è tutto merito di Magliano…

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Magliano (@magliano.insta)

Uno show che è valso alla giovane firma Made in Italy il premio speciale Karl Lagerfeld al concorso LVMH. Una sfilata realizzata in uno scenario da cantiere, e che ha visto sfilare abiti che si rifanno ad un meraviglioso scenario da operaio, al quale uniscono anche sfaccettature della cultura LGBTQ+ e della moda clubbing anni ’80. Luca Magliano, fondatore del brand nato appena nel 2016, dichiara che “Bisogna continuare ad avanzare per non cadere”, e possiamo dire con tutte le ragioni del caso che l’avanzata di questo marchio sarà, o quantomeno appare, lunga, lunghissima. E chissà se continuerà a influenzare in questo modo l’abbigliamento maschile. Noi siamo fiduciosi…

Comunque, a Milano Magliano, semplice consonanza, a portato sulla passerella giacche destrutturate e oversize così come le camicie, pantaloni con pince o coulisse e maglie finissime e strette. Una visione alternativa del già citato “fashion maschio”.

Zegna chiude la settimana in bellezza con la sua Oasi Lino, un must have estivo che diventa ancora più chic

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Milano Fashion Week (@milanfashionweek)

La chiusa come si suol dire di questa scicchissima settimana, o cinque giorni, è stata affidata a Zegna; e possiamo dire il marchio italiano ha saputo come chiudere in bellezza. Sulla passerella fatta allestire a due passi dal teatro La Scala, il brand italiano, seguito passo passo dal proprio direttore artistico Alessandro Sartori, ha fatto sfilare una nuova concezione di moda maschile estiva. Nuova ma molto legata alle tradizioni e soprattutto ai must have della stagione. Oasi Lino è stato chiamato l’appuntamento, il quale fa da contraltare all’Oasi Cashmere presentato solo pochi mesi fa, che ha mostrato come l’uomo indosserà questo tessuto nei prossimi anni; perlomeno nella prossima estate. Semplice e colorato!

“Per me – dice Alessandro Sartori – il nuovo modo di vestire è la possibilità di abbinare capi intercambiabili, che stiano bene insieme, dalla testa ai piedi. Gli shorts possono essere abbinati alle giacche, i pantaloni classici ai capispalla, e così via”.

La gioventù regna sovrana, lo ha capito Valentino che per la sfilata dell’apertura di Milano Fashion Week ha scelto l’università

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Valentino (@maisonvalentino)

Valentino torna finalmente ad apparire alla Milano Fashion Week, aprendo le danze di questa nuova (e già conclusa) edizione. La sfilata del brand che proprio in questa kermesse ha mosso i suoi primi passi nel lontano 1985, verrà ricordata non solo per i capi presentati in passerella, ma perché forse per la prima volta mette al primo posto la gioventù. Infatti, il marchio in questione ha aperto le danze on una sfilata intitolata Valentino The Narratives andata in scena il 16 giugno all’Università degli Studi di Milano. Raffinatezza ed eleganza con i suoi abiti, le camicie bianche e cravatte ben strette al collo; ma anche un casual che non passa di certo inosservato con i jeans a gamba larga e con capi e accessori che riportano alcuni slogan fondamentali per la società. Insomma, i giovani sono al centro del progetto di Valentino!

LEGGI ANCHE: 4 Brand Streetwear di lusso che fanno impazzire il popolo Maschile

Marcello Pipitone veste le periferie del futuro. Uno streetwear sempre più street e sempre più cool!

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Marcello Pipitone (@marcello_pipitone)

Debutto super riuscito per un altra firma (emergente) della scena fashion italiana che porta il nome di Marcello Pipitone. Il designer, originario di Bonola nell’aria metropolitana milanese, porta sulla passerella della kermesse alla Galleria Sozzani il suo primo progetto “ufficiale”; un progetto che si rifà alle origini del brand. E dunque streetwear, streetwear nella sua massima espressione. Questo vuol dire che la moda torna nelle strade e soprattutto torna a vestire con orgoglio la periferia; esaltandola e non nascondendola… Moda urban e ecologia, inoltre, non sono mai state così vicine. Pipitone dall’alto della sua giovanissima età e di un’attenzione molto critica agli avvenimenti ambientali contemporanei, fa utilizzo esclusivamente di tessuti vintage e riciclati ai quali viene donata una nuova (e stilosissima) vita.